mercoledì 20 novembre 2019



U18: fino all’ultimo secondo

La truppa miranese si era messa in marcia di buon’ora domenica scorsa sotto un cielo preoccupante color “fumo di Londra”, montando in autostrada con la ferma intenzione di andare a Belluno per capitalizzare una partita decisamente importante in ottica campionato e da vincere assolutamente per poter proseguire nella fase di qualificazione al girone meritocratico che prenderà inizio il prossimo mese di Dicembre.
Giunti a Belluno però la volta terrestre ha completato lo step successivo passando alla colorazione “canna di fucile” e rovesciando sul terreno di gioco di Villa Montalban fiumi di pioggia incessante che ha inzuppato oltre ogni umana immaginazione il match dei boys bianconeri.
Tanta pioggia, troppa pioggia, di quelle interminabili che il vento ti scaraventa in faccia senza pudore, di quelle che ti entrano nelle ossa e che ti azzerano tutti i buoni propositi prima ancora di cominciare la partita.
Al fischio d’inizio i 30 arditi in campo (31 con l’arbitro) sono ridotti alle sembianze di un savoiardo annegato nel caffellatte e il primo a far festa durante questa improvvisata colazione è il 15 di casa, bravo a trovare il varco giusto nella difesa miranese dopo 10 minuti di gioco grazie ad una spallata vincente del pacchetto di mischia.
Mirano però non si perde d’animo e pian piano comincia a prendere confidenza con “Giove Pluvio” spostando l’asse del gioco nella metà campo bellunese ed accorciando dapprima le distanze con un preciso piazzato per poi mettere la freccia del sorpasso grazie ad una genialata da touche che legge fuori posizione la difesa gialloblu e la punisce sul lato chiuso con un 2 contro uno eseguito alla perfezione che fa planare in meta il nostro tallonatore.
La gara procede con un sostanziale equilibrio tra le 2 squadre e con i pacchetti di mischia chiamati in queste particolari situazioni ambientali a svolgere gran parte delle faccende di casa, ma spolverare e stirare torna evidentemente poco gradito a “Gennaio” (Zenaro n.d.r.), costretto a mollare la contesa anzitempo per un problema alla spalla.
Belluno trova il pari sull’8 a 8 con una punizione in mezzo ai pali prima che l’arbitro chiuda la prima frazione di gioco.
Tone e Pietrosanti sotto il diluvio provano a mischiare le carte contando gli uomini in panca e dando un po’ di ossigeno al reparto XXL.
Il secondo tempo inizia sulla falsariga del primo con le squadre sfiancate dall’acqua e dal fango che provano inutilmente a smuovere il punteggio andando continuamente alla caccia di un pallone saponetta.
Belluno spinge forte guadagnando metri di campo verso la fine del tempo e costringendo Mirano ad una difesa tanto feroce quanto efficace davanti alla propria linea di meta.
I minuti passano e l’incontro sembra direzionarsi verso il più logico e giusto dei pareggi dopo che le 2 formazioni se le sono suonate in campo di santa ragione.
L’arbitro chiama gli ultimi 2 minuti di gioco e i boys, giunti oramai allo stremo delle forze, dopo aver recuperato palla mettono sul tavolo da gioco l’unica “fiche” disponibile sfruttando un fallo della difesa di casa e calciando l’ultimo pallone in touche a 10 metri dalla linea di meta avversaria.
Il primo blocco consegna un pallone pesantissimo nelle mani di un “petardo” del reparto corazzato che, vistosi costretto ad abortire l’idea di replicare la giocata vincente del primo tempo, abbassa la testa, chiude le spalle e dopo un treesessanta su se stesso si lancia verso i metri che lo separano dalla linea di meta avversaria con mezza difesa gialloblu attaccata a braccia e gambe e schiacciando oltre la linea bianca la palla vincente del match.
I tre fischi dell’arbitro sono un’autentica liberazione per tutta la truppa bianconera che dopo aver sobriamente festeggiato in mezzo al campo (seeeeeeeehh!!) ed essersi cristianamente ricomposta dopo la meritatissima doccia, sale in pullman per il più piovoso e dolcissimo viaggio di ritorno.
Grande cuore, grazie ragazzi, alla prossima.
Jena Plinsky
N.B. Mete di Lazzarini e Scattolin
In allegato: un’immagine di repertorio.
Foto: Matteo Deppieri.

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