Il livornese Marzio Innocenti è il nuovo Presidente della Federazione Italiana Rugby. È stato eletto sabato 13 marzo in occasione dell’Assemblea Generale Ordinaria Elettiva svoltasi presso la Nuova Fiera di Roma.
Ha partecipato all’Assemblea quasi la totalità degli aventi diritto. Innocenti è stato proclamato massimo dirigente al primo scrutinio con il 56% dei voti, precedendo Paolo Vaccari (40%) ed il Presidente uscente Alfredo Gavazzi (3%). “Sono felice, è stato un lungo cammino al termine del quale abbiamo raggiunto la meta che ci eravamo prefissati” ha dichiarato dopo l’incoronazione. Si tratta del ventunesimo presidente nella storia della FIR, il secondo livornese, dopo Carlo Montano, al vertice della Federazione dal 1959 al 1971. Innocenti è nato a Livorno il 4 settembre 1958. È medico specialista in otorinolaringoiatra e dal 2013 al 2021 ha rivestito il ruolo di Presidente del Comitato Regionale Veneto della FIR. Ha iniziato, giovanissimo, a giocare nel Rugby Livorno. A spingerlo a cimentarsi con la disciplina della palla ovale, l’insegnante di educazione fisica - ed ex giocatore biancoverde - Paolo Ciolli. Nel ruolo di terza linea ala (maglia rigorosamente numero 7), si mette ben presto in grande evidenza. Ad appena 17 anni entra nel giro della prima squadra del Rugby Livorno. Sotto la conduzione tecnica di Guglielmo Prima, contribuisce alla splendida promozione dalla B alla A del 1979/80 e alla conquista dello splendido settimo posto nella massima serie nell’annata successiva. Nel 1982 lascia (definitivamente) la città di Livorno e si trasferisce in Veneto. La sua eccezionale carriera si sviluppa nel Petrarca Padova, dove vince quattro scudetti. Prosegue la sua attività agonistica fino al 1990. Nella nazionale maggiore arriva a collezionare, tra il 1981 e il 1988, 42 caps. È stato a lungo capitano dell’Italrugby. Ha capitanato gli azzurri anche in occasione della prima edizione della Coppa del Mondo svoltasi nel 1987 in Nuova Zelanda. Tra il 1991 ed il 2011 è attivo in un’intensa attività di allenatore tra club e selezioni azzurre, rivestendo tra l’altro le mansioni di assistant coach di Georges Coste. In parallelo si cimenta in un percorso dirigenziale, che nel 2000 lo porta ad essere eletto in Consiglio Federale per due mandati consecutivi. In merito alla figura di Innocenti, ecco tre simpatici aneddoti raccontati da Giovanni Riccetti, presidente del Livorno Rugby, coetaneo del nuovo massimo dirigente federale e, in passato, suo compagno di squadra (ovviamente in maglia biancoverde).
“Novembre 1979, libecciata, sabato sera, fine di una serata passata insieme a tutta la squadra, sulla mia 126 saliamo in 4, diretti a Quercianella per dare un passaggio ad uno di noi, accanto a me si accomoda Marzio Innocenti, con cui avevo condiviso gli anni di giovanile. Al ritorno una macchina con gli abbaglianti mi acceca, la strada è resa viscida dal salmastro, stanchezza ed inesperienza fanno il resto, l’auto sbanda e punta verso il mare, impaurito do una sterzata brusca, in un attimo siano sdraiati sulla fiancata destra, terminiamo la nostra corsa sbattendo sul cordolo che delimita la collina. Silenzio generale, mi pare di star bene, ho ancora gli occhiali sul naso, chiedo ragazzi tutto ok? Si, tutto ok. Usciamo dal lato sinistro a mo’ di sommergibile, senza neanche un graffio. Resta solo l’angoscia di doverlo dire ai miei.
Febbraio 2008, Londra, aeroporto Gatwik, sto
ritirando un’auto noleggiata per il trasferimento a Cardiff, in mano il
biglietto di ingresso all’incontro di 6 nazioni dell’Italia, sento un vociare
di Italiani, è un gruppo di addetti federali, tra di loro anche Marzio, loro
sono in 5, io da solo, logico offrire un passaggio più comodo; Marzio accetta,
al momento di sedersi in auto si blocca e mi guarda terrorizzato: mi devo
fidare? Scoppiamo a ridere. Sulla lunga M4 ci raccontiamo le nostre vite, sono
quasi vent’anni che non ci vediamo.
Fiumicino, 13 marzo 2021, ore 6.30,
parcheggio dell’Hotel Isola Sacra, ci apprestiamo a trasferirci alla Fiera di
Roma, abbiamo deciso di arrivare presto per fare gli accreditamenti con calma,
troppo importante questa tornata elettorale per non curare qualsiasi dettaglio.
Incrocio Marzio, lui mi osserva con intensità, “salgo con te, andiamo insieme”.
Ho capito in quel momento che avrebbe vinto, che sarebbe stata una giornata memorabile,
e pensato: ecco, ho rischiato di far fuori non solo un Capitano dell’Italia, ma
anche un Presidente Federale. Fantastico!” (FabioGiorgi)
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