Questa mattina erano proprio tante le persone presso la Chiesa di Sant’Antonio di Boccadasse a rendere l’estremo saluto a Marco Bollesan, il “rugbista” per antonomasia, l’atleta nato a Chioggia settantanove anni fa ma genovese d’adozione.
Una splendida mattinata di sole in riva al mare ha fatto da cornice all’evento religioso che, nonostante la giornata lavorativa ha raccolto al Belvedere Firpo, una folla estremamente commossa. Bollesan grazie ad una carriera agonistica di grande rilievo, che lo ha visto esordire a solo ventidue anni di età con la maglia degli Azzurri nel lontano 1963, a Grenoble con il XV francese, ha potuto contare ben quarantasette presenze con la Nazionale Italiana, e trentaquattro fasce da capitano del team.
Con la squadra dove è cresciuto, il CUS Genova di tanti altri campioni della palla ovale, ha solo sfiorato ma per ben tre anni consecutivi la conquista dello scudetto tricolore, vincendolo invece nel 1966 con la Partenope Napoli e poi nel 1975 con il Brescia. E’ stato tra i soci fondatori delle Zebre impegnandosi anche come Commissario Tecnico con la Nazionale degli Azzurri, dal 1985 al 1988, tra l’altro esordendo e sfiorando l’accesso ai quarti di finale, alla prima Rugby World Cup nel 1987 svoltasi in Nuova Zelanda. Team Manager sempre con gli Azzurri ma poi tanto CUS Genova alla guida tecnica della prima squadra. Questa mattina erano presenti a Boccadasse oltre alle due figlie Miride e Marella tutti i vecchi amici del rugby, i principali dirigenti del CUS Genova, cominciando dal Presidente Maurizio Cechini, dal suo predecessore Mauro Nasciuti, dall’Ammiraglio Antonio Cairo, dal Responsabile della sezione Rugby, Stefano Bertirotti, Enrico Mantovani, numerosi rappresentanti dei club del rugby ligure e nazionale ed il neo Presidente della F.I.R. Marzio Innocenti. (rr)
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