Nissa Rugby, concluso il campionato di serie C: è tempo di bilanci.
Andrea Lo Celso: “Un successo il progetto di inclusione. Potevamo fare di
meglio sul campo”
Si è concluso il
campionato di serie C. La Nissa Rugby ha vissuto una stagione
straordinariamente intensa sotto il profilo umano con il progetto di inclusione
che ha coinvolto ben 6 giovani stranieri del Cara di Caltanissetta che hanno
stabilmente giocato in prima squadra, un po’ meno soddisfacenti i risultati
sportivi.
Una stagione “particolare” che abbiamo analizzato e sviscerato con Andrea Lo Celso Direttore Generale ed anche allenatore della prima squadra.
Iniziamo dalle corpose ed evidenti gioie regalate dal progetto di inclusione: “Anno particolare, diverso da tutti gli altri. I risultati non sono stati favorevoli, però abbiamo dei risultati non sportivi mai avuti, una vittoria umana, unica. Su una rosa di 30 ragazzi, 6 erano del Centro di Accoglienza e per Richiedenti Asilo. Immane il lavoro burocratico di permessi per uscire e stare con noi. Grazie alle autorità che si sono impegnate per consentire a questi giovani di vivere con noi il campionato.
Alcuni di loro erano alla prima
esperienza con la palla ovale. In rosa anche uno svizzero, studente, e tanti
nisseni. Anche comunicare è stato difficile, in uno spogliatoio multietnico:
tanta soddisfazione. Tecnicamente dobbiamo crescere tanto. Abbiamo chiuso il
campionato in crescendo e questo per il prossimo anno servirà tanto”
Il peso del
carattere: “Sottolineo il carattere mostrato dai ragazzi perché una
squadra quando perde e puntualmente si presenta con una rosa al completo è
inusuale, non da tutti. Ho apprezzato tanto il senso di appartenenza, il senso
di maglia, il carattere. Sotto questo profilo sono stati tutti esemplari,
coinvolgenti”.
I risultati: “La
classifica potrebbe trarre in inganno. Ogni partita che si vince sono 4 punti.
Se noi avessimo vinto una sola partita in più avremmo superato tre squadre in
graduatoria. Anno tanto difficile ma anche tanto soddisfacente. Un dato va
esplicitato: la rosa della squadra all’inizio è stata mutilata. Sette elementi
esperienti, sette ‘veterani’ sono andati via per svariati motivi: cito ad
esempio Peppe Giunta, il capitano, che ha vinto un concorso al nord. Mattia
Famiano partito per l’Erasmus in Lettonia, Giuseppe Ferrara, i Fratelli Calì;
altri due diventati papà che hanno dovuto un attimo rallentare. Per questo
applaudo i ragazzi che hanno giocato senza mai arrendersi o demordere”.
Il futuro: “Abbiamo
seminato molto e bene per la prossima stagione. Sono fiducioso. Adesso
proseguiamo con gli allenamenti per le gare di rugby a sette che ricordo è una
disciplina olimpionica”.
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