Ci sono delle
partite nell’arco di un campionato che valgono più dei punti in palio, grazie
alla storica rivalità: quella contro il Piacenza Rugby (domenica ad Asti,
calcio d’inizio alle ore 14,30) è una di queste. Il Monferrato di
Mister Roberto Mandelli vi arriva secondo in classifica, i
piacentini al quarto.
(IN FOTO ROBERTO MANDELLI)
Il Lumezzane
rimane primo con nove lunghezze sui Leoni monferrini, che a loro volta anticipano di quattro
punti Rovato e di tredici Piacenza: dopo di loro si gioca un altro campionato.
La sfida di domenica rappresenta quindi un test importante per verificare se lafranchigia
monferrina potrà realmente giocarsela per vittoria finale.
“Quella di
domenica a Varese si è rivelata come da pronostico una gara non facile
soprattutto dal punto di vista fisico e dal punto di vista dell’agonismo.
Abbiamo affrontato una squadra molto determinata e agguerrita. L’approccio alla
partita è stato buono, si è lavorato bene in settimana, dall’altra parte certe
fasi di gioco su cui avevamo lavorato maggiormente sono andate bene. Una
partita di questo tipo ha avuto il pregio di evidenziare certi aspetti su cui
bisogna ancora lavorare per le prossime gare” spiega Mandelli.
Secondo posto in classifica, pensi sia la posizione giusta per la forza
della squadra?
“No, non penso sia
la posizione giusta per la forza della squadra. Mi spiego meglio: quello di
quest’anno è un gruppo che si è formato unendo l’esperienza del cosiddetto
zoccolo storico con la voglia dei più giovani, di conseguenza dal punto di
vista del gioco abbiamo avuto un percorso graduale di affiatamento.
Alcuni giocatori si sono poi uniti al gruppo nel mercato invernale e ad altri
si stanno chiedendo gli straordinari per via di diversi infortuni, adattandoli
qualche volta a ruoli a loro non così familiari. Il potenziale della squadra è
sicuramente altissimo e non ancora sfruttato al cento per cento, ma ci stiamo
allenando parecchio per far fruttare le doti di ogni singolo e del gruppo”.
(Una immagine dal test del girone di andata vinto dagli emiliani 9/0)
In cosa secondo te la squadra non è riuscita a rendere al massimo?
“Premetto che questa
squadra si è giocata fino in fondo tutte le partite sinora disputate, compresa
quella dell’andata a Piacenza, quando avevamo perso per 9-0 in un match senza
mete: volendo però vedere il bicchiere mezzo vuoto tante volte trovandoci in
svantaggio subito all’inizio delle partite, siamo stati capaci di rimediare e
di chiuderle quando si sono presentate le occasioni, dimostrando di essere
maturi da capire a partita in corso quali erano le cose da cambiare per
prendere in mano il pallino del gioco e quindi ribaltare l’esito dell’incontro”.
Secondo il tuo parere qual è stata la partita migliore giocata della
squadra e quella in cui la prestazione non è stata all’altezza?
“Non era facile
vincere a Sondrio e lo abbiamo fatto, così come in casa contro il Rovato, dove
eravamo andati subito sotto. Gli ottanta minuti di gioco avevano dimostrato che
ciascuno di noi voleva vincere quella partita, ed infatti così è stato. La
partita da dimenticare è quella in casa contro il Lumezzane: non avevamo né
testa e né gambe e abbiamo perso meritatamente”.
Tu credi ancora alla rimonta proprio sui Centurioni?
(idem c.s.)
“Noi abbiamo tutte
le qualità per crederci, ma è indubbio che dobbiamo considerare che ci sono
nove punti di distacco e sei partite ancora da giocare. Ai miei giocatori dico
sempre di guardare un match alla volta e di considerarlo alla stregua di una
finale da vincere, per cui il primo ostacolo da superare sarà proprio quello di
domenica contro Piacenza, una squadra che sa giocare un bel rugby, che è
completa in ogni reparto e che vorrà riscattarsi dopo lo scivolone interno
contro il Lecco. Sin che la matematica non ci condannerà io ci credo: vorrei
potermela giocare alla penultima di campionato, il cinque maggio, in casa del
Lumezzane”. (MarioBocchio)
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