venerdì 14 maggio 2021

RUGBY PARTENOPE NAPOLI - Una breve storia dedicata ad un pilone francese!

 

“I piloni, nel Rugby, sono quelli grossi, ma grossi davvero.

I piloni devono essere ignoranti e cattivi, quelli che non ti fanno addormentare in trasferta perchè appena prendi sonno ti arriva una badilata nel collo o ti danno fuoco ai peli delle ascelle, pecchè nun t e addurmì!

Ci allenava Guy Pardies, leggenda del Rugby francese ed internazionale e un anno arrivò un pilone francese, Pierre Quittet.

In allenamento Pardies spiegava cosa fare, con la sua inconfondibile voce rauca e il suo ovvio accento francese, poi si rivolgeva a Pierre, ovviamente parlando in francese, ma Pierre non capiva, scuoteva la testa, allargava le braccia e guardava noi come a dire "Ma c ha itt chist?" Guy ripetè tutto scandendo bene le parole, ma Pierre continuava a non capire nulla. Un francese che non capiva il francese.

Dalle tenebre dell'abisso dell'inferno proviene un "Facitm parlà a me cu chist", era lui, Ciro Accarino, un italiano, ma fidatevi, nunn ha mai itt na parola in italiano in tutta la sua vita.

Si volta verso Pardies e lo guarda come a dire "accussì s fa", poi si avvicina a Pierre, emette una serie di suoni gutturali, poi da nu cazzott mpiett a Pierre che a uno normale avrebbe causato un arresto cardiaco, gli china il capo con le mani e gli tira ddoi capat al centro della testa che noi, per lo spostamento d'aria, cademmo per terra...Pierre rialza lo sguardo, annuisce e ha l'espressione di chi ha capito tutto, sembra dire "Aaaahhh, ecco, e chest è?".

Un francese che non capisce il francese, un italiano che non parla l'italiano. Ah, dimenticavo, sono due piloni!”

Antonio Ferrante, 3/4 centro Partenope Rugby.

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