venerdì 30 marzo 2018



in tre ore la fotografia di un movimento in pieno sviluppo 
Si è svolta l’altra giorno (modificato dalla ns. Redazione solo oggettivi problemi di stampa ndr)  presso la sede di UNIS&F, Unindustria Servizi e Formazione di Treviso e Pordenone, l’Assemblea Plenaria delle società del Comitato Regionale Veneto, allargato al Comitato Regionale FVG e alle Delegazioni del Trentino Alto-Adige.
In apertura il presidente Marzio Innocenti ha voluto omaggiare in qualità di ospite e partner privilegiato proprio il neo-presidente del Comitato Regionale Friuli Venezia-Giulia Claudio Ballico, territorio che in continuità con il passato – assieme alle delegazioni del Trentino Alto-Adige – costituisce di fatto un unico grande bacino dal punto di vista rugbystico.
“Il Veneto sta correndo in questo periodo storico ad una velocità tripla rispetto al resto del movimento nazionale, e non lo dico con l’intento di fare comparazioni in negativo, ma per evidenziare il grande lavoro di voi società”, ha esordito in premessa il presidente. “Le nostre squadre giovanili e seniores sono protagoniste dei rispettivi campionati, continuando a vincere in tutte le categorie, e quanto accaduto nell’ultima tournée nel Midi-Pyrénées da parte delle nostre selezioni, con il percorso netto dei ragazzi e quello eclatante delle ragazze, andate a stravincere contro le pari età francesi stupendo per il livello tecnico e la capacità di stare in campo, non fa che testimoniare la bontà di un bacino che continua a produrre qualità malgrado i noti problemi in cui versa il rugby italiano in generale” 
Abbiamo una responsabilità, quella di essere un esempio per il rugby italiano, ma dobbiamo anche avere l’orgoglio di rivendicare questo aspetto, consapevoli che se il rugby veneto viaggia, tutto il movimento ne avrà beneficio”.Si è poi proceduto all’analisi dei punti all’Ordine del Giorno, cominciando dallo spinoso tema del rapporto club-genitori alla luce dei recenti accadimenti in ambito giovanile, con una inaccettabile interferenza da parte dei genitori andata a ledere nel profondo i valori del nostro sport.
Si è aperto su questo tema il dibattito con la platea, durante il quale ci si è confrontati sui meccanismi di formazione culturale da attivare immediatamente all’interno dei club. Informative, incontri, strutturazione dei rapporti con atleti e famiglie, carte etiche da condividere con una vera e propria sottoscrizione all’atto del tesseramento, ruolo e funzione di tecnici, educatori e dirigenti: nei fatti, pensare a vere e proprie strutture e procedure di “pronto intervento”. E’ emersa la necessità di condividere, sulla scorta delle singole esperienze societarie, una sorta di decalogo etico adottato ufficialmente dal Comitato ed attraverso di esso da parte di tutti i Club del territorio, dove trovi spazio anche il tema dell’accettazione dell’errore e della sconfitta e quello della giusta contestualizzazione del risultato.
Fondamentale il ruolo dell’arbitro, soprattutto in ambito di minirugby: è un educatore, che può essere soggetto ad errore, ma che deve essere percepito come un facilitatore delle emozioni vissute in campo dai piccoli atleti, una parte integrante del gioco. Sulla scorta della sperimentazione in corso a Valsugana, viene proposto di valutare il progetto che vede atleti U14 e U16 impegnati come arbitri nei settori propaganda e minirugby.
A chiusura del primo punto, il presidente Innocenti ha rimarcato lo spessore estremamente stimolante degli interventi, sintetizzandoli nelle tre direttrici fondamentali che incarnano i valori di base del rugby, vale a dire “l’arbitro ha sempre ragione, perdere non è un dramma, attraverso il gioco i ragazzi devono innanzitutto divertirsi”. Si stabilisce di costituire un gruppo di lavoro incaricato di stendere il decalogo richiesto, rinviandolo ad approvazione condivisa in una prossima occasione assembleare.Passando al secondo punto, a febbraio la commissione tecnica del Comitato ha deciso di staccare l’attività U12 dal Minirugby: si procede ad un primo bilancio intermedio e ad uno sguardo di prospettiva. Il Tecnico Regionale Matteo Mazzantini ha proceduto ad una relazione che ha evidenziato punti positivi e negativi, allargando l’analisi al tema delle strutture, del rispetto degli impegni da parte delle società partecipanti ai concentramenti e della giusta collocazione dei giocatori nel rispetto delle loro caratteristiche e del loro livello di evoluzione fisica e tecnica.
La sperimentazione sta favorendo una maggiore fluidità degli incontri tra realtà che con la precedente formulazione non erano frequenti, consentendo alle squadre “piccole” di confrontarsi con le “grandi”. Le testimonianze delle società confermano un generale apprezzamento, certamente con punti da sistemare ma in un evidente innalzamento della qualità dei raggruppamenti. Al termine della sperimentazione si rimetterà all’assemblea plenaria la decisione se mettere a regime dalla prossima stagione questa particolare formula.
Affrontato a latere anche il grande tema della valutazione delle competenze nelle varie categorie di Minirugby e giovanili: si sta procedendo allo studio di una matrice con più parametri, che verrà condivisa non appena definita per renderla uno strumento utile per rendere le competizioni costruttive per i ragazzi.
All’unanimità viene richiesto di avanzare in Federazione la proposta, per il Minirugby e l’Under 14, di consentire alle due squadre di mischiare i giocatori nel caso in cui vi sia un evidente dislivello tra le due. 
In chiusura di assemblea il Tecnico Regionale Mazzantini ha illustrato il Progetto Tecnico Territoriale, con la suddivisione per aree, i programmi di supporto ai Club garantito dallo staff composto da 27 tecnici, i corsi di formazione a più livelli, la promozione del Seven. Per la categoria Under 14 la Federazione ha accettato la proposta di sperimentare i cambi volanti in numero illimitato, cosa che verrà implementata già nell’immediato, mentre viene sollecitato di portare a 15 il numero di giocatori in campo così come già avviene nel Super Challenge ed in altro Tornei. 
Infine, focus sull’attività Seven: oltre al percorso di formazione per tecnici ed arbitri, è stata varata la prima edizione della Coppa Primavera, suddivisa in cinque tappe per le categorie U14, U16 e U18, quest’ultima con data conclusiva a Caorle il 7 luglio ad organizzazione diretta del CRV.
L’assemblea è stata sciolta dal presidente Innocenti con l’invito ad essere consapevolmente orgogliosi del valore di un movimento che è e deve continuare ad essere un esempio per tutto il rugby italiano. (GianLuca Galzerano)

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