giovedì 21 marzo 2019



Questa settimana, nel tradizionale appuntamento con la rubrica “A tu x tu col CRC”, spazio all’intervista con Michele Nocchi, giocatore e capitano dell’under 18 del CRC e giocatore di serie B.

Allora Michele sin dall’Under 9 fai parte del CRC. Sei giovane ma hai già ricordi importanti sulla palla ovale, raccontaci come ti sei avvicinato al rugby.
“Mi sono avvicinato grazie a Felice Raponi, durante una cena mi ha proposto di giocare così mi sono innamorato subito di questo sport. Anche se poi ho abbandonato per due anni a causa di un infortunio”.    
Cosa significa crescere nelle giovanili del CRC ed arrivare ad esordire dallo scorso anno in una categoria difficile come la serie B?
“Mi ha dato grande spirito di squadra, mi ha insegnato tanto sia nel gioco che nella vita. Debuttare in B è stato emozionante, un percorso che innegabilmente porta dei frutti”.
Cosa vuol dire essere capitano di una squadra di rugby? Quali sono i compiti più importanti?  
“E’ difficile perché hai tante responsabilità che ti dà il coach. Devi avere un carattere forte per gestire tutta la squadra, sia nella partita che negli allenamenti. Bisogna caricare e motivare i compagni”.
Quando vedi i guerrieri delle Under giovanili del CRC, cosa consigli ai genitori dei possibili futuri rugbisti? 
“Direi di farli continuare perché il rugby è formativo. Non farli mai abbandonare questo sport, ma andare sempre dietro alle loro esigenze”.
L'Under 18 sta marciando ed ogni domenica si compatta e gioca meglio. Quale messaggio vuoi mandare ai tuoi compagni di squadra?  
“Siamo un gruppo con numeri un po’ ristretti, ma stiamo crescendo. Abbiamo trovato ragazzi nuovi che però si sono avvicinati al rugby di recente. Ci mettono comunque tutto. La crescita è merito anche degli allenatori, grazie a loro siamo migliorati tecnicamente”.
Giochi anche in serie B quando i mister Granatelli e Tronca ti convocano. Che emozione ti dà essere un giocatore della serie superiore? 
“E’ sempre emozionante e ti dà grande responsabilità. Sei giovane, sei l’ultimo arrivato e ti guardano tutti. C’è tanta pressione perché giochi con persone più forti e grandi di te”.
Cosa ti aspetti dalla serie B? Dove può arrivare il CRC?
“Continuando con questo passo può arrivare in serie A, sarebbe l’epilogo di una grande stagione”. 

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