domenica 16 maggio 2021

RUGBY FEMMINILE - Gino Galletti, tecnico di terzo livello, ora impegnato con le giovanili labroniche femminili.

Gino Galletti, espertissimo allenatore di terzo livello, con specializzazione, guida le rappresentative femminili under 16 e under 14 del Livorno Rugby.

Non gli manca, in tale mansione, l’entusiasmo e la professionalità di sempre, ma, al di là del suo ruolo specifico attuale, Galletti è un ‘personaggio storico’ della palla ovale labronica, e non solo perché, prima come valido giocatore e poi come tecnico e dirigente, è dentro la mischia, di fatto in modo ininterrotto, da 65 anni. 

   (Galletti è il II° da destra in piedi)

Detto a margine, ha aiutato non poco la stesura del libro, di imminente uscita, sui 90 anni del Livorno Rugby. Il libro stesso proporrà un concorso nel quale si dovranno scegliere, ruolo per ruolo, i migliori atleti schierati, dal 1931 ad oggi, nella gloriosa squadra biancoverde.

In merito Galletti, che peraltro ha all’attivo anche anni di collaborazione con un quotidiano livornese ed è nipote di un talentuoso scrittore, purtroppo poco conosciuto, commenta: “Non sarà una scelta semplice visto che nella ‘nostra’ squadra, in questi nove lunghi decenni, sono passati grandi campioni. Tanti atleti che poi hanno spiccato il volo. Non so quante altre città vantano tanti azzurri. Livornesi e maturati in biancoverde sono stati, negli anni, tra gli altri, Innocenti, Mazzantini, Sciacol, i fratelli Gaetaniello, Guidi, Manteri e De Rossi. 

   (Galletti è il II° da sin. accosciato)

Come disse George Coste, ex tecnico della nazionale, il livornese ha più di ogni altro il carattere per praticare questo sport, fatto di forza, ma anche di generosità, creatività e spirito di amicizia”. A Galletti giocatore non mancavano queste caratteristiche. “Nella mia prima parte della carriera – annuisce – mi sono tolto non poche soddisfazioni a livello personale e a livello di squadra. Sono entrato nel giro della formazione senior del Rugby Livorno, all’epoca impegnata in serie A, il massimo campionato domestico, molto giovane. Giocavo trequarti centro. Lo dico senza falsa modestia: ai miei allenatori, Ubaldo Scardigli, Piero Delle Piane e Franco Mazzantini, piaceva il modo con cui interpretavo il ruolo, sia in fase d’attacco, sia in fase difensiva. 

Purtroppo, nel pieno dell’attività agonistica, a 25 anni, nel gennaio ’74, mi sono procurato, peraltro in modo banale, nel corso di un’amichevole, un serio infortunio ai legamenti crociati del ginocchio. L’intervento chirurgico, che in tempi moderni è quasi di routine e consente ai giocatori di tornare in campo al più tardi dopo sei mesi, purtroppo è riuscito male. Da allora non riesco più a piegare la gamba nel modo dovuto. E ovviamente per me l’esperienza da atleta si è chiusa anzitempo”. Non si è invece chiuso il suo amore viscerale per il rugby. Appese, suo malgrado, le scarpette al chiodo, ha dunque frequentato i previsti corsi per diventare allenatore. È stato lui, a metà degli anni Settanta, a creare il minirugby a Livorno. Brillanti i risultati da lui ottenuti come tecnico delle giovanili. È stato nel 1989, tra i soci fondatori dei Quattro Mori Livorno ed ha poi creato, dal nulla, sei anni più tardi, gli Etruschi Livorno. Successivamente, in una sorta di cerchio che si chiude, è rientrato nei ranghi del Livorno Rugby. “Mi sto trovando davvero bene – dice – in questo compito. 

   (Galletti con le Under 14 del Livorno)

Non avevo mai guidato, in precedenza, nel corso della mia lunga carriera, squadre femminili. Queste ragazze hanno uno slancio ed un attaccamento ai colori sociali più unici che rari. Allenarle è un piacere”. Ed è un piacere constatare l’ottimo stato di salute del movimento rugbistico livornese. “La fresca nomina di Marzio Innocenti a presidente FIR conferma la bontà del lavoro svolto in tanti anni dalla palla ovale cittadina. A tal proposito vorrei aggiungere una piccola nota. Ho letto con piacere la proposta di Riccardo Frittelli di ospitare a Livorno una delle prossime partite della nazionale. In effetti, a ben vedere, la squadra azzurra maggiore, in test match ufficiali, non ha mai giocato nella nostra città. L’incontro del 16 gennaio 2000, al ‘Carlo Montano’ con la Georgia, fu solo un’amichevole. 

   (Galletti è il II° in alto da destra)

I protagonisti non hanno, con quella partita, guadagnato il classico ‘cap’. Ecco, anche per celebrare i 90 anni di attività del Livorno Rugby e per onorare i tanti campioni livornesi che hanno fatto la storia della palla ovale italiana, sarebbe davvero bello vedere ben presto una partita degli azzurri allo stadio comunale ‘Armando Picchi’”. Ancora la FIR deve decidere le sedi degli incontri del prossimo autunno con Nuova Zelanda, Argentina e Uruguay. “Meriteremmo tutti questa grande opportunità” chiude Galletti. (FabioGiorgi)

Nessun commento:

Posta un commento

RUGBY SERIE C FASE PROMOZIONE EMILIAROMAGNA/ I Cadetti dei Lyons Piacenza in semifinale con Citta' di Castello.

16 vittorie in 16 partite di campionato, ma ora tutto è azzerato. È questo l’approccio della Squadra Cadetta Sitav Rugby Lyons in vista dei...