giovedì 1 dicembre 2016


Pesaro, 17 settembre 2016
Ho conosciuto il rugby nella seduta di presentazione del corso “EXTRA”, avvenuta nel mese di febbraio scorso; ho contribuito e visto creare, quello che oggi è il “Team Rugby Extra”, di cui sono stato nominato anche Capitano.
Allenamento dopo allenamento, ho potuto apprezzare sempre più la bellezza di questa disciplina, a me sconosciuta, resa possibile dalla Federazione Italiana Rugby e dall'impegno profuso da tutti i tecnici coinvolti; in particolare, quello di Giuseppe De Rosa [detto Beppe] che mi ha coinvolto in questo bellissimo percorso.
Beppe, vera colonna portante del corso, ma anche il resto dello Staff, hanno portato le attività nella Casa Circondariale di Pesaro, nonostante tutti i limiti della location; con sacrificio hanno superato le difficoltà organizzative, ottenendo un singolo, ma significativo incontro settimanale.
Una vera e propria “evasione” dalla monotonia delle ore di detenzione, scandite solo dal rumore delle chiavi, dall'apertura e chiusura delle celle: non più detenuti, ma Atleti; agli occhi dello Staff e nelle loro parole, il nostro reato è ben lontano: nessun preconcetto, giudizio o sguardo diffidente.
Oltre ad agevolare il reinserimento e il percorso rieducativo di noi detenuti, lo sforzo fisico, la partecipazione costante, l'essere membro di una squadra, ci fa sentire nuovamente Persone... con beneficio per corpo e spirito.
Ogni passo avanti, ogni progresso, alimenta la nostra autostima, infondendo la certezza di poter essere migliori al termine della nostra pena; né io né i miei compagni di Squadra, siamo il reato compiuto, ma uomini che hanno messo un piede in fallo e sono scivolati.
Scivolati e non caduti... senza aver toccato fango.

Il fango vero, però, lo sperimentiamo negli allenamenti settimanali, ma questo non dà dolore e si rimuove con una doccia calda.
Lodevoli sono queste iniziative e ci auguriamo che siano sempre più numerose; un modo diverso di far visita ai carcerati, principio sano di una vera società civile che smetta di vederci come reietti o rifiuti e consenta vite nuove e diverse.
Le mete più importanti che si possano realizzare. Insieme.
 Neim Z.

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