E così, esattamente un anno dopo, in Campania ci ritroviamo nuovamente in zona rossa.
Ospedali in affanno a causa della penuria di
posti letto e personale sanitario, poca trasparenza delle istituzioni locali
sui dati del contagio, scuole chiuse, sostegni economici insufficienti o in
ritardo: in 12 mesi, purtroppo, la situazione sembra essere rimasta immutata.
Un'ulteriore riflessione andrebbe poi fatta sulle condizioni in cui versa il mondo dello #sport di base, costretto ad una nuova, pesante chiusura (anche se in realtà la maggior parte delle ASD non è riuscita proprio a ripartire) e, con l'insediamento del governo dei "migliori", senza nemmeno un ministero di riferimento.
Le nostre attività sportive e sociali sul campo "24 maggio 1999" subiscono un altro duro colpo proprio quando, nel rispetto dei protocolli sanitari, stava crescendo esponenzialmente la partecipazione dei #miniZeta agli allenamenti di #minirugby e scuola di #rugby, e le squadre seniores si stavano r
icompattando.
Non vogliamo, tuttavia, soltanto lamentarci,
proviamo a guardare anche gli aspetti positivi: gli ultimi due appuntamenti con
il minirugby a Sant'Eustachio, nonostante la zona arancione, hanno visto una
partecipazione media di 25 bambine/i e ragazze/i, presi in carico da 7 nostri
tecnici federali, ai quali si aggiungono altre 4 persone per garantire
l'accoglienza e il rispetto dei protocolli sanitari. L'entusiasmo dei nostri
piccoli atleti e la fiducia dimostrataci dai genitori ci ripaga di questo
grande sforzo!
Siamo rugbistə, non facciamo un passo indietro
nemmeno per prendere la rincorsa: con i #miniZeta e i loro
genitori ci siamo già dati appuntamento al prossimo cambio di colore. E siamo
sicuri che partecipazione e coinvolgimento non potranno che crescere quando le
restrizioni si saranno allentate.
Oltre la pandemia, pensiamo già a come
riappropriarci dei nostri spazi di sport, di socialità, di vita.
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