Rugby
Reno Bologna 1967 v. Bologna Rugby 1928
0-38
(Scritto da Andrea
Nervuti)
·
Al centro sportivo “Barca”, si respira sin
da subito la classica "aria da Derby" e
francamente non poteva esser altrimenti. Ad accogliermi, vento pungente e
tribune già colme di persone. Sotto la mia postazione,
alcune irriducibili tifose rossoblu scaldano l’ugola dividendosi una
boccia di Amaro del Capo prima del fischio d’inizio. Più a destra, bandiere
giallo blu sventolano alte sopra le centinaia di teste, mentre un manipolo di
bambini scorrazza per il parco adiacente inseguendo i rimbalzi del pallone
ovale.
Alle mie spalle scorre il fiume Reno, compassato
e silenzioso.
Non manca praticamente nulla, si parte.
La
partita. Agli ordini del signor Alberto
Toselli (che ha scelto proprio questo incontro per chiudere
ufficialmente la sua carriera) si comincia in maniera piuttosto contratta.
D’altronde, i padroni di casa non hanno certo intenzione di regalare il
pomeriggio ai loro cugini e vogliono onorare i 50 anni di attività facendo lo
scalpo alla capolista. Dall’altra parte, l’Emilbanca sembra non
ingranare e per i primi 15 minuti bisognerà accontentarsi di un match parecchio
confuso. Molti errori e tante palle calciate sulle sponde del torrente fra
nutrie giganti e rovi spinosi . Finalmente, al 19’, Vedrani rompe
il ghiaccio e vola in meta sull’out destro approfittando di una bella azione
alla mano decollata dalla fascia opposta. Bottone sfodera immediatamente
un piede molto caldo, e grazie alla sua trasformazione si va sullo 0 a 7.
Dieci minuti più tardi, tocca a Cimardi siglare
il raddoppio al termine di una corrosiva spinta centrale. Bottone dalla
piazzola non sbaglia aggiungendo altri due punti a cinque siglati
dal compagno. Reno 0 - Bologna 14, quando ancora le lancette non
hanno toccato il trentesimo.
A questo punto il duello si surriscalda,
innalzando inevitabilmente l’asticella della tensione tanto sul campo quanto
(stranamente) sugli spalti. Dopo alcune scaramucce dentro al
rettangolo di gioco, qualcuno apostrofa un giocatore in maglia gialla con
l’appellativo di “Argentino di M*” . Un signore appoggiato alla ringhiera fa
giustamente notare all’urlatore che in questo contesto non vi è spazio
per quel genere d’insulti e ne nasce un piccolo battibecco,
immediatamente sedato dal buon senso di entrambi. Insomma, potrai pur
sottolineare il fatto che un giocatore non sia particolarmente intelligente
(ovviamente con altri aggettivi, non siamo di certo a teatro) ma gli sproloqui
razziali è meglio cucirseli in bocca. Sempre, non solo nel rugby.
Torniamo a noi. Poco prima dell’intervallo, la
Reno – su gentile concessione degli ospiti – avrebbe la possibilità di
sverginare il suo score, ma il piazzato finisce fuori, mandando di fatto la
squadra di Ogier al riposo sul meritato +14.
L’alba
della ripresa è tutta di marca giallo blu. Il club
guidato in panchina dalla coppia Sordini-Segundo si accampa in massa dentro la
metà campo rossoblu tentando di riaprire il discorso. Un assedio all’arma
bianca, che costringe il 1928 ad alzare il ponte levatoio
gettando dalle finestre secchi di pece bollente. 10 forse 12 minuti di assalti,
prima che il furore svanisca lentamente lasciando spazio alla
migliore qualità dei primi della classe. Al 56’, il carrettino bolognese sfonda
la trincea di casa consentendo a Vedrani di schiacciare per la
terza volta (seconda personale) l’ovale oltre l’ultima linea. Bottone stavolta
non insacca, ma tanto basta per intravedere quel punto di bonus che alla
vigilia nessuno dava per scontato.
Al 70’, l’agognato e necessario timbro
supplementare finalmente arriva grazie alla meta di Rob Smith. L’inglese, forte
di una tecnica sopraffina, s’infila centralmente regalando fra l'altro al solito Bottone l'
opportunità di convertire la meta piuttosto facilmente. Palla tranquillamente
in mezzo ai pali: Reno 0, Bologna 26. Game, set and match si direbbe nel
tennis.
Ad obbiettivo raggiunto, il 1928 dilaga.
Di nuovo Rob Smith al 76’ sull’out destro(non trasformata da
Bottone), poi Sergi nel finale dopo una straordinaria giocata
collettiva. Giusto il tempo per poter “convertire” l’ultima segnatura ed
impedire il timbro della bandiera alla Reno ed ecco che Toselli manda tutti
negli spogliatoi. Al fischio finale, il tabellone luminoso parla
chiaro: Reno 0, Bologna 1928 38.
Successo fondamentale per il club del presidente
Paolini, che saccheggia l’intera posta in palio anche in quest’ultima velenosa
trasferta di regular season. Ora “basterà” (si fa per dire, eh!)
semplicemente vincere - anche senza bonus - contro il Parma 1931 per
andare allo spareggio Play off nella migliore condizione possibile.
Manca poco, non si può mollare adesso.
Classifica. 87 Bologna Rugby 1928, 85 CUS Perugia, 82 Rugby Parma
1931; 68 Giacobazzi Modena, 62 Reno Rugby Bologna 1967; 58 Romagna; 48
Florentia; 45 Amatori Parma; 36 Livorno; 24 Arezzo; 17 Jesi, 16 Viterbo.
(FOTO DI Andrea Malossini)
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