Proficuo incontro tra le società regionali
Il tecnico Mattia Filippini ha illustrato le novità e gli obiettivi per la
prossima stagione.
Aumentare il senso di appartenenza e il livello di gioco dei rugbisti e delle rugbiste trentine. Sono questi gli obiettivi per la stagione del rugby regionale, riunitosi ieri sulla tribuna del campo di Noriglio, a Rovereto. Nella serata, che ha coinvolto tecnici e dirigenti regionali alla presenza del delegato provinciale di Trento Fabio Pavanelli e di Bolzano Mauro Martelli, il tecnico formatore di area Mattia Filippini ha illustrato le novità per la stagione imminente. Che non mancano di certo e riguardano in particolar modo il settore giovanile. Si va dai cambi di regolamento in particolare per l’under 13, all’istituzione del rugby a 5 per promuovere la palla ovale, dal progetto “DoloMitiche 2.0” riservato alle ragazze fino alla possibilità di organizzare un torneo “beach” e un “seven” a primavera per i rugbisti in erba.
Ma c’è anche, come detto, la questione
territoriale: “I ragazzi - ha spiegato Mattia Filippini (foto qui sopra) - per ora non hanno modo di
rappresentare la propria regione, non giocano per il proprio territorio.
Svolgono allenamenti mirati lontani da casa, in Veneto, per poi far parte, se
chiamati, della selezione veneta giovanile dei Dogi. Il nostro obiettivo è
quindi creare una selezione under 17 e under 19 che possa difendere i colori
del Trentino Alto Adige e disputare degli incontri di carattere almeno
interregionale. A tal proposito, in occasione dell’inaugurazione del nuovo
campo del Lagaria che prevedeva un incontro internazionale, una nostra
selezione giovanile avrebbe dovuto incontrare la Serbia. Ciò non è stato
possibile causa Covid e ora vogliamo riprovarci ospitando un test match tra la
selezione contro quella del Friuli Venezia Giulia. Allo stesso tempo è però
necessario aumentare il livello degli allenatori, e questo lo faremo attraverso
la figura del tecnico formatore di club, in modo da migliorare di conseguenza
il livello dei ragazzi”.
Anche per questo è nato il progetto “Alto
livello 2005” che prevede di creare un gruppo di atleti - nati appunto nel 2005
- che possano ambire a giocare in categorie superiori. Un gruppo aperto, visto
che in quest’età il fisico dei ragazzi cambia in maniera repentina, al quale
potranno di volta in volta accedere nuove leve e che svolgerà ulteriori due
allenamenti con un tecnico qualificato oltre a quelli già previsti con i
rispettivi club. Alla fine i giovani avranno sostenuto le stesse ore di
allenamento di un pari età iscritto a un’accademia in Veneto, ma senza dover
affrontare centinaia di chilometri per farlo.
(Paolo Trentini)
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