giovedì 30 marzo 2017

Dieci punti in due trasferte dal tasso di difficoltà altissimo. Fare il pieno ad Alghero e a Piacenza sembrava speranza velleitaria e invece il CUS Ad Maiora Rugby 1951 ha portato a termine il doppio colpo, conservando invariati i sei punti di vantaggio nella classifica di serie B su Biella e VII. Ora bisognerà mantenere lo stesso ritmo e il prossimo impegno, nell’anticipo di sabato alle ore 15,30 al centro sportivo Angelo Albonico contro il pericolante Amatori Capoterra, sarà un’altra partita da affrontare con la massima attenzione.
Domenica in terra emiliana i ragazzi di coach Lucas D’Angelo hanno salutato il rientro in squadra del 21enne Elia Mantelli, che era assente da quattro gare, dopo l’infortunio subìto a Lecco nella prima giornata di ritorno, in seguito a uno scontro fortuito con il compagno Alessio Lozzi. «Mi sono fratturato – ricorda il mediano di mischia – lo zigomo destro e la parete orbitale. Sono stato operato a Brescia e ho trascorso la prima settimana in ospedale e la seconda a casa, perché non potevo prendere freddo o fare sforzi. Poi sono tornato a Torino e ho visto le partite della squadra, in cui Andrea Campagna mi ha sostituito egregiamente. Mi è dispiaciuto moltissimo non giocare contro il VII, perché era un derby e conoscevo parecchi ragazzi avversari. L’incontro più importante che mi sono perso è stato quello di Alghero. È stato un vero peccato non aver potuto essere là con loro. Scaduti i 50 giorni senza poter fare contatto sono rientrato e sono felice di avere contribuito a una vittoria importante. Sono stato in campo per 70′ e mi fa piacere che Lucas mi abbia dato fiducia. Mi sono divertito e ho anche segnato la mia seconda meta in campionato».
(Elia Mantelli del CUS Torino, qui nella prima partita di campionato)
La prima era stato contro il Cogoleto & Province dell’Ovest. «A Piacenza – racconta Mantelli – sono stato piuttosto fortunato, perché è stato placcato Samuele Bianco e la palla è rotolata per terra. L’ho presa in velocità a cinque metri dalla linea e sono andato in meta. È stato abbastanza agevole. L’unico merito è stato di essermi trovato al posto giusto nel momento giusto. Sono anche contento di non aver avuto remore o condizionamenti in fase di contatto. Non mi sono risparmiato. L’intesa con i compagni è andata abbastanza bene, anche se non è stata ancora come quella prima dell’infortunio. Complessivamente abbiamo disputato una buona partita in fase offensiva, mentre in difesa abbiamo avuto qualche difficoltà nel raddoppio del placcaggio, quando a inizio del secondo tempo i piacentini hanno iniziato a fare più offload. Siamo comunque stati quasi sempre sopra nel punteggio e quando gli altri si sono riavvicinati siamo riusciti a rimettere qualche punto in più fra noi e loro. Siamo stati sempre concentrati e attenti a non commettere errori. Sapevamo che sarebbe stata una sfida delicata e aver conquistato cinque punti è stata una bella impresa. Ora comunque non dobbiamo abbassare la guardia, ci aspettano altre gare impegnative».
A cominciare da quella di sabato contro l’Amatori Capoterra dell’ex Gianmarco Baire, che viene da quattro sconfitte consecutive e nell’ultimo turno è stato battuto nettamente in casa dal CUS Milano. «I sardi devono cercare la salvezza – spiega il numero 9 cussino – e verranno da noi per dare il tutto per tutto. Sono una squadra fisica e all’andata ci hanno messo in difficoltà. Ci siamo comunque espressi bene e alla fine ci siamo imposti per 25-15, nonostante la pesantezza della trasferta, essendo partiti alle cinque del mattino e tornati alle tre di notte».
Mantelli è nato a Gavardo in provincia di Brescia e ha vissuto sempre a Calvisano. «Da piccolo i miei genitori e mia zia mi portavano a vedere le partite della prima squadra il sabato pomeriggio. Il mio maestro di matematica delle elementari era un ex rugbysta del Calvisano e durante le ore di palestra ci accompagnava al campo da rugby a correre. Ho cominciato a praticare il rugby con lui il mercoledì pomeriggio, che poi è diventato martedì e giovedì pomeriggio. Il passo successivo è stato l’ingresso nelle varie Under del Calvisano. Fino all’ultimo anno di Under 16 il mio ruolo era il mediano di apertura, poi ho fatto il 9 e l’ala. In Under 20 sono stato anche flanker. In quella categoria il secondo anno siamo arrivati alle fasi finali per lo scudetto e la partita che mi ha lasciato il ricordo più bello è stata quella in cui, in assenza di Matteo Ferrari, che era infortunato, ho fatto il capitano in casa del San Donà. Abbiamo ottenuto l’unica vittoria all’ultimo minuto ed è stato molto emozionante per me. L’ultimo anno mi sono anche allenato con il team di Eccellenza, prima di venire al CUS Ad Maiora».

Elia è alla seconda stagione in maglia biancoblù. «La scorsa – afferma – ho avuto qualche problema fino a dicembre ad ambientarmi a Torino, essendo la mia prima esperienza da fuori sede con l’Università. Studio Ingegneria Aerospaziale al Politecnico e l’anno passato avevo vinto una borsa di studio del Progetto Agon. Vivere da solo all’inizio non è stato facile. Poi da gennaio in poi sono riuscito a inserirmi bene nel gruppo ed è stato un anno stupendo, nonostante la retrocessione. Nella seconda fase è arrivato nel mio ruolo anche Jacopo Tomaselli, che era più esperto di me, e sono riuscito lo stesso a ritagliarmi degli spazi. In questo campionato, complice anche la partenza di Nicolas Jaluf, il 9 migliore con cui abbia mai giocato, sono riuscito a guadagnarmi il posto da titolare. Mi trovo bene con tutti e sarebbe bello per me diventare un giocatore importante per il CUS. Mi piace fare il mediano di mischia, perché è un ruolo in cui bisogna ragionare e cercare di gestire la squadra sia in attacco sia in difesa. L’aspetto mentale è fondamentale. Ora che sono tornato spero di riprendere il posto da titolare, ma ci sarà da lottare. Andrea Campagna sta giocando benissimo e mi è piaciuto soprattutto il carattere che ha mostrato ad Alghero. Da agosto è cresciuto moltissimo e ora in campo s’impone molto bene. Siamo amici e spesso dopo gli allenamenti ci fermiamo a fare degli esercizi insieme».

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