MI
CHIAMO GIORGIA E HO UN SOGNO ....
Ciao
Mi chiamo Giorgia e faccio parte del rugby Varese, o meglio dei Diavoli Rossi Rossi Rossi!
Ho 12 anni e da quando sono nata vivo nel mondo del rugby.
Certo con un papà allenatore che mi dava il biberon guardando alla TV le partite degli All Black's o mi portava sui campi era quasi scontato che diventasse amore anche per me.
Quando avevo 5 anni il mio papà mi ha portata a provare a fare qualche allenamento insieme a mio fratello gemello, mentre mio fratello maggiore si allenava con L' under 10, mi ricordo che in quel inverno faceva tanto freddo e la mamma mi portava subito sotto la doccia calda per riscaldarmi, però diceva che se mi abituavo a stare fuori con il freddo non mi ammalavo, non capivo molto cosa intendesse però aveva ragione, non ho mai fatto assenze a scuola.
Poi mio fratello gemello ha incominciato a giocare nel rugby Varese e io ogni tanto andavo a fare qualche allenamento.
Gli avevo promesso che sarebbe stato solo uno sport suo ma non ce l'ho fatta e promettendogli di fare per lui alcuni lavoretti di casa (non ho mantenuto molto la promessa) mi ha permesso di tesserarmi e stare nella sua squadra under 12.
Mi chiamo Giorgia e faccio parte del rugby Varese, o meglio dei Diavoli Rossi Rossi Rossi!
Ho 12 anni e da quando sono nata vivo nel mondo del rugby.
Certo con un papà allenatore che mi dava il biberon guardando alla TV le partite degli All Black's o mi portava sui campi era quasi scontato che diventasse amore anche per me.
Quando avevo 5 anni il mio papà mi ha portata a provare a fare qualche allenamento insieme a mio fratello gemello, mentre mio fratello maggiore si allenava con L' under 10, mi ricordo che in quel inverno faceva tanto freddo e la mamma mi portava subito sotto la doccia calda per riscaldarmi, però diceva che se mi abituavo a stare fuori con il freddo non mi ammalavo, non capivo molto cosa intendesse però aveva ragione, non ho mai fatto assenze a scuola.
Poi mio fratello gemello ha incominciato a giocare nel rugby Varese e io ogni tanto andavo a fare qualche allenamento.
Gli avevo promesso che sarebbe stato solo uno sport suo ma non ce l'ho fatta e promettendogli di fare per lui alcuni lavoretti di casa (non ho mantenuto molto la promessa) mi ha permesso di tesserarmi e stare nella sua squadra under 12.
I compagni di squadra li conoscevo già tutti perché
li ho sempre seguiti nei raggruppamenti facendo il tifo.
Purtroppo per me è il primo e ultimo anno perché
non ci sono ragazze della mia età che vogliono giocare. Ho delle amiche che
vorrebbero provare ma i loro genitori dicono che è uno sport da maschi dove ci
si fa male.
Io mi sono fatta male una sola volta, una botta sopra all'occhio che è rimasta per due mesi, con mia nonna che mi diceva che dovevo andare a fare danza classica perché li non ci si fa male.
Ma no ma scherziamo io voglio giocare a rugby non mi faccio spaventare da una botta.
Gli allenatori mi hanno insegnato a proteggermi quando mi scontro contro un avversario e mi hanno insegnato come placcare senza fare del male. È facile infatti nessuno si fa male.
Domenica ero triste perché ho giocato l'ultima partita, i miei compagni che sono diventati i miei amici del cuore mi hanno alzata in alto e mi hanno fatto un bellissimo regalo.
Per me sono e saranno degli amici speciali per sempre.
Mi piace giocare a rugby perché mi aiuta a tirare fuori la mia grinta e spero di riuscire a continuare a farlo. È bello perché incontri tanti ragazzi della tua età e fai amicizia perché quando finisci di giocare c'è il terzo tempo dove si mangia tutti insieme.
È bello perché i genitori mentre giochi urlano forte il tuo nome per darti la carica e poi li vedi che ridono e scherzano come facciamo noi figli.
Io mi sono fatta male una sola volta, una botta sopra all'occhio che è rimasta per due mesi, con mia nonna che mi diceva che dovevo andare a fare danza classica perché li non ci si fa male.
Ma no ma scherziamo io voglio giocare a rugby non mi faccio spaventare da una botta.
Gli allenatori mi hanno insegnato a proteggermi quando mi scontro contro un avversario e mi hanno insegnato come placcare senza fare del male. È facile infatti nessuno si fa male.
Domenica ero triste perché ho giocato l'ultima partita, i miei compagni che sono diventati i miei amici del cuore mi hanno alzata in alto e mi hanno fatto un bellissimo regalo.
Per me sono e saranno degli amici speciali per sempre.
Mi piace giocare a rugby perché mi aiuta a tirare fuori la mia grinta e spero di riuscire a continuare a farlo. È bello perché incontri tanti ragazzi della tua età e fai amicizia perché quando finisci di giocare c'è il terzo tempo dove si mangia tutti insieme.
È bello perché i genitori mentre giochi urlano forte il tuo nome per darti la carica e poi li vedi che ridono e scherzano come facciamo noi figli.
Mio padre mi ha insegnato che il rugby è uno stile
di vita dove la prima parola importante di questo sport è il sostegno. È tutto
vero.
Spero un giorno ci siano più femmine in questo
sport.
Giorgia
Giorgia
Aiutateci
a realizzare il suo sogno, non siate prevenuti e permettete alle vostre figlie
di provare questo sport.
Noi ci stiamo provando.
Venite a conoscerci al Centro sportivo Rugby Varese "Aldo Levi" l'11 giugno all'OPEN DAY
Noi ci stiamo provando.
Venite a conoscerci al Centro sportivo Rugby Varese "Aldo Levi" l'11 giugno all'OPEN DAY
Nessun commento:
Posta un commento