giovedì 29 marzo 2018



Imperia Rugby under 12 ancora invitata al prestigioso torneo Sainte Dévote nel Principato di Monaco
Una favola, e c’è pure la principessa. Una favola, ma non la è. Il 31 marzo è realtà per i ragazzini dell’Imperia Rugby under 12. L’organizzazione del prestigioso torneo dedicato alla patrona del Principato di Monaco, Santa Devota, della quale recentemente sono state profondamente studiate le reliquie, ha infatti invitato l’Imperia Rugby per l’ennesima volta. Ed è di fatto l’unica società italiana entro 16 compagini provenienti davvero da tutto il mondo. La perfetta macchina pianificatrice è in mano alla Fondazione guidata dalla Principessa Charlène. Una figura molto amata e simbolica in relazione al suo impegno per lo sport. 
Di fatto una sportiva, olimpionica nel nuoto per il Sud Africa e ormai “una dei nostri” sulle rive del Mediterraneo. E peraltro, sempre vicina al rugby per le sue origini australi. Il torneo monegasco si svolge da anni nel prestigioso scenario dello stadio Louis II. Un complesso già storico, ma sempre all’avanguardia per la modernità e la gestibilità dei suoi spazi, anche a misura di bambino. Per tradizione, nella categoria under 12, l’Imperia ha sempre ben figurato e anche in questa occasione ci sono buone premesse. La memoria corre al secondo posto di due stagioni addietro. E i tempi sono sempre maturi, perché lo scouting monegasco non è secondo a nessuno. Il torneo si svolgerà dal mattino del 31 fino ad oltre le 17 del pomeriggio. Notevole impegno con partite di 15 minuti per un gruppo imperiese per fortuna folto e molto ben guidato da Ezio Reitano e Patrick Oliviero. Non si svela nulla in più sulla modalità di gioco, ma va detto che la mobilità, la velocità, la creatività sono premiati. E però ci sono anche dei ragazzi e soprattutto delle ragazze che hanno decisione da vendere. Interessante notare la composizione dei gironi, a partire da quello dell’Imperia. Il torneo monegasco, infatti, è una espressione della volontà di far conoscere i valori del rugby in tutto il mondo.
E quindi la migliore esperienza per i ragazzi è quella di incontrare coetanei di ogni parte del mondo nel nome dello sport e aprirsi ad una dimensione internazionale. In ogni caso gli imperiesi, nel secondo girone di qualificazione, sentiranno parlare molto…francese. Intanto il sorteggio gli assegna ancora una volta il Provence, ragguardevole espressione del rugby nel Midi francese. Non cosa da poco. Poi c’è la selezione della Svizzera romanda. E anche lì, scuola francese. E per finire, un memorabile incontro esotico con la squadra delle Isole Mauritius: apparentemente perduto nell’Oceano, l’arcipelago vive di tradizione francese nel suo ènsemble malgascio, centrafricano e indiano. Spulciando tra i gironi, si può notare che non mancano le storiche conoscenze. Barcellona, intanto, poi Atene, Abu Dhabi, Ginevra…tutte a loro modo capitali. Voci alte nel primo girone, poi, con la scuola del Tolone e soprattutto l’attesa disciplina del Fettes College di Edimburgo, fondato nel 1870. Da scoprire il Mitava, realtà lettone data in crescita, così come il vicino Kaliningrad, che è Russia. L’Africa francofona non manca mai e questa volta è il turno del Jemmel. Nel quarto girone Monaco vive il classico “derby di Santa Devota” con il Lucciana, località corsa ritenuta natale della santa. Molta curiosità poi per la compagine del Tblisi: scuola georgiana. È tutto dire: Eddie Jones, ammirato allenatore della nazionale inglese, parlando dei giocatori georgiani, in netta crescita internazionale, ha detto: “I bambini georgiani nascono già con la barba”. Monaco, 31 marzo: da non perdere.
Questa la formazione che parteciperà al torneo:  Arquà Alessandro, Arquà Cristina, Ceccarelli Samuele, Cerlienco Filippo, Faccio Alessio, Gandolfi Leonardo, Goggi Valerio, Luvoni Pietro, Musso Tsegà, Pelle Ennis , Olivieri Tommas, Wolff Thomas.

Nessun commento:

Posta un commento

RUGBY OLD -CAMPIONATO TOSCANO/ A Seano i Pirati di Livorno infliggono cinque mete agli Allupins di Prato.

Si può abbinare quantità (di atleti) a qualità (di gioco e di risultati). E si può essere ‘veri rugbisti’ - ambiziosi e desiderosi di giocar...