Il Livorno Rugby giocherà domenica 3 ottobre, al ‘Chersoni’ di Iolo, contro i padroni di casa de I Cavalieri Prato/Sesto (serie A) la sua unica amichevole pre-campionato. Il torneo di B, per i biancoverdi di Marco Zaccagna, scatterà dopo due settimane, domenica 17 ottobre, con il match interno contro i biancoverdi dello Jesi.
In questa stagione che giunge dopo le ben note restrizioni ed una lunga e forzata inattività agonistica, dettata dall’emergenza della pandemia, verranno ‘sperimentate’ nuove regole. Ed è curioso verificare come l’ultima volta in cui proprio Livorno e Jesi si sono affrontate (sempre in casa dei labronici, era il 22 dicembre 2019, 8° turno di quel campionato di B, girone 2, sospeso dopo la 12° giornata), si sarebbe potuto verificare un caso piuttosto ‘discutibile’, figlio del vecchio sistema che assegnava il bonus aggiuntivo a tutte le squadre capaci di siglare quattro o più mete e non premiava in alcun modo gli sforzi profusi in difesa. Dalla nuova stagione, verrà applicato il sistema ‘ibrido’, per l’assegnazione in classifica del punto di bonus offensivo. Per la squadra perdente sarà sufficiente marcare le quattro mete, come nel passato.
Per la squadra vincente, invece, occorrerà segnare almeno tre marcature pesanti in più dell’avversario sconfitto. In caso di pareggio, punto di bonus solo per la squadra che, eventualmente, dovesse segnare almeno tre mete in più della rivale di giornata. Confermati i 4 punti per la vittoria, i 2 per il pareggio ed il punto cosiddetto (impropriamente) bonus-difesa in caso di sconfitta con sette o meno lunghezze di distacco. D’ora in avanti, dunque, per ottenere il massimo (5 punti) in graduatoria servirà vincere e realizzare almeno tre mete in più degli antagonisti. Sul piano sportivo, la regola appare giusta. Quando, Livorno e Jesi si affrontarono al ‘Montano’ tre giorni prima del Natale 2019 (la replica della telecronaca, su TC2Sport, canale digitale terrestre 272, sabato 25 settembre alle 20:30 e alle 24:00 e domenica 26 alle 13:00), i padroni di casa, vincendo 31-0 (quattro mete a zero) andarono alla cassa e riscossero il massimo della posta, l’obiettivo prefissato alla vigilia. Affermazione netta e mai in discussione, ma condita da ‘sofferenze’ vissute fino all’ultimo secondo. Ecco cosa successe in quella gara. Prima frazione a senso unico, con Livorno capace di dettare legge. All’intervallo punteggio di tutta tranquillità: 24-0 con tre mete all’attivo. Differente la musica di una ripresa scialba e caratterizzata, per lunghi minuti, dall’assenza di marcature.
(i ragazzi del 99)
Alla mezz’ora, Jesi è proiettato
in attacco, vicino alla linea bianca. Tambureggiante l’azione del pacchetto,
con la difesa livornese che a fatica riesce a tamponare. Non manca chi –
cinicamente – in tribuna, tra i tifosi biancoverdi livornesi, pensa e dice:
“Non è meglio incassare la meta? Tanto il successo è virtualmente sicuro e,
dopo una marcatura degli avversari, anziché nella nostra area dei ventidue,
potremmo ripartire da metà campo, per andare a caccia della meta bonus”. Per la
cronaca, l’assalto di Jesi non sfociò con la meta della bandiera. I
marchigiani, anzi, si fecero cogliere dal nervosismo (cartellino rosso per il
flanker Filipponi, reo di aver offeso pesantemente un avversario a gioco fermo)
e, all’ultimo istante, in situazione di inferiorità numerica, incassarono la
quarta meta degli antagonisti (a bersaglio il terza centro Piras). Ebbene,
d’ora in avanti, anche ad essere ‘cinici’ e ‘poco sportivi’, non converrà mai,
ad una squadra che sta vincendo ‘subire mete apposta per ripartire dalla zona
centrale del campo’. D’ora in avanti, giustamente, chi vuole guadagnarsi il
massimo della posta, dovrà lavorare con concretezza non solo in fase offensiva,
ma anche in difesa. (FabioGiorgi)
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