Il folto gruppo di
Addetti alla Comunicazione Regionale della FIR, a Roma per l’annuale
appuntamento di lavoro, ha potuto
visitare il “MUSEO DEL RUGBY, FANGO E SUDORE”, ormai famoso in tutto il mondo
sportivo. Durante una calda serata primaverile, raggiunta la sede del ben noto Museo, che sorge
nell’arroccato paese Medievale di
Artena, un vero luogo incantato
arricchito da un vasto panorama che spazia sui vicini Colli Romani, ad
accogliere gli ospiti non poteva certo mancare il romano Corrado Mattoccia,
fondatore dello stesso ed attuale Presidente dell’Artena Red Rugby Blue, oltre
che ex rugbista.
(Foto ricordo degli Addetti alla Comunicazione Regionale FIR in visita al Museo di Artena)
Nato nel 2008 con sede a Colleferro e poi spostato nel 2017 appunto, ad
Artena, che dista pochi chilometri dal centro di Valmontone, Mattoccia anche
con l’appoggio degli altri soci, è
riuscito a coprire adeguatamente, e con grande gusto, le numerose stanze messe
su due piani, con piu’ di quindicimila
fra maglie da gioco (circa 1.600), foto storiche, trofei, palloni, cravatte,
pins,
gagliardetti.
“ OGNI MAGLIA DA GIOCO CELA UNA STORIA”
Afferma Corrado, e su
ogni divisa da gioco ci sarebbero da narrare grandi e piccole storie, ma
comunque sempre storie di rugby, momenti di vita vissuta soprattutto da grandi
campioni del rugby del passato. Le maglie, coloratissime, per la maggior parte
incorniciate e difese dal vetro,
provengono dai paesi dell’Oceania, All Blacks in grande evidenza, dall’Africa,
dai paesi anglosassoni, dall’Est europeo, spicca il mitico Pumas fra i colori
biancocelesti e gli splendidi loghi degli Springbocks che pur avendo trascorso
numerose primavere appaiono nuovi, quasi fossero usciti da poco dalla sartoria.
(In arrivo dall'Emilia Romagna la divisa delle Zebre, a sin. Leonardo Mussini a des. Corrado Mattoccia)
E poi le nostre divise, quelle delle nostre nazionali, in primis quella – senza
maniche – di colore grigio datata 1929
quando l’Italia esordì il 20 maggio a Barcellona con la Spagna, di fronte ad
ottantamila spettatori, perdendo per
nove a zero, frutto di tre mete che in quel periodo valevano solo tre punti.
Tanti gli aneddoti, svariate le curiosità che lo stesso Mattoccia esprime e
sciorina con tanta passione quasi fosse la prima volta a farlo, ma siamo certi
che non è così. Spesso, infatti, intere scolaresche, società di rugby, amici ed
anche il nostro gruppo ha potuto rendere omaggio a questa galleria, a questo
museo che per noi è sicuramente il piu’ bello del Mondo, non c’è dubbio! Il
Museo continua a presentare costantemente novità grazie al tenace impegno di
Corrado Mattoccia, operante anche con aste on line per arricchire ulteriormente
l’incredibile collezione.
(Dalla Sicilia in arrivo una divisa del team Wheelchair Rugby Catania, prima e unica squadra di rugby in carrozzina a sud di Roma, indossata durante l'incontro dimostrativo che ha preceduto al MASSIMINO di Catania il test match Italia - Fiji dello scorso 11 novembre)
“Dulcis in fundo”,
anche il Museo del Rugby è dotato di un servizio ristorante degno di elogio, e
logicamente è improntato sulla saporita cucina laziale, ed anche in questo
particolare settore il responso dei commensali ha suscitato ampie approvazioni!
(Dal Molise un significativo presente con a sin. Luigi Tagliamonte)
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