3118. Il numero che Imperia
Rugby non dimentica. È il numero cartellino del giocatore Carletto Oddone. Un
pilone che ha passato troppo presto la palla ovale e che è ricordato da
chiunque abbia giocato a rugby ad Imperia, in Liguria e non solo. Anche solo
pochi anni fa. Quando Giandomenico Lisco, conduttore d’occasione del torneo, lo
ricorda, lo fa con il gruppo in gola. Per questo è bello vedere circa 150
piccoli (beh “piccoli”, mica tutti, però soprattutto con un grande cuore)
atleti della categoria under 14 competere per il torneo in sé e per la
conclusione del trofeo delle Quattro Regioni, ideato e supportato dal
consigliere regionale della Federazione Regionale Ligure Giovanni Lisco, per
tutti “Nonno Giò”. Il torneo ha avuto la fortuna di vedere un sole caldo a
baciare la Riviera Ligure agognata dai tanti tecnici ed accompagnatori giunti
assieme ai giocatori. L’entusiasmo è andato alle stelle per il piacere delle
partite a tempo giocate senza esclusione di colpi di classe e grande dinamismo.
Alla fine la spunta il CUS Torino, che ha portato un gruppo di giocatori non
solo numeroso, ma assai ben preparato con un gioco alla mano di notevole
qualità.
Pressione sufficiente, ma soprattutto grande lavoro dei centri e
finalizzazione delle ali, con angoli di corsa rilevanti nei momenti topici. Una
pagina di storia societaria è invece stata scritta dall’Imperia Rugby under 14.
In pochi mesi i tecnici Flavio Perrone ed Enrico Abbo sono riusciti a rendere
più che credibile una squadra sparuta nei numeri, almeno a livello iniziale,
con molti giocatori al primo approccio alla disciplina. È stato un lavoro duro:
preparazione fisica, studio dei fondamentali, lavoro sui punti di incontro e
alla fine velocità e gioco per linee verticali. Nel mentre si verificava la
crescita naturale e psicologica di molti ragazzi. Il Trofeo delle Quattro
Regioni è stato per loro un banco di prova durato mesi, rimbalzando da Genova a
Reggio Emilia al Bresciano. E le distanze con i più blasonati ed esperti
avversari si sono ridotte, in modo progressivo. Una intera società ha lavorato
intorno a loro e sono cresciute le loro consapevolezze e così l’esplorazione
dei propri limiti, la capacità di affrontare i problemi. Contando su sé stessi
ed i compagni.
È venuta così sulla terra (più che sull’erba) amica la prima
storica vittoria con le Fiamme Oro, con le segnature di Liporace, Maggioli e
Rovere. Ha fatto poi seguito un ruvido pareggio a mete inviolate con
l’Oltremella. Qui si è notata la perizia della mischia, sempre vincente ed una
capacità di pressione e difesa che ha fiaccato le velleità avversarie, peraltro
manifestate a fine partita, mentre Imperia aveva già sfiorato la segnatura con
azioni in velocità vanificate da inevitabili errori di handling.
Alla fine capolavoro con la vittoria su Reggio Emilia per quattro mete ad una.
Segnature tutte legate a diverse figure della squadra, segno di tenuta e di
scambio di ruoli molto efficace nel sostegno. L’incrocio dei risultati porta
Oltremella a vincere il prestigioso trofeo interregionale. Se questa realtà
avrà seguito, come dovrebbe, si avvia a diventare uno dei più interessanti
esperimenti legati alla categoria in campo nazionale. E chissà che magari in
futuro non rientrino anche, ad esempio, i francesi.
Ottima organizzazione come
sempre, club house in piena azione, arbitri Luigi Ardoino e Alessandro
Castaldo, molti giocatori delle squadre giovanili impegnati come volontari e
finale con fumogeni: smoke on the water and fire in the sky. Fuoco
e fiamme nel nome di Carletto Oddone, con le premiazioni effettuate dal
fratello Massimo.
Imperia Rugby ha schierato
Abbo, Parodi, Maggioli; Chiappori, Rovere; Nunziata; Borca, Ardoino; Di Poto,
Ascheri, Batmaz, Liporace, Gheza ed entrati sempre Zinzi, Seno, Militello,
Campus e Piana agli ordini di Perrone e Abbo.
(by Alessandro Giacobbe e le foto di Claudio Valente)
Nessun commento:
Posta un commento