GLI ALBERI DEI RAGAZZI.
Nel parco limitrofo
all’impianto sportivo comunale del paese di Voltaggio, nel basso alessandrino, solcato dal torrente Lemme, si possono notare fra gli altri due alberi (fotografati ieri mattina) che per alcune persone conservano un
particolare significato.
Il primo, un robusto platano e di fianco un piu’
minuto albero di noce, sono stati collocati in tempi diversi, e comunque nel
2016 e nel 2017, in ricordo di tre giovani rugbisti del CUS Genova mancati
prematuramente ai loro cari. Le famiglie di Michele, Eric e Mauricio, furono colpite in tempi e situazioni
diverse dalla sfortuna e, nel giorno del 2 giugno, era ormai abituale
ritrovarsi tutti per l’annuale richiamo del “VIVA MIKI”, dedicato appunto a
Michele Arnulfo, per giocare a rugby coinvolgendo tutte le categorie, dal minirugby
ai veterani. Era anche occasione di chiudere la stagione agonistica con un
interminabile terzo tempo, sempre bene orchestrato dagli addetti ai lavori.
Dopo il decennale di questo significativo evento che coinvolgeva atleti,
tecnici, dirigenti, ma anche genitori e amici della palla ovale del CUS Genova
e dei Cavalieri di San Giorgio, fu deciso si spostare la manifestazione in
città, ovviamente allo stadio Carlini, la vera culla del rugby genovese.
“VIVA
RUGBY”, purtroppo, quest’anno non si è potuto svolgere per il ben noto lockdown
per la tragica pandemia del Covid 19 ma, un pensiero destinato a questi tre
ragazzi siamo certi che proprio in
questo giorno è ugualmente salito alto in cielo!
Negli ultimi “VIVA
RUGBY” era diventato ormai abituale assegnare il simbolico “CHIODO”, piantato
in un piccolo tronco di legno, ad un atleta o ad un dirigente del CUS Genova
che si era distinto durante la precedente stagione agonistica per serietà ed impegno. Prima il
massaggiatore Gianni D’Agostino con la consorte Nicoletta, che vantano circa
cinquant’anni di attività con lo stesso club biancorosso, l’anno successivo l’attivissimo dirigente
Riccardo Melone, hanno così ricevuto il caratteristico, quanto inconsueto riconoscimento, che a dire il vero era stato
ideato a suo tempo dal coach neozelandese IAN SNOOK per altri motivi.
In
pratica questo CHIODO veniva assegnato, partita per partita, al Man of the Match del team cussino.
Quest’anno l’ambito premio è stato attribuito a STEFANO BERTIROTTI, Presidente
della Sezione Rugby del CUS Genova, sempre in prima fila sia con il “bello” che
con il “cattivo tempo”. Intanto ieri
sera allo stadio Carlini si è svolto un primo raduno della prima squadra
universitaria e della squadra giovanile Under 18. Un primo contatto con il
sintetico di via Tagliamento, seguendo le rigide ma indispensabili disposizioni
governative e federali. Squadra affidata ai due tecnici Gian Luca Sandri e
Francesco Bernardini, con Piero Zaami per l’Under 18, con il capitano della
senior Francesco Imperiale e il preparatore atletico Alberto Cànneva.
(nella foto da archivio ante COVID 19 i due tecnici del CUS, GianLuca Sandri e Francesco Bernardini)
In questo
periodo è molto importante il rispetto delle direttive, che a causa delle
circostanze, bisogna obbligatoriamente seguire per la tutela di tutti. Sono
direttive che se rispettate come dovute, permetteranno di tornare il prima
possibile a poter riprendere una normale attività. I due gruppi di atleti
alternativamente, come da orari convenuti, scenderanno in campo per portare
avanti un allenamento di atletica individuale ancora senza la possibilità dell’utilizzo del pallone e rispettando le
distanze. Successivamente saranno organizzati dei momenti con il pallone che
obbligatoriamente dovrà essere del tutto personale e logicamente non potrà
essere prevista la condivisione e il
passaggio.
Era proprio impensabile chiudere in tal modo
tutte le attività del rugby, ma logicamente la tremenda pandemia del
Coronavirus che ha colpito l’intero globo ha costretto allo stop qualsiasi
momento di aggregazione, modificando radicalmente in modo drastico la vita
sociale di milioni di persone. A dir poco atroce il numero dei decessi
sopportati dalle popolazioni, a conferma di questo evento mai registrato in
tempi moderni. La ripresa delle attività nel rugby hanno bisogno di molta
attenzione principalmente a livello sanitario e, augurandoci che “tutto andrà
bene”, il motto che è andato di moda questa primavera, consola la volontà di
molte Società, già pronte a scendere in campo anche se in considerazione delle
esigenze dei protocolli governativi, non si potrà certamente ripartire come se
nulla fosse accaduto!
(foto archivio con il coach IAN SNOOK, primo in alto da destra, ideatore del classico CHIODO cussino )
Si dovrà riprendere gradualmente e con le dovute
attenzioni, e seguendo le linee guida federali non si potrà mancare ai futuri
appuntamenti agonistici. Intanto durante questo storico, quanto infelice
periodo di tempo, molti club della palla ovale da Nord a Sud hanno contribuito
in tempi e modi diversi a rendersi utili alla società, ai piu’ bisognosi,
all’emergenze sanitarie, insomma rendendosi utili a tutto tondo al collettivo. Il
rugby è anche questo. (rr)
(foto piu' sopra il corridoio di entrata al Carlini)
(foto piu' sopra il corridoio di entrata al Carlini)
Gran bel pezzo. Grazie Roberto
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