“Proveniente da un piccolissimo paese vicino Canberra chiamato Queanbeyan, in Australia, la mia infanzia è stata piena di semplici piaceri e piccole aspettative. Mai nei miei sogni più selvaggi ho mai pensato che fare sport potesse offrire opportunità internazionali così incredibili e darmi accesso a così tante persone famose.
Questo è il potere dello SPORT
I VINCITORI PRENDONO
CAMBIAMENTI.”
DAVID CAMPESE, per me con Jonah Lomu e Marco Bollesan sono stati da sempre i miei rugbisti favoriti. Tanti i ricordi, ovviamente da spettatore a volte da giornalista, ed in qualche occasione anche da fotografo, a bordo campo, e il divertimento con questi atleti era assicurato alla grande !
Campese, classe 1962, ha vestito in 101 occasioni la maglia della nazionale dei mitici Wallabies, e con lo stesso team ha segnato ben 64 mete internazionali, vincendo nel 1991 anche la Coppa del Mondo giocatasi in Inghilterra.
In occasione della
Festa del papà del 19 marzo scorso David aveva ricordato il suo genitore con queste
splendide parole.
“Auguro a tutti i papà oggi una FELICE FESTA DEL PAPÀ e ricordo e mi manca il mio papà.
In arrivo dall'Italia
nel 1955 tutto da solo all'età di 21 anni. Ha sposato mamma e insieme hanno
cresciuto 4 bambini sani.
Nonostante la nostra
umile educazione, la sua dura etica lavorativa ha influenzato la mia vita e la
mia carriera in tanti modi e sono sempre grato per la sua influenza. Guardavo
mentre si alzava presto ogni mattina per assistere al suo amato giardino
vegetariano e alla sua uva per il vino e poi andava a lavorare per guadagnarsi
da vivere onestamente. Non mi ricordo mai che si prendesse un giorno libero,
mai!
Mi ha inculcato
l'importanza del duro lavoro, del rispetto per gli altri e del valore del ′′
tempo ′′ con i tuoi figli.
Non era un rugby o un
tifoso del rugby, ma quando i tempi erano duri mi ha sempre guardato le spalle
e mi ha amato e sostenuto incondizionatamente.
(David Campese con i "suoi" minirugger dell'Accademia)
Non esiste un manuale per essere un buon padre, ed è un giro sulle montagne russe man mano che invecchiano, ma una cosa che so per certo è che se i miei figli crescono con educazione, rispetto e una buona etica lavorativa, ho fatto mio padre orgoglioso di essere orgoglioso.”
"Il covid è stato un
lungo periodo difficile per il mondo intero. È stata molto dura anche per me
non potendo viaggiare e lavorare. In Australia è stata una situazione strana
con il governo che ci diceva cosa fare, senza dare consigli dal punto di vista
medico, e senza burocrazia per sostenere le loro iniziative. Sono stato
fortunato nel riuscire ad allenare un po' i bambini. È stato grandioso poter
tramandare il mio sapere. I miei ragazzi stanno moltobene e lo sport è stata la cosa
più positiva per loro. Sto cercando di far si che capiscano il nostro Grande
sport. Spero di poter tornare presto in Italia per poter dare una mabo anche li”.
(rr –
trad.P.Marshallsay)
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