Villa Carcina (BS), I
Centurioni Rugby sono
pronti ad affrontare la sesta giornata di campionato. Domenica 1 dicembre, con kick off alle
14,30, il 15 di coach Geddo affronterà in trasferta ilTK Rugby Torino, terza forza nel girone con 17 lunghezze all’attivo,
e a tre di distanza dalla vetta, occupata dall’Accademia Nazionale
“Francescato”. Per i Piemontesi sono quattro le vittorie conquistate e giunte
proprio contro la selezione federale, Rugby Milano, Parabiago e Pro Recco, con
quest’ultima maturata con un vantaggio di 12 punti, il più ampio delle prime
cinque uscite. Anche l’unica sconfitta – incassata contro Biella – non ha fatto
difetto: tutti i match disputati sino ad ora dalla formazione torinese, fatta
eccezione per quello contro la formazione ligure, si sono chiusi con un divario
uguale o inferiore ai 7 punti di distacco. Per gli uomini di Geddo la classifica vede ancora una sola lunghezza
conquistata, maturata grazie ad un bonus difensivo centrato nella trasferta
della seconda giornata contro il CUS Genova. In classifica, pertanto, Scanferla
& Co occupano l’ultima piazza alle spalle di Alghero (con 4 punti di
margine) e degli universitari genovesi, a +5, ma con un turno da recuperare. Dopo gli ottanta minuti di pura sofferenza contro il Rugby Milano nel quarto
turno stagionale, I Centurioni, contro Biella, hanno mostrato un secondo tempo
di grande crescita, nel quale sono stati evidenti i passi in avanti in termine
di carattere e determinazione: ingredienti che hanno costretto i quotati
avversari a trovare la meta del bonus offensivo solo al termine della frazione.
Inoltre, nel 29-3 finale, Scanferla e compagni possono pensare con rammarico
alle occasioni di andare a punti sfumate per dettagli e che, se finalizzate,
avrebbero potuto consegnare uno score meritatamente più equilibrato.
(i Centurioni Lumezzane in allenamento)
«Ritengo che andremo ad affrontare un impegno per larghi tratti molto simile
allo scorso, contro Biella – commenta l’Head Coach Alessandro Geddo -. Settimo,
infatti, proprio come la formazione gialloverde, fa delle fasi di conquista,
mischie e touche, e dei drive i propri marchi di fabbrica. Saranno, pertanto,
80 minuti molto intensi per i nostri avanti. La nostra difesa sarà chiamata a
fornire un’ottima prova di sé, dimostrando versatilità. Ciò sarà fondamentale
per evitare che gli avversari possano mettere in moto il loro gioco nel quale
hanno qualità davvero spiccate, sia in termini fisici che tecnici. Non ci
nascondiamo: siamo ancora in emergenza con la nostra prima linea e questo è
certamente un problema. Trevisani sarà out, su Piovani stiamo attendendo di
comprendere se e come potrà essere recuperato».
«La settimana che chiudiamo oggi è stata contraddistinta da un lavoro intenso
proprio sugli organi difensivi nelle fasi di conquista – continua il tecnico
rossoblù – e nel gioco aperto, dove dovremo essere competenti per rallentare i
palloni degli avversari. Contro Biella, inoltre, abbiamo concesso troppi calci
di punizione che hanno consentito agli avversari di entrare nella loro comfort
zone costituita da calci in touche seguiti da drive. La disciplina contro
Settimo Torinese dovrà essere un elemento al quale dovremo prestare attenzione
massima, proprio per evitare di metterci in difficoltà». Infine, «il cambio di
campo richiesto dalla società ospitante nelle scorse ore a causa
dell’impraticabilità dell’impianto principale – conclude Geddo – potrebbe
venire dalla nostra. Giocheremo, infatti, su un manto sintetico e con
dimensioni ridotte, più simile al “Rossaghe” sul quale ci alleniamo con
regolarità. L’aver evitato un fondo pesante ritengo e auspico che possa
favorire il piano di gioco pensato per l’impegno».
Nelle sedute di allenamento, hanno riportato infortuni che fermeranno, per
questo incontro, il mediano di apertura Cosio e il centro Mokom e che andranno
a popolare un’infermeria già affollata. Saranno ancora fermi ai box Armanasco,
Florio, Lepre, Lupatini, Mariani, Nicoli, Seye, Trevisani, Zaffino e
l’indisponibile Rossetti. Buone notizie per Bellandi, che torna a disposizione, e per Nicoli: il recupero
della seconda linea vicentina, infatti, a seguito degli esami diagnostici
sostenuti, potrebbe essere più rapido di quanto parso in
precedenza.
Questa la probabile formazione che affronterà la trasferta torinese: Gelmini,
Secchi Villa, Franceschini, Savardi, Giori, Aru, Gazzoli, Scanferla (Cap),
Berardi, Boschetti, Pasotti, Daniel, Gennari, Hliwa, Piovani.
A disposizione: Franzoni, Cantoni, Bellandi, Bertussi, Gandolfi, Casini, Bandera.
A disposizione: Franzoni, Cantoni, Bellandi, Bertussi, Gandolfi, Casini, Bandera.
«ITALIA IN
CAMPO CONTRO L’OMOFOBIA»
DA DOMENICA, BRACCIALETTI AZZURRI AL BRACCIO DEI TECNICI ROSSOBLÙ
DA DOMENICA, BRACCIALETTI AZZURRI AL BRACCIO DEI TECNICI ROSSOBLÙ
(Nella foto in allegato, la consegna da parte di Marco Arlati, responsabile Sport di Arcigay, dei braccialetti allo staff della formazione rossoblù militante in serie A.)
I Centurioni Rugby aderiscono
all’iniziativa «Italia in campo contro
l’omofobia», progetto di Arcigay che
si svilupperà durante il campionato 2019/2020 con l’obiettivo di sensibilizzare al tema
dell’omofobia e dell’odio in tutte le sue forme il
mondo dello sport, che tanto può e deve dare in termini di educazione, rispetto
e amicizia. L’iniziativa prevede che i club aderenti vedano nei propri
allenatori i veri promotori del messaggio di inclusione e della difesa dei diritti
civili. Lo faranno indossando i braccialetti di color azzurro, il colore della
nazionale Italiana, riportanti la scritta «Italia in campo contro
l’omofobia».
Sono attualmente sedici le squadre che, in questa prima fase, hanno aderito all’iniziativa e I Centurioni sono la prima squadra di rugby sul suolo italiano e unico club della provincia di Brescia.
L’iniziativa è aperta anche alle
tifoserie. I braccialetti azzurri saranno, infatti, al polso anche delle
migliaia di componenti degli Irriducibili Gialloblù, tifoseria organizzata del
Modena Volley, squadra di pallavolo che milita nel massimo campionato italiano
e che lotta per la conquista dello scudetto nella stagione in corso. Tutte le
società sportive e le tifoserie aderenti verranno caricate in una mappa
specifica del progetto posizionata sul sito www.arcigaysport.it, continuamente
aggiornata.
«Sin dalla nascita del nostro club nel 1964,
il presidente Bugatti ha voluto che la nostra società si facesse promotrice dei
valori inalterabili dell’inclusione, dell’uguaglianza, dell’accoglienza e
dell’ascolto – commenta Luca Raza, General Manager de I Centurioni Rugby -.
A suffragio di ciò, sottolineo come, in tutti i 55 anni di vita del nostro
club, sia stata assolutamente vietata qualsiasi forma di selezione. Siamo stati
avvicinati a questa iniziativa dal nostro tecnico Gianluca Soldo, Assistant
Coach della nostra U16 e Video Analyst della prima squadra, che già in passato
aveva aderito attivamente a progetti con obiettivi medesimi. Grazie al suo
contatto abbiamo potuto conoscere il progetto di Arcigay che, già dal prossimo
weekend, vedrà i nostri allenatori aderire in prima persona, trasmettendo con
le nostre forze il nostro “no” ad ogni forma di discriminazione e odio. Valori,
questi, che fanno parte anche del nostro codice etico, affisso nei nostri
luoghi di lavoro, e al quale tutti i nostri tesserati sono chiamati al totale
rispetto».
«Crediamo profondamente che lo sport, insieme alle famiglie e alla scuola, sia uno dei luoghi in cui una persona venga formata al rispetto e al valore delle differenze – spiega Marco Arlati, responsabile Sport di Arcigay.- Purtroppo nel 2019 lo sport è ancora uno degli ambienti in cui fare coming out risulta molto difficile ed è per questo che il nostro progetto non ha come scopo solo abbattere l’omofobia in campo, ma diffondere un segnale forte a tutti i giocatori, che vorrebbero fare coming out, ma a causa della paura di conseguenze negative, non effettuano questo passo. La discesa in campo da parte di società sportive e tifosi sono dei segnali forti del loro posizionamento nei confronti delle tematiche dei diritti civili e del rispetto della persona, indipendentemente dal suo orientamento sessuale e dell’identità di genere».
(Fiorenza Bonetti)
«Crediamo profondamente che lo sport, insieme alle famiglie e alla scuola, sia uno dei luoghi in cui una persona venga formata al rispetto e al valore delle differenze – spiega Marco Arlati, responsabile Sport di Arcigay.- Purtroppo nel 2019 lo sport è ancora uno degli ambienti in cui fare coming out risulta molto difficile ed è per questo che il nostro progetto non ha come scopo solo abbattere l’omofobia in campo, ma diffondere un segnale forte a tutti i giocatori, che vorrebbero fare coming out, ma a causa della paura di conseguenze negative, non effettuano questo passo. La discesa in campo da parte di società sportive e tifosi sono dei segnali forti del loro posizionamento nei confronti delle tematiche dei diritti civili e del rispetto della persona, indipendentemente dal suo orientamento sessuale e dell’identità di genere».
(Fiorenza Bonetti)
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