in tre ore la fotografia di un movimento in pieno sviluppo
Si è svolta l’altra giorno (modificato dalla ns. Redazione solo oggettivi
problemi di stampa ndr) presso la sede
di UNIS&F, Unindustria Servizi e Formazione di Treviso e Pordenone,
l’Assemblea Plenaria delle società del Comitato Regionale Veneto, allargato al
Comitato Regionale FVG e alle Delegazioni del Trentino Alto-Adige.
In apertura il presidente Marzio Innocenti ha voluto omaggiare in qualità
di ospite e partner privilegiato proprio il neo-presidente del Comitato
Regionale Friuli Venezia-Giulia Claudio Ballico, territorio che in continuità
con il passato – assieme alle delegazioni del Trentino Alto-Adige – costituisce
di fatto un unico grande bacino dal punto di vista rugbystico.
“Il Veneto sta correndo in questo periodo storico ad una velocità tripla
rispetto al resto del movimento nazionale, e non lo dico con l’intento di fare
comparazioni in negativo, ma per evidenziare il grande lavoro di voi società”,
ha esordito in premessa il presidente. “Le nostre squadre giovanili e seniores
sono protagoniste dei rispettivi campionati, continuando a vincere in tutte le
categorie, e quanto accaduto nell’ultima tournée nel Midi-Pyrénées da parte
delle nostre selezioni, con il percorso netto dei ragazzi e quello eclatante
delle ragazze, andate a stravincere contro le pari età francesi stupendo per il
livello tecnico e la capacità di stare in campo, non fa che testimoniare la
bontà di un bacino che continua a produrre qualità malgrado i noti problemi in
cui versa il rugby italiano in generale”
Abbiamo una responsabilità, quella di essere un esempio per il rugby
italiano, ma dobbiamo anche avere l’orgoglio di rivendicare questo aspetto,
consapevoli che se il rugby veneto viaggia, tutto il movimento ne avrà
beneficio”.Si è poi proceduto all’analisi dei punti all’Ordine del Giorno, cominciando
dallo spinoso tema del rapporto club-genitori alla luce dei recenti accadimenti
in ambito giovanile, con una inaccettabile interferenza da parte dei genitori
andata a ledere nel profondo i valori del nostro sport.
Si è aperto su questo tema il dibattito con la platea, durante il quale ci
si è confrontati sui meccanismi di formazione culturale da attivare
immediatamente all’interno dei club. Informative, incontri, strutturazione dei
rapporti con atleti e famiglie, carte etiche da condividere con una vera e
propria sottoscrizione all’atto del tesseramento, ruolo e funzione di tecnici,
educatori e dirigenti: nei fatti, pensare a vere e proprie strutture e
procedure di “pronto intervento”. E’ emersa la necessità di condividere, sulla
scorta delle singole esperienze societarie, una sorta di decalogo etico
adottato ufficialmente dal Comitato ed attraverso di esso da parte di tutti i
Club del territorio, dove trovi spazio anche il tema dell’accettazione
dell’errore e della sconfitta e quello della giusta contestualizzazione del
risultato.
Fondamentale il ruolo dell’arbitro, soprattutto in ambito di minirugby: è
un educatore, che può essere soggetto ad errore, ma che deve essere percepito
come un facilitatore delle emozioni vissute in campo dai piccoli atleti, una
parte integrante del gioco. Sulla scorta della sperimentazione in corso a
Valsugana, viene proposto di valutare il progetto che vede atleti U14 e U16
impegnati come arbitri nei settori propaganda e minirugby.
A chiusura del primo punto, il presidente Innocenti ha rimarcato lo
spessore estremamente stimolante degli interventi, sintetizzandoli nelle tre
direttrici fondamentali che incarnano i valori di base del rugby, vale a dire
“l’arbitro ha sempre ragione, perdere non è un dramma, attraverso il gioco i
ragazzi devono innanzitutto divertirsi”. Si stabilisce di costituire un gruppo
di lavoro incaricato di stendere il decalogo richiesto, rinviandolo ad
approvazione condivisa in una prossima occasione assembleare.Passando al secondo punto, a febbraio la commissione tecnica del Comitato
ha deciso di staccare l’attività U12 dal Minirugby: si procede ad un primo
bilancio intermedio e ad uno sguardo di prospettiva. Il Tecnico Regionale
Matteo Mazzantini ha proceduto ad una relazione che ha evidenziato punti
positivi e negativi, allargando l’analisi al tema delle strutture, del rispetto
degli impegni da parte delle società partecipanti ai concentramenti e della
giusta collocazione dei giocatori nel rispetto delle loro caratteristiche e del
loro livello di evoluzione fisica e tecnica.
La sperimentazione sta favorendo una maggiore fluidità degli incontri tra
realtà che con la precedente formulazione non erano frequenti, consentendo alle
squadre “piccole” di confrontarsi con le “grandi”. Le testimonianze delle
società confermano un generale apprezzamento, certamente con punti da sistemare
ma in un evidente innalzamento della qualità dei raggruppamenti. Al termine
della sperimentazione si rimetterà all’assemblea plenaria la decisione se
mettere a regime dalla prossima stagione questa particolare formula.
Affrontato a latere anche il grande tema della valutazione delle competenze
nelle varie categorie di Minirugby e giovanili: si sta procedendo allo studio
di una matrice con più parametri, che verrà condivisa non appena definita per
renderla uno strumento utile per rendere le competizioni costruttive per i
ragazzi.
All’unanimità viene richiesto di avanzare in Federazione la proposta, per
il Minirugby e l’Under 14, di consentire alle due squadre di mischiare i
giocatori nel caso in cui vi sia un evidente dislivello tra le due.
In chiusura di assemblea il Tecnico Regionale Mazzantini ha illustrato il
Progetto Tecnico Territoriale, con la suddivisione per aree, i programmi di
supporto ai Club garantito dallo staff composto da 27 tecnici, i corsi di
formazione a più livelli, la promozione del Seven. Per la categoria Under 14 la
Federazione ha accettato la proposta di sperimentare i cambi volanti in numero
illimitato, cosa che verrà implementata già nell’immediato, mentre viene
sollecitato di portare a 15 il numero di giocatori in campo così come già
avviene nel Super Challenge ed in altro Tornei.
Infine, focus sull’attività Seven: oltre al percorso di formazione per
tecnici ed arbitri, è stata varata la prima edizione della Coppa Primavera,
suddivisa in cinque tappe per le categorie U14, U16 e U18, quest’ultima con
data conclusiva a Caorle il 7 luglio ad organizzazione diretta del CRV.
L’assemblea è stata sciolta dal presidente Innocenti con l’invito ad essere
consapevolmente orgogliosi del valore di un movimento che è e deve continuare
ad essere un esempio per tutto il rugby italiano. (GianLuca Galzerano)
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