Nel mondo del rugby non ci sono parole per descrivere quanto puo’ lasciare sgomenti il decesso di MASSIMO CUTTITTA ! L’ex pilone della Nazionale italiana vantava addirittura settanta presenze con la maglia degli Azzurri, e la sua presenza in quella fantastica nazionale sarà per sempre presa da esempio.
Nato a Latina nel 1966 e trasferitosi con la famiglia nel 1969 ritorno’ in Italia nel 1985, e qui prosegui’ la carriera da rugbista prima con L’Aquila poi con il pluriscudettato Milan, poi in Inghilterra con gli Harlequins londinesi, e con il Calvisano, ma furono le presenze con la nazionale italiana a renderlo uno dei personaggi della palla ovale che mai si potrà dimenticare. Nobile d’animo, quanto corretto nel gioco duro della mischia, lui era il classico pilone che gli avversari rispettavano e dall’esordio nel lontano 7 aprile 1990 in quel di Napoli con la Polonia (34/3), partita suggellata da due mete del fratello Marcello, ha potuto confrontarsi con tutte le migliori nazionali del mondo, siglando la prima meta in azzurro il 24 novembre dello stesso anno, a Rovigo, completando la vittoria (34/12) sull’ U.R.S.S.
L’ultima presenza in
Azzurro risale invece al 18 marzo 2000
quando al Flaminio di Roma al 18’ del secondo tempo subentro’ al posto di Tino
Paoletti. Insomma Massimo Cuttitta ha
potuto vivere e collaborare concretamente di persona conquistando sul campo
l’accesso della nazionale Italiana nel Sei Nazioni. Lasciato il rugby giocato
si dedico’, grazie alla sua grande esperienza ed alla professionalità, alla
carriera da allenatore della mischia con L’Aquila, ed ineditamente guidando
tecnicamente niente meno che il pack della Nazionale della Scozia! (rr)
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