GRAZIE, BRUNO: GRANDE CUORE CREMISI
Roma – «Ho avuto la
fortuna e il privilegio di servire il mio Paese ed è stata una corsa piena di
fatti, emozioni, ricordi e amici. Una corsa in gran parte fatta su un campo da
rugby, la mia passione il mio amore, ma anche sulla strada, in pattuglia e in
Albania, tra i profughi di guerra. Per questo mi sento in dovere di ringraziare
la Polizia di Stato che ho avuto l’onore di servire per 35 anni e da cui ho
avuto tantissimo, cercando di dare tutto me stesso, sempre».
Sono queste le parole con
cui Bruno Pighetti saluta il mondo Cremisi e della Polizia di Stato che, per
raggiunti limiti di età, ha dovuto abbandonare dal 1 maggio di quest’anno.
Alle Fiamme Oro dal 1986,
quando il XV della Polizia di Stato faceva base a Milano e giocava in Serie C,
Bruno Pighetti ha potuto vivere da vicino, da giocatore, allenatore e
dirigente, tutte le tappe principali della storia delle Fiamme che, reduci dai
successi dei “Mitici Cremisi” di Padova, iniziavano un processo di rinascita, non
privo di ostacoli sul percorso.
Nel 1991, appesi gli
scarpini al chiodo, Pighetti ricopre gli incarichi di Manager/direttore
sportivo e Coordinatore di settore fino al termine della stagione 1999, quando
lascia le Fiamme e viene assegnato al servizio operativo presso la Questura di
Roma, ma restando sempre legato al mondo del rugby come manager delle Nazionali
A e U25 (2000-2004) e temporaneamente della Nazionale maggiore (sett./ott.
2000).
Nel 2007 Bruno rientra nel
mondo Fiamme Oro ed è uno degli artefici della rinascita del XV della Polizia
di Stato che ormai è in pianta stabile a Roma presso la caserma “Stefano
Gelsomini” di Ponte Galeria. Qui ricopre il ruolo di General Manager fino al
2014 e, dopo tre promozioni, un Trofeo Eccellenza con la prima squadra, dal
2014 al 2017 è manager dell’Accademia FIR “Lorenzo Sebastiani” di Roma, per
poi, fino a fine carriera, essere il manager dei settori giovanili cremisi (1
promozione e 2 titoli con la U18 – miglior squadra élite del Centro-Sud).
«Dopo più di 35 anni in
Cremisi – continua Bruno Pighetti – sono tantissime le persone
che voglio ringraziare e con le quali ho vissuto questa fantastica avventura
lavorativa e sportiva: innanzitutto il dott. Locantore, mio primo comandante
alla caserma “Annarumma” di Milano; il generale Vari e il Dott. Callini, che mi
hanno accompagnato nella mia crescita di uomo dandomi la possibilità di
plasmare e costruire la sezione rugby di Roma in totale autonomia; il generale
Montalto, con il quale ho vissuto una amicizia vera che il tempo ha solo
rafforzato e dal quale ho imparato il grande amore verso questa colori e
l’importanza del rispetto verso i ragazzi che ne fanno parte, che lui ha sempre
trattato come figli; infine il mio attuale Presidente, Armando Forgione, per la
strada percorsa insieme nella ricostruzione di una squadra che stava morendo,
per la fiducia che ha riposto in me e per la sua incredibile capacità di
attrarre risorse e di saperle gestire. La sua energia e competenza
nell’Amministrazione mi hanno permesso di realizzare idee e sogni impensabili
prima del suo arrivo: un’amicizia che ha superato i campi da rugby ed è
sopravvissuta alle tempeste di caratteri forti e indomiti. Voglio salutare e
ringraziare anche tutti i funzionari che hanno seguito il mio percorso: il Dott.
Basso, il Dott. Trombadore, il Dott. Montini e il Dott. D’Ambrosi, che hanno
condiviso con me le difficoltà e le vittorie delle Fiamme Oro Rugby. Infine
vorrei esprimere la mia gratitudine a tutto le persone che hanno fatto parte
dei vari staff in questi anni e i medici (Attilio e Pierpaolo Rota e Lucio
Tartaglini). E voglio concludere con un grazie di cuore ad una figura che per
noi Fiamme è diventata un vero e proprio punto di riferimento in caserma: il
nostro cappellano, don Walter, che mi è stato vicino nei momenti più difficili
della mia vita. Una persona davvero speciale».
«Per me Bruno non è
solamente un caro amico e un valido collaboratore, ma è anche uno dei
principali responsabili del mio ingresso nel mondo del rugby – ha
dichiarato il Presidente della Fiamme, Armando Forgione – Mi portò a
vedere, tanti anni fa, una partita delle Fiamme Oro e da allora, anche grazie a
mio figlio che già giocava, è nato questo amore per il mondo
Cremisi, che mi ha convinto a prendere in mano le redini della Società come
Presidente. Bruno è stato il mio più valido collaboratore, nonché uno degli
artefici della rinascita delle Fiamme Oro Rugby 14 anni orsono. Voglio
ringraziarlo dal profondo del cuore per la grande professionalità, l’impegno
fuori dal comune e l’amore sincero che ha messo nella crescita della nostra
Società, contribuendo in modo fondamentale al raggiungimento di molti obiettivi
in questi anni. Sono certo che non abbandonerà del tutto il nostro mondo e che
continuerà ad essere una presenza costante alle nostre partite, perché la
maglia delle Fiamme non si leva quando si esce dal campo, ma resta cucita nel
cuore per sempre. Grazie, Bruno, per tutto quel che hai fatto per noi e le
Fiamme te ne saranno sempre grate».
(Cristiano Morabito)
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