Un prestigioso ‘battesimo’, vissuto
in uno dei templi della palla ovale nazionale. Allo stadio ‘Zaffanella’ di
Viadana, la neonata rappresentativa femminile del Livorno Rugby (le ‘Red
Roses’: dal simbolo delle tre rose, proprio della ‘storica’ società biancoverde)
ha giocato, sotto la guida del tecnico Gino Galletti, quattro partite nel
previsto concentramento interregionale.
Due larghe vittorie e due sconfitte –
giunte entrambe di misura – per le ragazze labroniche, o meglio per le ragazze
toscane, visto che nella circostanza, in questo loro debutto, le biancoverdi
erano affiancate da alcune atlete del Puma Bisenzio. Risposte incoraggianti per
tutte le giocatrici utilizzate da Galletti. Al di là dell’ingente bottino di
mete messe a segno (29 nell’arco delle quattro gare), il motivo per cui andare
fieri di quanto combinato in terra mantovana è rappresentato dal buon livello
di gioco espresso. Non mancano, ovviamente, margini di crescita e le
possibilità – magari allargando il roster – di puntare a traguardi ancor più
importanti. Ma fare qualcosa di più, alla prima uscita, era realmente
difficile. Insomma, ‘buona la prima’ per le ‘Red Roses’, squadra che con la
propria grinta fuori del comune è fortemente intenzionata a bruciare le tappe.
Sportivamente parlando, non è esagerato definire l’evento di Viadana ‘storico’:
per la prima volta in senso assoluto una rappresentativa femminile del Livorno
Rugby è scesa in campo in un impegno ufficiale. Allo ‘Zaffanella’, in rapida
successione, sconfitta 6-7 (ogni meta un punto) con il Carpi-Mantova, successo
11-3 sul CUS Milano, vittoria 8-1 con il Parabiago e sconfitta 4-5 con il
Cernusco. Le atlete utilizzate a Viadana: Alice Antonazzo, Ania Rosini, Asya
Arto, Viola Pandalone, Sophia Barlettelli, Andrea Sophia Morigoni, Lara Goretti
e Alice Vignozzi. (FabioGiorgi)
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