Tra i grandi acquisti del Monferrato Rugby figura certamente Domenico Grassotti, classe 1992 che ha detto sì in estate al progetto dei Leoni dopo anni ad altissimi livelli tra Super Ten e Serie A. Un acquisto di esperienza e qualità per aiutare il XV di Lupo Franchi a rincorrere la vetta del proprio girone di Serie B, che dovrebbe partire a fine gennaio.
Domenico, come nasce il tuo percorso nella palla ovale?
“Sin da piccolo ero fisicamente imponente e amavo molto lo sport, le mie
caratteristiche hanno fatto sì che fossi portato per il rugby. Un amore a prima
vista, nato in giovanissima età e vivissimo tutt’ora”.
Tra le tante avventure rugbystiche
della tua carriera c’è un evento, una prestazione o una partita che ricordi con
più emozione?
“Ho avuto la fortuna di giocare nelle selezioni nazionali, e se devo citare
un match nello specifico torno a qualche anno fa, dopo il 2006. Era da poco
finito il Mondiale di calcio e l’Italia aveva trionfato battendo la Francia ai
rigori, la Nazionale giovanile di cui facevo parte affrontava l’Inghilterra in
casa, di fronte a migliaia di spettatori. Quando partì l’inno, e iniziarono i
cori mi emozionai molto, giocammo pur perdendo un grande match”.
Hai affrontato campionati in Super Ten e Serie A: c’è una città e un’esperienza che ricordi con più affetto?
“Sono di Castelnuovo Don Bosco ed è un piacere essere tornato a giocare
nella mia città, ma la carriera di sportivo mi ha permesso di vivere esperienze
diverse in città diverse. Senza dubbio gli ultimi quattro anni al Lyons
Piacenza, tra Super Ten e “A” rappresentano una tappa importante del mio
percorso. Sono orgoglioso di aver fatto parte di un club storico e prestigioso,
e la città di Piacenza per me è una seconda casa”.
Cosa ti ha spinto a sposare il
progetto del Monferrato?
“Come detto in precedenza Piacenza per me era un habitat ideale, ma sento
che la scelta di tornare ad Asti sia quella giusta. La dirigenza mi ha
confermato di avere un progetto ambizioso e di puntare alla Serie A, l’idea poi
di poter contribuire con la mia esperienza non solo sul campo ma anche nello
staff tecnico, come specialista delle rimesse, e di poter collaborare con coach
Franchi è un grande stimolo. Un ruolo nuovo, che voglio onorare al
meglio”.
Quali sono gli avversari da tenere
d’occhio nel prossimo campionato?
“Ci sono tante squadre attrezzate per poter primeggiare, senza dubbio
tuttavia il CUS Milano mi dà l’impressione di essere un vero osso duro”.
Qual è il miglior pregio di Domenico
Grassotti?
“Ho iniziato la mia carriera da numero 8, per poi giocare pilone e in altri
ruoli, credo tornerò al passato nel Monferrato a livello di posizione in campo.
Se ho un pregio ritengo che sia la forza di volontà: non lascio mai il terreno
di gioco se non ho speso fino all’ultima goccia di sudore tutta l’energia che
ho in corpo per aiutare i miei compagni”.
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