Rugby - Andata finale Play Off: Bologna Rugby 1928 v. Petrarca Padova 21-26
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Bologna, ore 15 e 30. Allo stadio Pier Paolo Bonori in
“Arcoveggio” c’è un caldo equatoriale. Le tribune sono letteralmente roventi e
se fossimo in una disputa ottocentesca nello stato confederato del Kentucky,
probabilmente questo duello si sarebbe “semplicemente” risolto con
una sparatoria fuori dal saloon. La realtà è che sotto il sole cocente ci si
sfida per un posto valido nella prossima serie A. Niente speroni e winchester
fumanti dunque, ma solo tanta voglia di un glorioso pomeriggio di rugby. Cuore
e passione, la stessa che ho scorto negli occhi dei tanti sguardi che ho
incrociato salendo le scale nel pre partita. Ora, la matematica non è mai stata
il mio forte, ma sento di poter tranquillamente affermare che sugli spalti si
arrivi a superare quota 700 spettatori. Di per sé, questo è già un
successo.
Il match. La traccia dell’incontro è nota da tempo: Petrarca è
sceso in Emilia con le credenziali della favorita, mentre Bologna sarà
costretto a lottare con tutte le proprie forze per non genuflettersi al volere
del pronostico. L’inizio è francamente bruttino. Si calcia molto ( e per la
verità anche maluccio) e si placca duro. Tanti errori - probabilmente figli di
un pizzico di emozione - fino al ventesimo minuto, quando Soavi riesce
a varcare l’ultima linea sull’out sinistro mandando in estasi tutto lo stadio. Bottone non
trasforma da posizione defilata, ma sono i padroni di casa a passare furtivamente
in vantaggio.
L’inatteso guizzo rossoblu scatena la reazione della squadra veneta, che si
riversa in massa nella metà campo bolognese. Al 26’, la difesa salva
in extremis la marcatura ospite grazie ad un “tenuto alto” semi prodigioso. Due
minuti più tardi, è il Signor Meconi di Roma a fischiare la
meta tecnica in favore dei padovani dopo una prolungata spinta centrale. Mercanzin aggiunge
due punti da sotto i pali e quando la clessidra sancisce la fine della frazione
il punteggio recita 5 a 7 in favore degli ospiti.
La ripresa si apre come meglio non potrebbe. Soavi in
contropiede vola nuovamente in meta ad appena una manciata di secondi dal
calcio d’inizio. Bottone prima infagotta i due punti
aggiuntivi e poi ne infila altri tre dalla piazzola 5 minuti più
tardi, trascinando i suoi sul 15 a 7.
L’anima ovale felsinea comincia a credere nel miracolo, ma i neri scudati
sono veramente tosti e rispondono prontamente con la marcatura al largo
dell’estremo D’Incà. La trasformazione esce, ma il
confronto torna rapidamente in equilibrio, salvo poi rompersi intorno al
60esimo, quando l’arbitro sventola un giallo sotto al naso di Sangiorgi.
La superiorità numerica riaccende la foga euganea, che nel giro di
quattro minuti ribalta completamente il risultato. Del Ry al
62’, Fiorita al 66’. Entrambe trasformate dall’educato piede
di Mercanzin.
Un tremendo uno – due padovano, una doppia
pesantissima sberla che avrebbe potuto stendere chiunque ma non certo questo
orgoglioso Bologna. I ragazzi di Ogier si ricompattano e tornano a caricare a
testa bassa. Bottone insacca due punizioni consecutive sul
morire dell’incontro, riducendo il gap a sole 5 lunghezze. Sul
21 a 26 l’Emilbanca si gioca il tutto per tutto. L’ assalto
conclusivo è tanto commovente e coraggioso quanto poco ragionato. A tempo
largamente scaduto, i rossoblu risalgono il campo giocando alla mano, e quando
il direttore di gara assegna un’ultimissima punizione da buona posizione, i
rossoblu barattano tre comodi punti con la possibilità di muovere il pallone.
La difesa regge, l’attacco sfuma e l’arbitro manda tutti sotto la doccia
consegnando la partita agli almanacchi con il punteggio di 21 a 26 in favore
degli ospiti.
Adesso la situazione si fa dura. Anzi, durissima. Al ritorno servirà una
congiunzione astrale o qualcosa di molto simile, e pazienza se alla fine non
arriverà la promozione. I ragazzi hanno dato tutto, onorando dall’inizio alla
fine la gloriosa maglia che indossano.
Al termine di questa battaglia e soprattutto di questa
bellissima giornata di rugby, mi porto a casa la convinzione che questo sport
stia tornando ad occupare un ruolo importante anche nel cuore dei bolognesi e
non posso che esserne contento.
Tuttavia - comunque andrà finire il duello di ritorno fra le terre di
Sant’Antonio - questa risulterà esser la mia ultima presenza stagionale fra le
tribune del Bonori, indi per cui volevo ringraziare tutti coloro che mi hanno
aiutato ed ospitato (dal presidente passando per Claudio e Lucio) rendendo
questo un vero piacere più che un dovere redazionale.
Alla prossima settimana per l’ultimo atto.
Andrea
Nervuti, Foto di Andrea Malossini
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