Grazie a un grande secondo tempo l’Under16 del Ragusa batte
la Lazio e si installa nelle parti alte della classifica.
Il regalo di Natale è arrivato nel secondo tempo, come
tutte le attese che si rispettino: alla fine del primo tempo sembrava, invece,
di rivedere scene già vissute, con la nostra Under16 preda del gioco ‘sporco’
dei pari età laziali. Un gioco molto fisico, al solito, fatto di tentativi
frontali, di scarsa cortesia nelle ruck e nelle maul, di ruvida efficacia nelle
mischie e in touche: e di elementare approssimazione nel gioco alla mano.
Eppure.
Eppure è proprio la Lazio Rugby a passare per prima, dopo poco nemmeno 5 minuti di gioco, con una azione nata da un calcio a seguire, per alleggerire la prima pressione alta dei nostri, e conclusa da uno scatto fulminante dell’ala sinistra che sorprende la sbilanciata difesa iblea. La trasformazione finisce tra i pali, ed è 0-7 per gli ospiti. I quali continuano ad irretire i nostri per quasi tutto il primo tempo, con ritmi blandi, sfondamenti centrali a ripetizione, e gioco estremamente duro, al limite della correttezza.
Giusto una vampata dei nostri, a metà tempo, dopo un paio di scaramucce a gioco fermo: una mischia vicino dall'angolo di destra, e Giambattista Occhipinti brucia tutti sul tempo schiacciando giù l'ovale con rapidità felina.
Eppure è proprio la Lazio Rugby a passare per prima, dopo poco nemmeno 5 minuti di gioco, con una azione nata da un calcio a seguire, per alleggerire la prima pressione alta dei nostri, e conclusa da uno scatto fulminante dell’ala sinistra che sorprende la sbilanciata difesa iblea. La trasformazione finisce tra i pali, ed è 0-7 per gli ospiti. I quali continuano ad irretire i nostri per quasi tutto il primo tempo, con ritmi blandi, sfondamenti centrali a ripetizione, e gioco estremamente duro, al limite della correttezza.
Giusto una vampata dei nostri, a metà tempo, dopo un paio di scaramucce a gioco fermo: una mischia vicino dall'angolo di destra, e Giambattista Occhipinti brucia tutti sul tempo schiacciando giù l'ovale con rapidità felina.
Gabriel Di Natale completa l’opera trasformando da
posizione impossibile. 7-7.
E il primo tempo si chiude con l’ennesima scaramuccia.
Coach Fumarola prima, e il presidente Erman Di Natale poi,
fanno la voce grossa durante la pausa: i nostri ragazzi infatti rientrano in
campo con un altro piglio. Piccoli focolai di parapiglia si accendono da
subito, nel frattempo Davide Cascone finalizza un assalto furente della sua
squadra, avvitandosi con caparbietà sulla linea di meta: 12-7, e calcio non
trasformato.
Ma è soltanto l'inizio dei giochi pirotecnici.
Neanche 3 minuti dopo, una accelerazione rabbiosa di Andrea
Tuminello apre una voragine sul lato sinistro, e l’imbeccata precisa per
Gabriel Di Natale porta ad una splendida azione personale con meta tra i pali.
Calcio trasformato dallo stesso Gabriel Di Natale, 19-7.
Appena un paio di giri di lancette, e un’insistita azione
corale alla mano, da sinistra verso destra, porta i gialloneri ragusani di
nuovo in meta, stavolta è Alberto Nicita a mettere giù l’ovale per il 24-7,
mentre alle sue spalle si scatena un nuovo parapiglia, con l’arbitro che decide
di espellere i capitani di entrambe le squadre: per i nostri colori, il
siracusano Pierpaolo Pignattelli, assolutamente incolpevole. Nel frattempo
Gabriel Di Natale ha trasformato, per il 26-7 del Ragusa Rugby.
La Lazio è ormai in ginocchio, e allora i nostri accelerano
ancora, evidenziando una invidiabile brillantezza atletica. Una veloce giocata
alla mano, e poi un calcio in avanti, portano Claudio Sgarzi in poco più di 5
minuti a volare in meta altre due volte, e Gabriel Di Natale a fare il suo
dovere, per un 40-7 finale che è un tripudio, un buon Natale e un felice Anno
Nuovo, tutto insieme.
“Fino a un paio di mesi fa, partite come questa le avremmo
perse... E invece...”, sorride coach Fumaria, “...invece ora posso dire che i
miei ragazzi sono cresciuti, e che andrà sempre meglio. Unica nota dolente,
oggi, la disciplina. Su questo io mi sono arrabbiato sul serio, a fine gara...”.
Intanto, godiamoci questo successo di fine campionato
d'annata, e le tre settimane di ritmi ‘normali’. A cuore contento, se ne sente
tutti il bisogno. (Giuseppe Cusumano)
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