U16:
Avezzano vs Primavera
Commento a cura di Giuseppe Bonaccorso
Commento a cura di Giuseppe Bonaccorso
Ultimo
atto del girone regionale numero 3 per la nostra under 16 in terra abruzzese, a
fare gli onori di casa i ragazzi di Avezzano che da settembre hanno perso una
sola volta e proprio contro di noi.
Inutile
raccontare gli incroci che potrebbero scaturire dal risultato di questa
partita. Dobbiamo solo giocarla, alla fine faremo i conti.
Quanto fosse attesa dai padroni di casa la sfida lo si intuisce vedendoli in campo per il riscaldamento ben 70 minuti prima della partita.
Ed infatti l'approccio che hanno è totalitario. Dalla panchina urlano "..30 minuti d'inferno". Loro sono i diavoli, i nostri le animelle perdute che a testa bassa rincorrono forme nere che volano per il campo. Mischie e touche sono il loro terreno di conquista, non lasciano un respiro ai nostri e dopo solo 1 minuto e 24 secondi schiacciano in bandierina il vantaggio che ci spaventa. Sarà una domenica da incubo, e siamo solo all'inizio.
Quanto fosse attesa dai padroni di casa la sfida lo si intuisce vedendoli in campo per il riscaldamento ben 70 minuti prima della partita.
Ed infatti l'approccio che hanno è totalitario. Dalla panchina urlano "..30 minuti d'inferno". Loro sono i diavoli, i nostri le animelle perdute che a testa bassa rincorrono forme nere che volano per il campo. Mischie e touche sono il loro terreno di conquista, non lasciano un respiro ai nostri e dopo solo 1 minuto e 24 secondi schiacciano in bandierina il vantaggio che ci spaventa. Sarà una domenica da incubo, e siamo solo all'inizio.
Quei
pochi istanti di possesso li sprechiamo con errori dovuti alla poca personalità
con la quale subiamo il loro veemente inizio.
Da una penal-touche a cinque metri nasce la seconda marcatura per il 10 a zero che spinge i nostri sempre di più verso l'oscuro.
Non riusciamo a trovare il bandolo della matassa che gli avversari hanno preparato per noi sullo splendido manto erboso del campo di Via dei Gladioli.
Da una penal-touche a cinque metri nasce la seconda marcatura per il 10 a zero che spinge i nostri sempre di più verso l'oscuro.
Non riusciamo a trovare il bandolo della matassa che gli avversari hanno preparato per noi sullo splendido manto erboso del campo di Via dei Gladioli.
Nell'unica
azione dove riusciamo ad essere efficaci e ad entrare nei 22 avversari,
Marocchi batte una punizione velocemente, sorprende la difesa avezzanese e
schiaccia in meta per il 10 a 5 che spegne qualche piccola fiamma nel girone
infernale dei "vinti in partenza" in cui ci siamo ritrovati.
Ma dura poco e subiamo ancora il loro determinato avanzamento che produce una terza meta per il 15 a 5 con il quale si chiude il primo tempo peggiore della nostra annata.
Ma dura poco e subiamo ancora il loro determinato avanzamento che produce una terza meta per il 15 a 5 con il quale si chiude il primo tempo peggiore della nostra annata.
C'è
un solo aspetto positivo che incoraggia i nostri: Per quanto e come abbiamo
subito, il divario dovrebbe essere maggiore, e loro hanno la colpa di aver
sprecato troppe occasioni. Siamo ancora vivi e il punteggio lo dimostra.
Dopo
5 minuti della seconda frazione iniziano i primi cambi per le due squadre, e
questo diventa un momento determinante per il confronto: i loro rincalzi non
garantiscono lo stesso ritmo mentre i nostri hanno il potere di costruire
certezze in fase di conquista. La cartina di tornasole di tutto è la mischia
che finalmente, dopo 35 minuti di estrema sofferenza, riesce ad avanzare e
conquistare palloni. Con la palla in mano la nostra linea dei trequarti corre
e, usando il piede, mette di spalle i dirimpettai stanchi e ora timorosi, come
il cacciatore che non ha ucciso l'orso ed ha finito le munizioni, diventa preda
e deve fuggire.
Mathis,
Riccardo, Umberto, Alessandro, Luca e Francesco portano con le loro galoppate la
squadra fuori dall'inferno. Dal buio riappare la luce. I tre quarti conquistano
e Leo Caporaso finalizza. 12-15 in mezzo ai pali (la foto di Maria Cristina
Falschi immortala il momento) e 15 minuti per ribaltare il risultato tutti da
giocare.
La
meta del sorpasso ci viene annullata per un "velo" almeno dubbioso.
Anche in tribuna gli animi si scaldano e volano parole grosse. Ma i nostri
l'inferno se lo sono lasciato alle spalle e galoppano liberi da brutti
pensieri. Noi siamo cavalli lanciati e loro non riescono a prenderci.
Nel rugby l'aspetto mentale conta tantissimo. Nell'impatto con l'avversario se lo si teme non si riesce ad essere vincenti e ad avanzare. Mancano pochi minuti e i nostri hanno fiducia, coraggio e confidenza. La meta del 15 a 17 con la quale completiamo il sorpasso (sempre di Leo Caporaso!) è la conseguenza di un secondo tempo che entusiasma e restituisce certezze ai nostri ragazzi che per una domenica hanno fatto un giro all'inferno e sono tornati.
Nel rugby l'aspetto mentale conta tantissimo. Nell'impatto con l'avversario se lo si teme non si riesce ad essere vincenti e ad avanzare. Mancano pochi minuti e i nostri hanno fiducia, coraggio e confidenza. La meta del 15 a 17 con la quale completiamo il sorpasso (sempre di Leo Caporaso!) è la conseguenza di un secondo tempo che entusiasma e restituisce certezze ai nostri ragazzi che per una domenica hanno fatto un giro all'inferno e sono tornati.
L'ultima
azione con l'ultimo disperato tentativo dei padroni di casa di segnare la meta
della vittoria ed i nostri a difendere il meritato vantaggio, si conclude con
il tuffo di Cesare davanti la panchina avversaria.
Grazie ragazzi dell'Avezzano per la lezione che speriamo di aver imparato. Se non lavoriamo bene, con costanza ed impegno durante la settimana, è difficile scendere in campo e far bene.
Grazie ragazzi dell'Avezzano per la lezione che speriamo di aver imparato. Se non lavoriamo bene, con costanza ed impegno durante la settimana, è difficile scendere in campo e far bene.
Ora ci aspetta sfide da play-off, da eliminazione diretta. Saremo
pronti?
Al campo, come sempre, l'ardua sentenza.
Al campo, come sempre, l'ardua sentenza.
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