Questa
settimana, nel tradizionale appuntamento con la rubrica “A tu x tu col CRC”,
spazio all’intervista con Michele Nocchi, giocatore e capitano dell’under 18
del CRC e giocatore di serie B.
Allora Michele sin dall’Under 9 fai parte del CRC. Sei giovane ma hai già ricordi importanti sulla palla ovale, raccontaci come ti sei avvicinato al rugby.
“Mi sono
avvicinato grazie a Felice Raponi, durante una cena mi ha proposto di giocare
così mi sono innamorato subito di questo sport. Anche se poi ho abbandonato per
due anni a causa di un infortunio”.
Cosa significa crescere nelle giovanili del CRC ed arrivare ad esordire
dallo scorso anno in una categoria difficile come la serie B?
“Mi ha dato
grande spirito di squadra, mi ha insegnato tanto sia nel gioco che nella vita.
Debuttare in B è stato emozionante, un percorso che innegabilmente porta dei
frutti”.
Cosa vuol dire essere capitano di una squadra di rugby? Quali sono i
compiti più importanti?
“E’ difficile
perché hai tante responsabilità che ti dà il coach. Devi avere un carattere
forte per gestire tutta la squadra, sia nella partita che negli allenamenti.
Bisogna caricare e motivare i compagni”.
Quando vedi i guerrieri delle Under giovanili del CRC, cosa consigli ai
genitori dei possibili futuri rugbisti?
“Direi di
farli continuare perché il rugby è formativo. Non farli mai abbandonare questo
sport, ma andare sempre dietro alle loro esigenze”.
L'Under 18 sta marciando ed ogni domenica si compatta e gioca meglio. Quale
messaggio vuoi mandare ai tuoi compagni di squadra?
“Siamo un
gruppo con numeri un po’ ristretti, ma stiamo crescendo. Abbiamo trovato
ragazzi nuovi che però si sono avvicinati al rugby di recente. Ci mettono
comunque tutto. La crescita è merito anche degli allenatori, grazie a loro
siamo migliorati tecnicamente”.
Giochi anche in serie B quando i mister Granatelli e Tronca ti convocano.
Che emozione ti dà essere un giocatore della serie superiore?
“E’ sempre
emozionante e ti dà grande responsabilità. Sei giovane, sei l’ultimo arrivato e
ti guardano tutti. C’è tanta pressione perché giochi con persone più forti e
grandi di te”.
Cosa ti aspetti dalla serie B? Dove può arrivare il CRC?
“Continuando
con questo passo può arrivare in serie A, sarebbe l’epilogo di una grande
stagione”.
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