“I piloni, nel Rugby, sono quelli grossi,
ma grossi davvero.
I piloni devono essere ignoranti e cattivi,
quelli che non ti fanno addormentare in trasferta perchè appena prendi sonno ti
arriva una badilata nel collo o ti danno fuoco ai peli delle ascelle, pecchè
nun t e addurmì!
Ci allenava Guy Pardies, leggenda del Rugby francese ed internazionale e un anno arrivò un pilone francese, Pierre Quittet.
In allenamento Pardies spiegava cosa fare,
con la sua inconfondibile voce rauca e il suo ovvio accento francese, poi si
rivolgeva a Pierre, ovviamente parlando in francese, ma Pierre non capiva,
scuoteva la testa, allargava le braccia e guardava noi come a dire "Ma c
ha itt chist?" Guy ripetè tutto scandendo bene le parole, ma Pierre
continuava a non capire nulla. Un francese che non capiva il francese.
Dalle tenebre dell'abisso dell'inferno
proviene un "Facitm parlà a me cu chist", era lui, Ciro Accarino, un
italiano, ma fidatevi, nunn ha mai itt na parola in italiano in tutta la sua
vita.
Si volta verso Pardies e lo guarda come a
dire "accussì s fa", poi si avvicina a Pierre, emette una serie di
suoni gutturali, poi da nu cazzott mpiett a Pierre che a uno normale avrebbe
causato un arresto cardiaco, gli china il capo con le mani e gli tira ddoi
capat al centro della testa che noi, per lo spostamento d'aria, cademmo per
terra...Pierre rialza lo sguardo, annuisce e ha l'espressione di chi ha capito
tutto, sembra dire "Aaaahhh, ecco, e chest è?".
Un francese che non capisce il francese, un
italiano che non parla l'italiano. Ah, dimenticavo, sono due piloni!”
Antonio Ferrante, 3/4 centro Partenope
Rugby.
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