sabato 3 giugno 2017

Parola al direttore di questa fantastica orchestra che ci ha regalato questo sogno #AdMaiora
Ciao a tutti...
Mi sarebbe piaciuto poter fare questo discorso in altre sedi, ma purtroppo da un po’ di tempo a questa parte non mi è più permesso parlare con la stampa... e allora eccomi qui.
Vorrei semplicemente farvi capire il perché questo gruppo di ragazzi ha firmato un’impresa cosi grande per la nostra piccola società.
- 1° classificata al termine della regular season
- 21 partite vinte (19 nella regular season) 3 perse.
- 90 punti in classifica, record assoluto per la prima squadra.
- 664 punti fatti, 302 subiti.
- Vinto il play off di andata e di ritorno (60 punti fatti 42 subiti)
Questi sono i numeri che tutti possono tranquillamente scaricare e trovare... Eppure non sono stati realizzati a caso.
Il vero motivo del successo di questa squadra è da ricercare in altro:
• 41 giocatori con almeno 1 cap nella stagione appena conclusa.
• 131 allenamenti sul campo da agosto, per un totale di circa 190 ore di lavoro
• Lavoro con gli arbitri almeno 2 volte al mese
• Lavoro fisico individuale
• Predisposizione al sacrificio, in ogni situazione
• Voglia e gioia di stare insieme
• Cene del venerdi sera che finalmente sono tornate ad essere parte integrante del nostro gruppo.

I sentimenti che si provano prima e dopo un play off sono tantissimi; gioia, insicurezza, nervosismo, insicurezza, isteria, stress, insicurezza, stanchezza, tristezza, insicurezza...
Questi ragazzi sono riusciti ad assorbire quanto di negativo potesse rovinare il nostro play off e a trasformarlo in qualcosa di cui tutti voi siete stati testimoni nel secondo tempo della partita di ieri.
Ho imparato a conoscere ognuno di loro, dubbi e sicurezze, paure e punti di forza; piano piano, con il duro lavoro, i punti di forza di uno diventavano un punto di forza dell’altro e le debolezze (ma non del tutto perché non siamo perfetti... ancora) svanivano. Ho visto i senatori prendere in mano la squadra nel momento del bisogno, e i giovani correre il doppio per aiutare chi ha qualche anno più di loro.
Vorrei ringraziare tantissime persone, ma la gratitudine non è il sentimento giusto per persone del genere... lo è molto di più la felicità.
Sono felice per Ruggero, che in queste due partite di play off ha preso per mano la squadra, portandola avanti con la grinta di un giovane e l’esperienza di un senatore, senza mai dire una parola, lasciando un ricordo e un esempio bellissimo per tutti quelli che avranno l’onore di indossare la “4” e coronando con questa promozione una carriera stupenda.
Sono felice per Babana e Poppy, che fino ad ora avevano assaporato solo il gusto amaro dei play off, mentre con la “boconata” di ieri, gli abbiamo fatto salire i trigliceridi a 2000.
Sono felice per Fabrizio e per Marco, che non hanno potuto essere dei nostri all’ultima partita, ma che ce li abbiamo portati noi a spalla in serie A (facendogli un regalino anticipato di matrimonio sia a uno che all’altro)
Sono felice per i reduci di Genova di quattro anni fa, che hanno potuto dimostrare di vincere un play off con il sorriso stampato sulle labbra.
Sono felice per Matteo, che dopo quasi due anni di stop, tornato in campo all’ultima di campionato; solo con la sua determinazione poteva riuscire in questo miracolo.
Sono felice per Salvatore, che ha lavorato come un mulo con tutti i nostri ragazzi, e finalmente anche lui ha vinto un play off.
Sono felice per Gianluca, perché ho visto che zompava come una cavalletta al fischio finale, lui che cerca sempre di essere razionale... a sto giro non ti è riuscita.
Sono felice per Giovanni Magi. Essere il capitano di una squadra che retrocede a 24 anni non è facile. Essere il capitano di una squadra che l’anno dopo è promossa, è da leggenda. Te la sei meritata.
Sono felice per la nostra under 18, che nel momento del bisogno ha risposto presente; ora anche loro potranno godere della serie A.

Sono felice per tutti gli spettatori di ieri; vorremmo vedervi sempre cosi numerosi alle nostre partite perché se avessimo perso una sola delle 19 partite vinte, ieri non sarebbe successo niente... State vicino alla squadra sempre con il calore e il tifo con cui ci avete accompagnato alla vittoria ieri.
Sono felice per me stesso... per tantissime ragioni, una più importante dell’altra. La più importante però, è aver dimostrato che questo sport si fa e non se ne parla, questo sport unisce e non deve dividere. Chi esce da questi binari, non può scendere in un campo di rugby, giocatore o dirigente che sia.
Sicuramente mi sono dimenticato un sacco di cose... avrò modo di ringraziare di persona chi non ho nominato.
Cala il sipario su quest’anno da favola. E noi ce ne andiamo in ferie... meritAte!!!!

Alessandro

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