Poggio Picenze è un comune
montano di circa mille abitanti, a una quindicina di chilometri da L'Aquila. In
paese, da tempo, il rugby è al femminile.
L'impianto sportivo di Poggio Picenze, infatti, è gestito dalle Belve Neroverdi, unico club in Abruzzo interamente
al femminile, e unico a praticare il rugby a 15. Le Belve militano nel massimo
campionato italiano, ma il movimento che gira intorno alla società è più ampio
della Serie A, e arriva fino oltre i confini dell'Abruzzo.
L'onere e l'onore che si sentono addosso le Belve è importante,
soprattutto nei riguardi delle "belvette",
come vengono chiamate le under, le giovani rugbiste che sul territorio
aumentano sempre di più. E la gestione esclusiva dell'impianto, che rappresenta
uno dei rari casi in Italia per quanto riguarda la palla ovale femminile, aiuta
ad amalgamare il lavoro quotidiano: "La
crescita della singola persona e del gruppo vanno di pari passo – ci racconta Paola Pasta, giocatrice e al tempo stesso
dirigente delle Belve Neroverdi – lo sport in generale, e quindi anche il
rugby, non può essere pensato a sé, slegato dalla realtà che ognuna di noi
vive. Tutto ciò che proviamo sul campo, dalla paura, al coraggio e fino alla
stanchezza, lo proviamo anche nella vita".
Per Pasta una donna che gioca a rugby deve avere sicuramente "tanta determinazione", anche per superare gli
stereotipi di uno sport visto, nei luoghi comuni, come rude ed esclusivamente
maschile. Certo, forse all'Aquila è più facile, perché come è noto nel
capoluogo abruzzese tutti masticano il rugby, e
anche le ragazze vengono contaminate dalla passione ovale.
Il campionato sta andando bene, e le Belve Neroverdi stazionano a metà
classifica nel girone 2 di Serie A: "Stiamo crescendo moltissimo, sia dal
punto di vista tecnico che sotto il profilo della tenuta atletica. E tutto
grazie all'impegno delle ragazze all'apporto dei nostri tecnici, che ci danno
un supporto fondamentale sia per la seniores che per la under 16",
evidenzia la dirigente neroverde. Nelle Belve, inoltre, hanno militato o
militano diverse atlete interessanti, da Elisa Cucchiella –
storica prima linea neroverde e della nazionale italiana – a Giovanna Fusella, già convocata nella nazionale a
7.
E a proposito di rugby giovanile, uno dei punti di forza del club è
certamente il progetto di tutorato permesso dalla Federazione.
Le Belve, infatti, possono "tutorare" - ossia introdurre al rugby e
poi formare – le giovani atlete che giocano la Coppa Italia Seven con Teramo, Sambuceto e,
da questa stagione, anche Macerata.
Giocatrici che poi, in molti casi, finiscono per giocare a 15, in Serie A. Una
sorta di franchigia interregionale possibile
grazie alle Belve, ma anche e soprattutto alla disponibilità delle tre società
che hanno aderito.
Un progetto, quello delle Belve Neroverdi, che mira a crescere:
"Avere una nostra società e un impianto in gestione è già per noi un
grande risultato – confida Paola Pasta – ma per il futuro vogliamo puntare ad
allestire una club house e una palestra, costruendo relazioni con le realtà più
virtuose, anche per aumentare il nostro movimento e le tesserate. Per questo
aspetto il Comitato potrebbe essere d'aiuto, con progetti
regionali anche nelle scuole, per facilitare la collaborazione tra club e
l'organizzazione di eventi volti a promuovere il rugby".
E
allora in bocca al lupo alle Belve, portabandiera della palla ovale femminile
in Abruzzo.
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