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MASSIMO CIOFFI RACCONTA L'ESPERIENZA DEL SUO ESORDIO UFFICIALE CON
LE ZEBRE
“RIPARTIAMO DALLE METE SEGNATE, DAI TANTI PALLONI PORTATI AVANTI,
MA ANCHE DALLA CARICA E DALLA VOGLIA DI MIGLIORARSI SEMPRE”
Parma, 9 ottobre 2019 – Dopo
aver già indossato la maglia della franchigia federale il 20 settembre nella
seconda amichevole prestagionale disputata contro il Benetton Rugby, Massimo
Cioffi ha bagnato il suo debutto ufficiale con le Zebre
sabato 5 ottobre al Lanfranchi nel terzo secondo turno di Guinness PRO14
perso contro i gallesi Dragons.
Cresciuto
nel Rugby
Benevento, club della sua città, il giovane sannita è quindi
approdato nel 2015 nelle file dell’Accademia Nazionale “Ivan Francescato”, esordendo
l’anno successivo nel massimo campionato italiano con la S.S. Lazio
Rugby. Nel 2017 arriva quindi il passaggio al Rugby Rovigo
Delta, società dove il fulmineo estremo attualmente milita.
[L'estremo del Rugby Rovigo Delta Massimo Cioffi sotto i pali del Lanfranchi]
Classe 1997,
Cioffi si appresta infatti ad inaugurare la sua terza stagione consecutiva
con i Bersaglieri, forte 41 presenze in campionato e 19 mete complessivamente
segnate con i rossoblù (di cui 13 nel 2018/2019). Cifre queste che hanno
contribuito ad eleggerlo “Miglior giovane emergente del Top12” al
termine della passata edizione del torneo, chiusa dalla formazione di
Casellato al secondo posto dopo la sconfitta in finale col Rugby Calvisano lo
scorso 18 maggio.
Dopo aver
svolto tutta la trafila delle giovanili della Nazionale Italiana, il giovane
beneventano è stato anche convocato dalla selezione Under 20,
disputando con gli Azzurrini due Sei Nazioni e due mondiali di categoria. Già
giocatore della Nazionale Emergenti, l’utility back vanta anche
una presenza continuativa con l’Italseven, conquistando con i colori Azzurri il
terzo posto al Men7s Grand Prix Series in scena lo scorso luglio a Lodz in
Polonia e dunque qualificandosi al torneo di Hong Kong che metterà in palio
il prossimo aprile l’accesso alle World Series.
Ci racconti un po’ il tuo percorso di crescita e le opportunità
che ti hanno permesso di metterti in mostra nel corso della tua carriera
sportiva? “Sono nato a
Telese Terme ma ho sempre vissuto a Benevento. Ho iniziato a giocare a rugby
a cinque anni al Rugby Benevento, un club con cinquant’anni di storia. Man
mano crescendo ho avuto la fortuna di partecipare al progetto delle accademie
zonali: dopo due anni a Benevento sono passato a quella nazionale a Parma,
poi sono stato un anno a Roma con la Lazio Rugby e questo è il mio terzo anno
al Rugby Rovigo”.
So che sei molto legato al club dei bersaglieri.. “Sì per me il Rugby Rovigo è come una seconda famiglia. La società
mi ha accolto benissimo tre anni fa. Sono arrivato lì molto giovane, quando
non sapevo ancora se avessi avuto la possibilità di giocare. E’ un club molto
prestigioso e quando sono arrivato i tecnici e la squadra mi hanno dato
subito fiducia. I tifosi poi sono davvero affettuosi e riescono a farti
sentire parte di qualcosa che è più grande di un semplice sport”.
Quest’anno sei stato poi eletto “Miglior giovane emergente del
Top12”. Te lo aspettavi? “Onestamente
no, quando ho letto le nomine ho visto che erano tutti grandi giocatori,
alcuni dei quali miei compagni di squadre nelle varie Nazionali giovanili.
Per me è stato un onore soprattutto perché è stata una nomina non aspettata.
Io ho semplicemente giocato, mi sono divertito e alla fine qualcosa è
arrivato”.
Cosa pensi che abbia sorpreso di te chi ti ha votato e quindi
eletto? “Ho avuto la
fortuna di segnare tanto grazie anche ad un gioco che ci ha imposto il nostro
allenatore. Le mie qualità credo non siano quelle fisiche però riesco ad
eludere un po’ la difesa e ad uscire quando serve per cercare qualche break e
qualche buco”.
Sei invece a Parma da quest’estate. Hai svolto la preparazione con
le Zebre e sabato scorso sei esordito ufficialmente con la franchigia
federale dopo aver già disputato la seconda amichevole estiva contro il
Benetton. Ti aspettavi questa qualità e intensità di gioco in Guinness
PRO14? “Onestamente
vedendolo da fuori sembrava un livello un po’ più alto, però fin quando non
ci sei dentro non te ne rendi realmente conto. Gli avversari sono molto forti
e se sbagli un minimo particolare o se sei un metro più in là ti feriscono
nel gioco. Sono stato davvero onorato di far parte di questa partita contro i
Dragons, speriamo che si ripeta anche nelle prossime”.
Hai anche giocato 80’.. fisicamente come ti senti? “Devo dire che il giorno dopo è stato molto più duro del solito.
Gli scontri si sentono e l’impatto è veramente molto più forte di quello che
si ha di solito, però i ragazzi sono stati molto bravi nel coinvolgermi e
questo mi ha aiutato a recuperare meglio”.
A livello tecnico invece come ti stai inserendo nel gioco e negli
schemi di coach Bradley? “Con
Mike bene, è una persona molto disponibile, ti aiuta, ti parla e riesce a
farti sentire parte integrante anche se sei solo un giocatore invitato al
momento. Coach Troncon l’ho già avuto in passato nelle nazionali e con lui ho
disputato un mondiale Under 20, per cui so com’è fatto, so che è preciso e
che ha una grande attenzione ai dettagli”.
Torniamo un attimo sulla partita coi Dragons. Un buon primo tempo,
poi il crollo. Cos’è successo?“Purtroppo
a questo livello se manca anche una pedina è difficile tenere lì risultato o
portare a casa la partita. Il primo tempo abbiamo giocato molto bene, c’era
molta voglia di fare. Ci eravamo detti di giocare con il sorriso perché così
riusciamo a far bene. Purtroppo il secondo tempo abbiamo preso subito il
cartellino rosso e la situazione di inferiorità numerica ci ha destabilizzato
un po’ tutti”.
Dove occorre lavorare in vista dei prossimi impegni
stagionali? “Sicuramente
nel cercare di guardare un po’ meglio gli spazi liberi, anche e soprattutto
con il piede perché molte volte le difese sono presenti ed è difficile
batterle nell’uno contro uno. Direi quindi di cercare di ampliare la visione
di ogni singolo giocatore”.
Cosa ci portiamo invece di positivo dalla gara di sabato
scorso? “Sicuramente
le mete che abbiamo costruito e i tanti palloni che siamo riusciti a portare
avanti soprattutto nel primo tempo, ma anche la carica e la positività che
c’era tra di noi, la voglia di migliorarsi sempre e di portare a casa il
risultato”.
Questo sabato invece la trasferta in Galles contro gli Scarlets.
Come vi state preparando? “Bene,
abbiamo incominciato da lunedì con delle sessioni di analisi video per
cercare di studiarli, portando in campo il meglio per competere e quindi
provare a vincere. La cosa importante è essere positivi. Noi lo siamo, quindi
testa a domani”.
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(Simone
Del Latte)
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mercoledì 9 ottobre 2019
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