Tra i danni collaterali della pandemia di
cui, finita l'emergenza sanitaria, ci troveremo a doverci occupare, ci sono
anche quelli legati alla vita sociale dei più fragili.
La Uet all black della ASFO PN, ospitata
presso la nostra struttura, fortunatamente va avanti ad operare in sicurezza ed
i ragazzi continuano ad incontrarsi con regolarità.
Ma la vita sportiva ridotta del club ha delle ripercussioni anche sulle attività dei ragazzi della Uet.
Un momento coinvolgente per loro era
occuparsi delle divise da gioco, da quelle dei più grandi alle più piccole.
Il lunedì i ragazzi all black erano
soliti prendere le sacche con le "mute" usate durante il weekend per
portarle ai nostri amici della
e poi ritrovarle al campo dopo qualche
giorno pulite e profumate.
A quel punto venivano piegate una ad una
- i ragazzi della Uet sono molto precisi in questo - e riposte, suddivise per
squadra, pronte per la partita successiva.
Il rituale continuava il fine settimana
con l'assistere e tifare alle partite del Pordenone Rugby: vedere in campo le
divise di cui ci si è presi cura dà loro orgoglio e senso di appartenenza.
È ormai passato un anno senza quella
attività.
Durante questo anno al campo ci sono
stati i lavori di ristrutturazione, le mute sono state spostate a seconda delle
necessità dei lavori.
In uno di questi spostamenti una infiltrazione di acqua proprio in corrispondenza del contenitore di una squadra di cui non ci siamo accorti subito, ha reso necessario l' intervento straordinario dei supereroi della Dea per pulire le divise e di conseguenza quello dei ragazzi della Uet all black.
I sorrisi aperti dietro le mascherine, la
gioia contagiosa in una attività ritrovata, anche se solo per un giorno, ci
ricorda che la felicità può essere nelle piccole cose, se solo ci si ferma a
guardarle.
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