Lo splendido Natale della Paspa Pesaro Rugby capolista. Il
presidente Mattioli: “Difficile immaginarselo più bello”
Come si reagisce all’amarezza di una retrocessione? Semplice: vincendo
tutte le partite. La Paspa Pesaro Rugby brinda al Natale lucidando un
curriculum da primo posto solitario in classifica costruito su un portafogli
gonfio 39 punti. Quelli prodotti da 9 vittorie su 9 partite giocate in serie B
(3 delle quali con cinque punti di bonus). Complicato immaginare un Natale più
gratificante: «Probabilmente ci avrebbero presi per matti se a settembre
avessimo ipotizzato una simile striscia di risultati – ammette il presidente
Simone Mattioli – Però non abbiamo mai nascosto che approcciavamo questa
stagione con ambizioni importante. Quantomeno quelle di stare nella parte alta
della classifica.
(Il sudafricano del Pesaro, Lyle Joubert in azione)
I risultati dicono che non ci eravamo posti obiettivi
impossibili, ma era complicato immaginarsi nove vittorie su nove».
La nona è arrivata con Civitavecchia e ha servito l’assist al brindisi
natalizio della Paspa Pesaro Rugby radunata questa sera (martedì 19 dicembre)
per la consueta cena d’auguri natalizi al ristorante Giardino dei Tigli. E si
uscirà dalla cena di Natale ‘senza la pancia piena’: «Chiudiamo il 2017
convinti di essere nelle condizioni di lottare fino alla fine per il salto di
categoria – chiarisce Mattioli – Un obiettivo che non era scontato all’inizio e
non lo è tuttora; perché questo sport è sempre figlio di situazioni che possono
cambiare di volta in volta. Noi dobbiamo anche ammettere che la fortuna ci ha
assistito quando avevamo più difficoltà; l’importante è comprendere che la
buona sorte va e viene e la squadra in questo senso sta vivendo un positivo
crescendo di rendimento».
Un crescendo determinato da un’evoluzione interna e da interventi
esterni. Come quello dell’inserimento del mediano d’apertura sudafricano Lyle
Joubert: «Dopo tre partite possiamo sbilanciarci nel dire che la scelta è stata
azzeccata e va dato merito al nostro direttore sportivo Massimo Pozzi che ha
ponderato questa operazione attendendo con pazienza il momento in cui
individuare il giocatore giusto. Lyle Joubert (già ribattezzato “Lillo”, ndr)
si sta dimostrando un giocatore importante sia per la regia della squadra sia
perché sa far divertire la tifoseria». Mattioli però precisa che non è l’unico
rinforzo: «A una sola operazione di mercato si accompagnano diversi recuperi
importanti: come Tommaso Scavone che con Civitavecchia abbiamo rivisto titolare
dopo un anno e mezzo di stop. Un giocatore di esperienza e ordine che è stato
uno dei protagonisti della promozione in A. Lo stesso vale per il recupero di
Jarno Biagetti che è un trequarti di qualità, sostanza e un abile placcatore.
Poi c’è l’inserimento continuo di giovani di qualità: l’under 18 Leonardo
Venturini è titolare da tre partite e con Civitavecchia ha giocato per la prima
volta dal 1’ minuto anche il tallonatore 19enne Filippo Pozzi. Abbiamo un
vivaio che potrà presto inserire altre facce nuove interessanti».
(Villarosa palla in mano)
Parlando di giovani è difficile ignorare una delle più apprezzate novità
di questa seconda parte del 2017 della Pesaro Rugby. Il progetto Academy in cui
la società rugbistica sostiene lo studio universitario dei suoi atleti: «Un
progetto che non ci siamo limitati ad avviare, ma che stiamo presidiando – chiarisce
Mattioli – Non abbiamo messo solo i ragazzi nelle condizioni di agevolarli
negli studi, ma vogliamo vigilare che lo studio sia anche fruttuoso: vogliamo
sapere che esami danno, quando li danno e se li superano affiancando anche dei
tutor».
Intanto la squadra si avvicina ad un 2018 in cui monetizzare quanto di
buono tratto dalla prima metà dell’opera: «All’anno nuovo arriva una squadra
sempre più convinta della sua forza e che è cresciuta molto dal punto di vista
dell’autorevolezza che mette in campo e della calma nel gestire le situazioni»
analizza Mattioli che indica dove però si deve ancora migliorare: «nei cali di
tensione e nell’essere meno fallosi; perché rischiamo sempre di mettere pepe in
avversari che non dovrebbero impensierirci». Aspetti migliorabili nei quali
Nicola Mazzucato si sta rivelando una garanzia: «E’ un allenatore che sa sempre
dove e come intervenire – dice – e che riscuote l’apprezzamento di una squadra
che gli riconosce meriti nella crescita tecnica, tattica e motivazionale».
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