Dieci
punti in due trasferte dal tasso di difficoltà altissimo. Fare il pieno ad
Alghero e a Piacenza sembrava speranza velleitaria e invece il CUS Ad Maiora
Rugby 1951 ha portato a termine il doppio colpo, conservando invariati i sei
punti di vantaggio nella classifica di serie B su Biella e VII. Ora bisognerà
mantenere lo stesso ritmo e il prossimo impegno, nell’anticipo di sabato alle
ore 15,30 al centro sportivo Angelo Albonico contro il pericolante Amatori
Capoterra, sarà un’altra partita da affrontare con la massima attenzione.
Domenica
in terra emiliana i ragazzi di coach Lucas D’Angelo hanno salutato il rientro
in squadra del 21enne Elia Mantelli, che era assente da quattro gare, dopo
l’infortunio subìto a Lecco nella prima giornata di ritorno, in seguito a uno
scontro fortuito con il compagno Alessio Lozzi. «Mi sono fratturato – ricorda
il mediano di mischia – lo zigomo destro e la parete orbitale. Sono stato
operato a Brescia e ho trascorso la prima settimana in ospedale e la seconda a
casa, perché non potevo prendere freddo o fare sforzi. Poi sono tornato a
Torino e ho visto le partite della squadra, in cui Andrea Campagna mi ha
sostituito egregiamente. Mi è dispiaciuto moltissimo non giocare contro il VII,
perché era un derby e conoscevo parecchi ragazzi avversari. L’incontro più
importante che mi sono perso è stato quello di Alghero. È stato un vero peccato
non aver potuto essere là con loro. Scaduti i 50 giorni senza poter fare
contatto sono rientrato e sono felice di avere contribuito a una vittoria
importante. Sono stato in campo per 70′ e mi fa piacere che Lucas mi abbia dato
fiducia. Mi sono divertito e ho anche segnato la mia seconda meta in
campionato».
La
prima era stato contro il Cogoleto & Province dell’Ovest. «A Piacenza –
racconta Mantelli – sono stato piuttosto fortunato, perché è stato placcato
Samuele Bianco e la palla è rotolata per terra. L’ho presa in velocità a cinque
metri dalla linea e sono andato in meta. È stato abbastanza agevole. L’unico
merito è stato di essermi trovato al posto giusto nel momento giusto. Sono
anche contento di non aver avuto remore o condizionamenti in fase di contatto.
Non mi sono risparmiato. L’intesa con i compagni è andata abbastanza bene,
anche se non è stata ancora come quella prima dell’infortunio. Complessivamente
abbiamo disputato una buona partita in fase offensiva, mentre in difesa abbiamo
avuto qualche difficoltà nel raddoppio del placcaggio, quando a inizio del
secondo tempo i piacentini hanno iniziato a fare più offload. Siamo comunque
stati quasi sempre sopra nel punteggio e quando gli altri si sono riavvicinati
siamo riusciti a rimettere qualche punto in più fra noi e loro. Siamo stati
sempre concentrati e attenti a non commettere errori. Sapevamo che sarebbe
stata una sfida delicata e aver conquistato cinque punti è stata una bella
impresa. Ora comunque non dobbiamo abbassare la guardia, ci aspettano altre
gare impegnative».
A
cominciare da quella di sabato contro l’Amatori Capoterra dell’ex Gianmarco
Baire, che viene da quattro sconfitte consecutive e nell’ultimo turno è stato
battuto nettamente in casa dal CUS Milano. «I sardi devono cercare la salvezza
– spiega il numero 9 cussino – e verranno da noi per dare il tutto per tutto.
Sono una squadra fisica e all’andata ci hanno messo in difficoltà. Ci siamo
comunque espressi bene e alla fine ci siamo imposti per 25-15, nonostante la
pesantezza della trasferta, essendo partiti alle cinque del mattino e tornati
alle tre di notte».
Mantelli
è nato a Gavardo in provincia di Brescia e ha vissuto sempre a Calvisano. «Da
piccolo i miei genitori e mia zia mi portavano a vedere le partite della prima
squadra il sabato pomeriggio. Il mio maestro di matematica delle elementari era
un ex rugbysta del Calvisano e durante le ore di palestra ci accompagnava al campo
da rugby a correre. Ho cominciato a praticare il rugby con lui il mercoledì
pomeriggio, che poi è diventato martedì e giovedì pomeriggio. Il passo
successivo è stato l’ingresso nelle varie Under del Calvisano. Fino all’ultimo
anno di Under 16 il mio ruolo era il mediano di apertura, poi ho fatto il 9 e
l’ala. In Under 20 sono stato anche flanker. In quella categoria il secondo
anno siamo arrivati alle fasi finali per lo scudetto e la partita che mi ha
lasciato il ricordo più bello è stata quella in cui, in assenza di Matteo
Ferrari, che era infortunato, ho fatto il capitano in casa del San Donà.
Abbiamo ottenuto l’unica vittoria all’ultimo minuto ed è stato molto
emozionante per me. L’ultimo anno mi sono anche allenato con il team di
Eccellenza, prima di venire al CUS Ad Maiora».
Elia
è alla seconda stagione in maglia biancoblù. «La scorsa – afferma – ho avuto
qualche problema fino a dicembre ad ambientarmi a Torino, essendo la mia prima
esperienza da fuori sede con l’Università. Studio Ingegneria Aerospaziale al
Politecnico e l’anno passato avevo vinto una borsa di studio del Progetto Agon.
Vivere da solo all’inizio non è stato facile. Poi da gennaio in poi sono
riuscito a inserirmi bene nel gruppo ed è stato un anno stupendo, nonostante la
retrocessione. Nella seconda fase è arrivato nel mio ruolo anche Jacopo
Tomaselli, che era più esperto di me, e sono riuscito lo stesso a ritagliarmi
degli spazi. In questo campionato, complice anche la partenza di Nicolas Jaluf,
il 9 migliore con cui abbia mai giocato, sono riuscito a guadagnarmi il posto
da titolare. Mi trovo bene con tutti e sarebbe bello per me diventare un
giocatore importante per il CUS. Mi piace fare il mediano di mischia, perché è
un ruolo in cui bisogna ragionare e cercare di gestire la squadra sia in
attacco sia in difesa. L’aspetto mentale è fondamentale. Ora che sono tornato
spero di riprendere il posto da titolare, ma ci sarà da lottare. Andrea
Campagna sta giocando benissimo e mi è piaciuto soprattutto il carattere che ha
mostrato ad Alghero. Da agosto è cresciuto moltissimo e ora in campo s’impone
molto bene. Siamo amici e spesso dopo gli allenamenti ci fermiamo a fare degli
esercizi insieme».
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