mercoledì 23 maggio 2018




Il folto gruppo di Addetti alla Comunicazione Regionale della FIR, a Roma per l’annuale appuntamento di lavoro, ha  potuto visitare il “MUSEO DEL RUGBY, FANGO E SUDORE”, ormai famoso in tutto il mondo sportivo. Durante una calda serata primaverile, raggiunta  la sede del ben noto Museo, che sorge nell’arroccato  paese Medievale di Artena,  un vero luogo incantato arricchito da un vasto panorama che spazia sui vicini Colli Romani, ad accogliere gli ospiti non poteva certo mancare il romano Corrado Mattoccia, fondatore dello stesso ed attuale Presidente dell’Artena Red Rugby Blue, oltre che ex rugbista.

(Foto ricordo degli Addetti alla Comunicazione Regionale FIR in visita al Museo di Artena)

Nato nel 2008 con sede a Colleferro e poi spostato nel 2017 appunto, ad Artena,  che dista pochi chilometri dal centro di Valmontone, Mattoccia anche con l’appoggio degli altri soci,  è riuscito a coprire adeguatamente, e con grande gusto, le numerose stanze messe su due piani,  con piu’ di quindicimila fra maglie da gioco (circa 1.600), foto storiche, trofei, palloni, cravatte, pins, 
gagliardetti.
 “ OGNI MAGLIA DA GIOCO CELA UNA STORIA”

Afferma Corrado, e su ogni divisa da gioco ci sarebbero da narrare grandi e piccole storie, ma comunque sempre storie di rugby, momenti di vita vissuta soprattutto da grandi campioni del rugby del passato. Le maglie, coloratissime, per la maggior parte incorniciate  e difese dal vetro, provengono dai paesi dell’Oceania, All Blacks in grande evidenza, dall’Africa, dai paesi anglosassoni, dall’Est europeo, spicca il mitico Pumas fra i colori biancocelesti e gli splendidi loghi degli Springbocks che pur avendo trascorso numerose primavere appaiono nuovi, quasi fossero usciti da poco dalla sartoria. 

(In arrivo dall'Emilia Romagna la divisa delle Zebre, a sin. Leonardo Mussini a des. Corrado Mattoccia)


E poi le nostre divise, quelle delle nostre nazionali, in primis quella – senza maniche – di colore grigio datata  1929 quando l’Italia esordì il 20 maggio a Barcellona con la Spagna, di fronte ad ottantamila spettatori,  perdendo per nove a zero, frutto di tre mete che in quel periodo valevano solo tre punti. Tanti gli aneddoti, svariate le curiosità che lo stesso Mattoccia esprime e sciorina con tanta passione quasi fosse la prima volta a farlo, ma siamo certi che non è così. Spesso, infatti, intere scolaresche, società di rugby, amici ed anche il nostro gruppo ha potuto rendere omaggio a questa galleria, a questo museo che per noi è sicuramente il piu’ bello del Mondo, non c’è dubbio! Il Museo continua a presentare costantemente novità grazie al tenace impegno di Corrado Mattoccia, operante anche con aste on line per arricchire ulteriormente l’incredibile collezione.

(Dalla Sicilia in arrivo una divisa  del team Wheelchair Rugby Catania, prima e unica squadra di rugby in carrozzina a sud di Roma, indossata durante l'incontro dimostrativo che ha preceduto al MASSIMINO di Catania il test match Italia - Fiji dello scorso 11 novembre)

“Dulcis in fundo”, anche il Museo del Rugby è dotato di un servizio ristorante degno di elogio, e logicamente è improntato sulla saporita cucina laziale, ed anche in questo particolare settore il responso dei commensali ha suscitato ampie approvazioni!




(Dal Molise un significativo presente con a sin. Luigi Tagliamonte)











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