E'
stato protagonista, in campo, ad Auckland, nella prima partita giocata, in
senso assoluto, in un campionato del mondo di rugby. Fabio Gaetaniello era
titolare di quella nazionale italiana che il 22 maggio 1987, nella gara
d'apertura della prima manifestazione iridata, sfidò i fortissimi padroni di
casa della Nuova Zelanda. L'incontro si chiuse con il largo successo (70-6;
all'epoca le mete valevano 4 punti) degli All Blacks, che poi vinsero il
mondiale. Gaetaniello ha giocato per intero tutte le sei partite disputate
dall'Italrugby nei mondiali del 1987 e del 1991. In tutto il trequarti
livornese, classe 1958, vanta 32 'caps' e 5 mete con la maglia della nazionale
maggiore.
Per lui anche la grande soddisfazione di far parte della selezione
del 'resto d'Europa' nella prestigiosa partita in beneficenza svoltasi nel 1991
a Twickenham, contro la squadra 'locale' dei Lions, la rappresentativa con i
migliori giocatori del campionato inglese. Dopo aver appeso le scarpette al
chiodo, Gaetaniello ha allenato, a livello di squadre di club, Quasar Fides
Livorno, Cus Pisa, Livorno Rugby (insieme a Massimo Goti) e Cavalieri Prato
(insieme ad Andrea De Rossi). Nel suo curriculum anche lunghi anni nelle
mansioni di tecnico federale, alla guida della nazionale italiana seven. Ha fin
da subito creduto nel progetto del Granducato, la Franchigia livornese – attiva
nei campionati under 18 e under 16 – nata nell'estate del 2015 e frutto del
lavoro sinergico tra le società cittadine dei Lions Amaranto ed Etruschi. E'
stato subito inserito nello staff tecnico ed ha contribuito alla crescita dei
'Granduchi' ricoprendo il ruolo di allenatore del reparto arretrato. La sua
esperienza, la sua affidabilità ed il suo carisma sono risultati preziosi per
raggiungere, nelle annate 2015/16 e 16/17, importanti risultati. "Il
progetto di crescita delle squadre – dice l'ex trequarti azzurro – non conosce
sosta. Il tutto grazie ad uno staff tecnico di primo piano, nel quale tutti
quanti portano il loro valido contributo". Riccardo Della Rosa, l'allenatore
dell'under 18 del Granducato, ha presentato, per motivi professionali, le
proprie dimissioni. "Mi premeva che il lavoro impostato potesse proseguire
senza intoppi e dunque ho accettato l'incarico di trainer di tale
rappresentativa. E', quella dell'under 18, una formazione con mezzi tecnici
notevoli. Può vantare nelle proprie fila giocatori di interesse
nazionale". Gaetaniello dunque è il nuovo coach del Granducato under 18,
squadra con mezzi di primissimo piano per la categoria. "Tanti giocatori
della 'nostra' squadra sono impegnati nelle attività dei centri tecnici di
formazione permanente di Prato. Una 'palestra' importante che consente loro di
allenarsi costantemente. Tali giocatori rientrano alla base, a Livorno, solo
nel fine settimana e dunque solo nell'allenamento di rifinitura del venerdì e
nelle partite della domenica sono realmente a fianco dei compagni della propria
squadra di club. Non è facile, con due gruppi divisi – uno costantemente a
Prato, l'altro a Livorno – effettuare una preparazione 'compatta'".
Nonostante l'incidente di percorso relativo ad una sconfitta a tavolino
rimediata nel primo turno del proprio campionato elite, il Granducato under 18
può lottare addirittura per lo scudetto di categoria. "Al termine del
girone d'andata del raggruppamento del centro Italia – annuisce il 'nuovo
tecnico' dei giallo-bianco-rossi labronici – siamo, in classifica, nel
ristretto gruppo delle migliori. Le prime classificate di ciascuno dei quattro
gironi passeranno direttamente nel girone finale, dove saranno raggiunte dalle
vincenti degli spareggi tra seconde e terze. Il vantaggio attuale delle prime
tre sul resto del gruppo è piuttosto cospicuo. Siamo fiduciosi". A grandi
linee con lo stesso organico, nella stagione 2015/16, l'attuale squadra under
18 sfiorò il titolo italiano under 16. "Da allora – puntualizza il 59enne
ex trequarti della nazionale – la rosa si è allargata con nuovi elementi di
spessore".
Uno dei punti di forza della formazione livornese 'resta' quel
Federico Mori, nazionale giovanile e trequarti centro: stesso ruolo ricoperto
da Gaetaniello... "Fare un raffronto – sorride l'allenatore del Granducato
under 18 – è fuori luogo. Il rugby è cambiato in modo notevolissimo in questi
pochi decenni. Prima curavamo di più la parte squisitamente tecnica, ora, anche
sui trequarti, il gioco si basa soprattutto su un confronto fisico. Posso solo
dire che si tratta di un elemento di grande qualità. Le sue doti sono state già
notate dai tecnici azzurri: Mori è un giocatore in grado di togliersi non poche
soddisfazioni nella sua carriera. Ma anche altri atleti del Granducato, quali
Lucchesi, Krifi, Batista, Del Fiorentino, Jelic e Del Bono, hanno doti di
primissimo piano e possono raggiungere, nella loro vita sportiva, mete di
grande prestigio". Se è l'opinione di un giocatore che ha fatto la storia
della palla ovale italiana, c'è da crederci...
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