Il nuovo
accordo tra la Rugby Udine Union Fvg e l'Università del capoluogo friulano per
agevolare gli studenti rugbysti potrebbe rappresentare l'inizio di un nuovo
corso verso il “rugby sostenibile” del futuro prossimo.
(Nella foto il team SEVEN DEL MAGNIFICO)
Mentre il Seven del Magnifico, ossia la
rappresentativa di rugby a sette del Cus Udine, composta per la quasi totalità
di atleti della Rugby Udine, ha sfiorato la vittoria degli ultimi campionati
italiani universitari, tenutisi a Campobasso, superata in finale (10 a 5)
solo dalla “corazzata” Cus Parma, imbottita da giocatori del campionato
d'Eccellenza, la Rugby Udine si è fatta parte diligente verso l’Università di
Udine per rinnovare l’accordo di collaborazione di recente scaduto.
Il “rugby sostenibile” del futuro prossimo in
Italia sarà fatto di studenti universitari che dovranno coniugare l'impegno
agonistico ad alto livello con la continuazione di un percorso di studi e di
formazione che consenta loro di crearsi uno sbocco professionale successivo o
parallelo alla carriera sportiva.
Ne è convinto il vice presidente della Rugby
Udine Union Fvg, Francesco Silvestri, che si è fatto promotore di un progetto
di collaborazione con l'Università di Udine, in base al quale, in estrema
sintesi, i rugbysti di interesse nazionale e non solo che verranno a giocare
nel capoluogo friulano riceveranno una serie crescente di benefit,
proporzionale al curriculum sportivo ed accademico, che andrà dalla riduzione
delle tasse universitarie, alla gratuità delle stesse, dei libri di testo e
dell'alloggio.
“Negli ultimi 7-8 anni – spiega Silvestri –
si è diffuso in Italia, nei campionati di Eccellenza e Serie A, ossia le
massime categorie nazionali, un modello di pseudo professionismo, con atleti
che si allenano da professionisti, con un impegno totalizzante, a fronte di
ingaggi che non consentono certamente di garantirsi una tranquillità economica
futura e neppure il raggiungimento di una certa professionalità per il momento
in cui avranno terminato di giocare. Non dimentichiamo che per uno sportivo la
carriera agonistica difficilmente va oltre i 30-35 anni”.
L’Università di Udine dal canto suo vedrebbe
iscritti studenti sportivi molto motivati e potrebbe sviluppare ricerche e
stage in una realtà sportiva importante a livello nazionale come appunto la
Rugby Udine.
(PierGiorgio Grizzo)
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