lunedì 27 marzo 2017

È ripresa a pieno regime la marcia del CUS Ad Maiora Rugby 1951, che, dopo aver rischiato la scorsa domenica ad Alghero, a Piacenza è stato quasi sempre in vantaggio e ha portato a casa la terza vittoria consecutiva (37-20), dimostrando carattere e solidità anche quando la partita pareva essersi complicata. Lucas D’Angelo ha mandato in campo Amadasi, Sacco, Bianco (st Ferrari), Reeves, Lozzi (st Cisi), Bombonati (st Alessandrini), Mantelli (st Campagna), Perrone, Racca, Polla, Ursache, Fatica, Modonutto, Martina (st Spinelli) e Novello (st Piras). A disposizione Trovato. Il tecnico locale Sandro Pagani ha replicato con Visconti, Girometti, Della Ragione, Zampedri, Papamarenghi, Milani, Gonzalez, Alessandro Casali, Illari, Benelli, Bonatti, Alberto Casali, Prette, Matteo Alberti, Baccalini. A disposizione Andrea Alberti, Berzieri, Sartori, Trabacchi, Ponzi, Battini e Magri.
I padroni di casa hanno subito sbloccato il risultato con un pick & go nei 22 metri d’attacco, che li ha portati in meta, trasformata (0-7). La reazione degli universitari è stata immediata e la meta in velocità di Lozzi, trasformata da Reeves, ha fruttato il pareggio (7-7). Capitan Ursache al 10′ ha siglato il vantaggio (12-7) con la sua ventesima segnatura stagionale e al 17′ ancora Lozzi è andato a bersaglio con la sua sedicesima meta (17-17).
(nella foto ALESSIO LOZZI in azione)
Gli emiliani hanno accorciato le distanze con un piazzato (17-10). In apertura di secondo tempo, al 4′ i biancoblù hanno riampliato il gap con Mantelli (seconda meta in campionato per lui), al rientro dall’infortunio allo zigomo che gli era occorso nell’ultima partita del girone d’andata a Sondrio, e Reeves ha trasformato (24-10). Al 7′ il Piacenza si è confermato preciso dalla piazzola (24-13) e al 10′ ha realizzato anche una meta, trasformata (24-20).
I cussini si sono dunque ritrovati gli avversari con il fiato sul collo e hanno continuato a giocare senza condizionamenti. È stato bravo Reeves, con due punizioni al 19′ (27-20) e al 27′ (30-20), a riportare la sua squadra sopra il break. Alla mezz’ora è toccato ad Amadasi, con la sua quarta meta dell’anno, dare la zampata decisiva e Reeves ha calciato in mezzo ai pali l’addizionale. Il CUS Ad Maiora ha potuto così gestire nel finale un margine rassicurante e conquistare il suo 14° successo, corredato da un prezioso bonus. In classifica i ragazzi di D’Angelo hanno ora 69 punti e mantengono sei lunghezze sul Biella, che ha prevalso in trasferta per 32-29 sul Monferrato, e sul VII, che in casa ha superato per 45-19 il Rovato.
È tornata la serie A femminile e al centro sportivo Angelo Albonico, le ragazze guidate in panchina da Wady Garbet hanno tenuto testa con grande onore alla capolista Valsugana, capace anche di aggiudicarsi gli ultimi due scudetti, cedendo per 28-7. Le cussine si sono schierate con Piovano, (21′ st Deborah Stoppa), Pantaleoni (12′ st Pecci), Silvia Gai, Sarasso, Guerreschi (14′ st Sandra Guaia), Rochas, Fini (16′ st Francesca Guaia), Sparavier (29′ pt Alice Tombolato), Candellieri (16′ st Salvati), Scotto, Masera, Beloli, Maietti, Hu (26′ st Lorenzo), Barbara Tombolato (26′ st Gasparetto). Da segnalare la prima convocazione per tre nuove atlete entrate a far parte della rosa biancoblù, le rivolesi Anna Lorenzo (classe 1999) e Sophie Pecci (2000) e la cuneese Deborah Stoppa (2000). Le padovane si sono affidate a Guariglia, Vitadello (30′ st Linarello), Folli (35′ st Cuman), Zangirolami (1′ st Costantini), Andreaggi, Rigoni, Zatti, Elisa Giordano, Migotto (18′ st Maran), Elisa Giordano, Silvia Stoppa (21′ st Belluco), Veronese, Lucia Gai (39′ st Bortolotto), Cerato, Galiazzo (18′ st Jeni).
Prima dell’inizio si è osservato un minuto di silenzio, in ricordo del papà di Antonio Campagna, secondo allenatore cussino, scomparso in settimana. Capitan Rochas e compagne sono partite a spron battuto e si sono riversate nella metà campo ospite, conquistando subito al 1′ una touche ai 5 metri, che con sono riuscite a sfruttare. Gradualmente è venuto fuori il Valsugana, che ha costretto le cussine a ripiegare all’indietro. Al 17′, però, un passaggio di Rigoni è stato intercettato da Piovano, che è scattata all’altezza dei 10 metri difensivi e con un coast-to-coast irresistibile sull’ala destra è arrivata in meta. Rochas ha trasformato con l’aiuto del palo interno, siglando il 7-0. Al 23′ l’ammonizione di Belloli ha costretto le torinesi in inferiorità numerica. La difesa ha continuato a reggere, ma in mischia la superiorità delle venete è emersa chiaramente e al 26′ l’arbitro Francesca Giuliani di Milano ha assegnato una meta tecnica, trasformata dalla nazionale Rigoni (7-7).
Due minuti dopo la stessa Rigoni si è inserita centralmente ed è corsa a schiacciare, prima di realizzare anche la trasformazione (7-14). Allo scadere, al termine di una tambureggiante azione alla mano, l’altra azzurra Zangirolami non ha perdonato e Rigoni ha arrotondato al piede (7-21). Al 6′ del secondo tempo, la seconda meta tecnica, che ha sanzionato l’apertura della mischia cussina ed è stata trasformata da Rigoni, ha mosso ancora il punteggio per il Valsugana (7-28). Nel prosieguo il CUS ha retto benissimo l’onda d’urto delle rivali e non ha disdegnato qualche ripartenza. Ha rischiato solo al 37′, quando Linarello, lanciata in meta è stata placcata in prossimità della bandierina da Rochas, e nell’ultima azione, in cui Jeni, varcata la linea, non è riuscita a schiacciare. Una bella prestazione, dunque, per le biancoblù, che hanno tenuto testa a una delle corazzate del campionato.

Sempre a Grugliasco l’Under 16 Elite di Nicolas Epifani ha ceduto per 27-22 alla Longobarda, ottenendo due punti per il bonus difensivo e le quattro mete di Massaro, Fiandanese, Mazzucco e Giusti, una delle quali trasformata da Vernero. La partita è stata condizionata dall’alto numero di cartellini gialli, tre dei quali comminati a Medda, Morea e Piacenza. L’Under 18 territoriale di Roberto Marchiori e Manuel Musso ha vinto a San Mauro per 29-15, con quattro mete di Bartoletti e una di Ilucas, arrotondate da due trasformazioni di Bartoletti, vero mattatore.

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