giovedì 7 maggio 2020

BRUNO PIGHETTI LASCIA SALUTA IL MONDO DEI "CREMISI" E LE FIAMME RINGRAZIANO.


 





GRAZIE, BRUNO: GRANDE CUORE CREMISI

Roma – «Ho avuto la fortuna e il privilegio di servire il mio Paese ed è stata una corsa piena di fatti, emozioni, ricordi e amici. Una corsa in gran parte fatta su un campo da rugby, la mia passione il mio amore, ma anche sulla strada, in pattuglia e in Albania, tra i profughi di guerra. Per questo mi sento in dovere di ringraziare la Polizia di Stato che ho avuto l’onore di servire per 35 anni e da cui ho avuto tantissimo, cercando di dare tutto me stesso, sempre».
Sono queste le parole con cui Bruno Pighetti saluta il mondo Cremisi e della Polizia di Stato che, per raggiunti limiti di età, ha dovuto abbandonare dal 1 maggio di quest’anno.
Alle Fiamme Oro dal 1986, quando il XV della Polizia di Stato faceva base a Milano e giocava in Serie C, Bruno Pighetti ha potuto vivere da vicino, da giocatore, allenatore e dirigente, tutte le tappe principali della storia delle Fiamme che, reduci dai successi dei “Mitici Cremisi” di Padova, iniziavano un processo di rinascita, non privo di ostacoli sul percorso.
Nel 1991, appesi gli scarpini al chiodo, Pighetti ricopre gli incarichi di Manager/direttore sportivo e Coordinatore di settore fino al termine della stagione 1999, quando lascia le Fiamme e viene assegnato al servizio operativo presso la Questura di Roma, ma restando sempre legato al mondo del rugby come manager delle Nazionali A e U25 (2000-2004) e temporaneamente della Nazionale maggiore (sett./ott. 2000).
Nel 2007 Bruno rientra nel mondo Fiamme Oro ed è uno degli artefici della rinascita del XV della Polizia di Stato che ormai è in pianta stabile a Roma presso la caserma “Stefano Gelsomini” di Ponte Galeria. Qui ricopre il ruolo di General Manager fino al 2014 e, dopo tre promozioni, un Trofeo Eccellenza con la prima squadra, dal 2014 al 2017 è manager dell’Accademia FIR “Lorenzo Sebastiani” di Roma, per poi, fino a fine carriera, essere il manager dei settori giovanili cremisi (1 promozione e 2 titoli con la U18 – miglior squadra élite del Centro-Sud).
«Dopo più di 35 anni in Cremisi – continua Bruno Pighetti – sono tantissime le persone che voglio ringraziare e con le quali ho vissuto questa fantastica avventura lavorativa e sportiva: innanzitutto il dott. Locantore, mio primo comandante alla caserma “Annarumma” di Milano; il generale Vari e il Dott. Callini, che mi hanno accompagnato nella mia crescita di uomo dandomi la possibilità di plasmare e costruire la sezione rugby di Roma in totale autonomia; il generale Montalto, con il quale ho vissuto una amicizia vera che il tempo ha solo rafforzato e dal quale ho imparato il grande amore verso questa colori e l’importanza del rispetto verso i ragazzi che ne fanno parte, che lui ha sempre trattato come figli; infine il mio attuale Presidente, Armando Forgione, per la strada percorsa insieme nella ricostruzione di una squadra che stava morendo, per la fiducia che ha riposto in me e per la sua incredibile capacità di attrarre risorse e di saperle gestire. La sua energia e competenza nell’Amministrazione mi hanno permesso di realizzare idee e sogni impensabili prima del suo arrivo: un’amicizia che ha superato i campi da rugby ed è sopravvissuta alle tempeste di caratteri forti e indomiti. Voglio salutare e ringraziare anche tutti i funzionari che hanno seguito il mio percorso: il Dott. Basso, il Dott. Trombadore, il Dott. Montini e il Dott. D’Ambrosi, che hanno condiviso con me le difficoltà e le vittorie delle Fiamme Oro Rugby. Infine vorrei esprimere la mia gratitudine a tutto le persone che hanno fatto parte dei vari staff in questi anni e i medici (Attilio e Pierpaolo Rota e Lucio Tartaglini). E voglio concludere con un grazie di cuore ad una figura che per noi Fiamme è diventata un vero e proprio punto di riferimento in caserma: il nostro cappellano, don Walter, che mi è stato vicino nei momenti più difficili della mia vita. Una persona davvero speciale».
«Per me Bruno non è solamente un caro amico e un valido collaboratore, ma è anche uno dei principali responsabili del mio ingresso nel mondo del rugby – ha dichiarato il Presidente della Fiamme, Armando Forgione – Mi portò a vedere, tanti anni fa, una partita delle Fiamme Oro e da allora, anche grazie a mio figlio che già giocava,  è nato questo amore per il mondo Cremisi, che mi ha convinto a prendere in mano le redini della Società come Presidente. Bruno è stato il mio più valido collaboratore, nonché uno degli artefici della rinascita delle Fiamme Oro Rugby 14 anni orsono. Voglio ringraziarlo dal profondo del cuore per la grande professionalità, l’impegno fuori dal comune e l’amore sincero che ha messo nella crescita della nostra Società, contribuendo in modo fondamentale al raggiungimento di molti obiettivi in questi anni. Sono certo che non abbandonerà del tutto il nostro mondo e che continuerà ad essere una presenza costante alle nostre partite, perché la maglia delle Fiamme non si leva quando si esce dal campo, ma resta cucita nel cuore per sempre. Grazie, Bruno, per tutto quel che hai fatto per noi e le Fiamme te ne saranno sempre grate».
(Cristiano Morabito)

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