Non è lo stesso Val
Tanaro Rugby dello scorso campionato quello che ha esordito domenica nel campo
di Farigliano: ci sono tante facce nuove, sia in campo che in panchina, c’è
tanta voglia di scrivere nuove pagine del rugby della Provincia Granda e tanta grinta
da scatenare dopo gli allenamenti intensi degli ultimi mesi. I cinghiali hanno
infatti affidato loro stessi alle direttive di un team per arrivare preparati a
questa nuova sfida: Francesco Sainato del Cuneo Pedona guida infatti Aurelian
Hogea e Luca Spertino ,incaricati rispettivamente di parte tecnica, tattica e
tutta la parte che concerne i tre quarti l’uno,mentre il secondo segue il
pacchetto di mischia. Non bisogna infine dimenticare la preparatrice atletica
Ramona Troìa, che ha saputo torchiare sistematicamente ma con efficacia tutta
la rosa valtanarina. Aggiungendo poi gli inserimenti in pianta stabile
provenienti dall’Alba Rugby e i giovanissimi ragazzi dal vivaio del Cuneo
Pedona si può parlare di una vera e propria rivoluzione nella società. Questo
Val Tanaro 2.0 esordisce nel girone 2 del campionato C2 Liguria/Piemonte con le
Tre Rose di Casale Monferrato: una vecchia conoscenza con l’abitudine di essere
imprevedibile e dirompente.
(il Valtanaro al completo con Maxim Mbanda, nazionale azzurro il secondo in basso da destra)
Ma i
cinghiali dimostrano subito qual è il passo che sanno tenere in questa stagione
e pressano senza sosta gli avversari costringendoli a una difesa ad oltranza.
Non mancano gli errori da ambo le parti e si perde presto il conto delle
mischie, più o meno equamente divise tra le due squadre, mentre in touche la
superiorità dei padroni di casa è assolutamente netta, tanto che da una maul
avanzante, nata appunto da una rimessa, arriva la prima occasione da meta della
giornata in cui il flanker Rosso si stacca per andare a segnare al limite della
linea laterale, schiacciando purtroppo con un doppio movimento che rende vano
lo sforzo; non tarda però a rimediare segnando pochi minuti dopo i primi 5
punti della giornata penetrando sull’ala. Con lo sforzo fisico arriva anche il
nervosismo e l’arbitro inizia a concedere diversi calci piazzati che si
riveleranno determinanti per l’esito del match. Ricci piazza un primo calcio
aggiungendo altri tre punti, quindi il Tre Rose recupera pericolosamente
terreno sfruttando un momento di calo valtanarino segnando e trasformando una
meta prima del break. Lo sprint di
motivazione portato dal coach e dal capitano Marenini ai compagni durante l’intervallo sortisce
l’effetto sperato: Giraudi , appena entrato, torna a segnare in mezzo ai pali
dopo una bella serie di fasi pulite orchestrate da un Val Tanaro efficace e
bello da vedere. I cinghiali , se non
svolgono una partita perfetta, non vanno però incontro al calo di cui sono
stati troppe volte vittime in passato, e pur subendo un’altra meta e un calcio
piazzato rispondono con altri 6 punti guadagnati su punizione arrivando così al
fischio finale col tabellone che segna 18 – 15.
La vittoria ha un sapore particolare quando arriva a premiare scelte di cui non
si sono ancora colti i frutti e questo inizio di campionato ha mostrato come
nessun traguardo sia impossibile con la squadra giusta e la ferma dedizione. Le
sfide sono appena cominciate e i cinghiali le affronteranno consci che la
crescita a cui aspiravano è arrivata e hanno una voglia enorme di testarla , a
partire da domenica prossima a casa del Saluzzo.
Il Val Tanaro Rugby ringrazia il flanker della Nazionale Maxime Mbandà che da patron del Tre Rose e del suo progetto di integrazione ha onorato con la sua presenza il campo di Farigliano seguendo dalla loro panchina i ragazzi di Casale.
Un ringraziamento , come sempre , al pubblico e alla VTR Family che ha reso possibile il terzo tempo.
(Piergiorgio Stringa)
Il Val Tanaro Rugby ringrazia il flanker della Nazionale Maxime Mbandà che da patron del Tre Rose e del suo progetto di integrazione ha onorato con la sua presenza il campo di Farigliano seguendo dalla loro panchina i ragazzi di Casale.
Un ringraziamento , come sempre , al pubblico e alla VTR Family che ha reso possibile il terzo tempo.
(Piergiorgio Stringa)
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