giovedì 28 marzo 2019




Ci sono delle partite nell’arco di un campionato che valgono più dei punti in palio, grazie alla storica rivalità: quella contro il Piacenza Rugby (domenica ad Asti, calcio d’inizio alle ore 14,30) è una di queste. Il Monferrato di Mister Roberto Mandelli vi arriva secondo in classifica, i piacentini al quarto.

(IN FOTO ROBERTO MANDELLI)


Il Lumezzane rimane primo con nove lunghezze sui Leoni monferrini, che a loro volta anticipano di quattro punti Rovato e di tredici Piacenza: dopo di loro si gioca un altro campionato. La sfida di domenica rappresenta quindi un test importante per verificare se lafranchigia monferrina potrà realmente giocarsela per vittoria finale.
“Quella di domenica a Varese si è rivelata come da pronostico una gara non facile soprattutto dal punto di vista fisico e dal punto di vista dell’agonismo. Abbiamo affrontato una squadra molto determinata e agguerrita. L’approccio alla partita è stato buono, si è lavorato bene in settimana, dall’altra parte certe fasi di gioco su cui avevamo lavorato maggiormente sono andate bene. Una partita di questo tipo ha avuto il pregio di evidenziare certi aspetti su cui bisogna ancora lavorare per le prossime gare” spiega Mandelli.
Secondo posto in classifica, pensi sia la posizione giusta per la forza della squadra?
“No, non penso sia la posizione giusta per la forza della squadra. Mi spiego meglio: quello di quest’anno è un gruppo che si è formato unendo l’esperienza del cosiddetto zoccolo storico con la voglia dei più giovani, di conseguenza dal punto di vista del gioco abbiamo avuto un  percorso graduale di affiatamento. Alcuni giocatori si sono poi uniti al gruppo nel mercato invernale e ad altri si stanno chiedendo gli straordinari per via di diversi infortuni, adattandoli qualche volta a ruoli a loro non così familiari. Il potenziale della squadra è sicuramente altissimo e non ancora sfruttato al cento per cento, ma ci stiamo allenando parecchio per far fruttare le doti di ogni singolo e del gruppo”.

(Una immagine dal test del girone di andata vinto dagli emiliani 9/0)


In cosa secondo te la squadra non è riuscita a rendere al massimo?
“Premetto che questa squadra si è giocata fino in fondo tutte le partite sinora disputate, compresa quella dell’andata a Piacenza, quando avevamo perso per 9-0 in un match senza mete: volendo però vedere il bicchiere mezzo vuoto tante volte trovandoci in svantaggio subito all’inizio delle partite, siamo stati capaci di rimediare e di chiuderle quando si sono presentate le occasioni, dimostrando di essere maturi da capire a partita in corso quali erano le cose da cambiare per prendere in mano il pallino del gioco e quindi ribaltare l’esito dell’incontro”.
Secondo il tuo parere qual è stata la partita migliore giocata della squadra e quella in cui la prestazione non è stata all’altezza?
“Non era facile vincere a Sondrio e lo abbiamo fatto, così come in casa contro il Rovato, dove eravamo andati subito sotto. Gli ottanta minuti di gioco avevano dimostrato che ciascuno di noi voleva vincere quella partita, ed infatti così è stato. La partita da dimenticare è quella in casa contro il Lumezzane: non avevamo né testa e né gambe e abbiamo perso meritatamente”.
Tu credi ancora alla rimonta proprio sui Centurioni?

(idem c.s.)

“Noi abbiamo tutte le qualità per crederci, ma è indubbio che dobbiamo considerare che ci sono nove punti di distacco e sei partite ancora da giocare. Ai miei giocatori dico sempre di guardare un match alla volta e di considerarlo alla stregua di una finale da vincere, per cui il primo ostacolo da superare sarà proprio quello di domenica contro Piacenza, una squadra che sa giocare un bel rugby, che è completa in ogni reparto e che vorrà riscattarsi dopo lo scivolone interno contro il Lecco. Sin che la matematica non ci condannerà io ci credo: vorrei potermela giocare alla penultima di campionato, il cinque maggio, in casa del Lumezzane”. (MarioBocchio)

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