martedì 12 maggio 2020

EMERGENZA RUGBY - Un messaggio da Ragusa da Angelo Iozzia, U16 ibleo.


"Fermarsi non significa dimenticare quello che siamo. E' una pausa di riflessione che, per noi tecnici, è un'occasione per studiare e approfondire i concetti da offrire ai ragazzi, mentre per loro è un modo per ripartire in maniera adeguata".
Così Angelo Iozzia, tecnico dell'Under 16 del Ragusa Rugby, fotografa la Fase Uno e la Fase Due dell'emergenza Coronavirus.
"Per me, si è trattato del primo anno alla guida di questa squadra giovanile, visto che mi ero sempre occupato, finora, delle formazioni Senior.


Ho trovato dei bravissimi ragazzi, educati, che mi hanno subito accolto nella loro squadra, creando una bella alchimia. Del resto, molti di loro sono cresciuti insieme, con un'identità di gruppo, quindi, molto forte.
Sono entrato in contatto con loro, senza imporre delle scelte, ma condividendo con il gruppo il processo decisionale.
Il rugby, del resto, è lo sport delle responsabilità per eccellenza; quindi, soprattutto in una formazione giovanile, queste vanno discusse, insieme.
Anche perchè, quando un giocatore si sacrifica in campo, deve essere convinto della responsabilità che da assolvere al servizio della squadra. Del resto, i risultati non sono stati il nostro obiettivo principale di quest'anno.
In ogni partita, però, abbiamo colto un aspetto positivo, anche se le gioie, devo dirlo, non sono state moltissime.
Come ripeto spesso, non è importante quello che succede in campo: la domenica, se si vince, è un bene, se si perde, è l'occasione per imparare qualcosa in più.
D'altra parte l'obiettivo societario è quello di creare, in ogni categoria, in accordo con Adriano Nicita e con tutto lo staff tecnico, un sistema di vasi comunicanti, all'insegna della condivisione del lavoro e delle esperienze, riuscendo così, nel salto da una categoria all'altra, a far conservare ai nostri ragazzi quel bagaglio di conoscenze necessario a non dover ricominciare, ogni volta, da capo.
Questo stop, giustissimo, è stato però un vero peccato; stavamo iniziando, infatti, a far vedere cose molto interessanti, più che dal punto di vista tecnico a livello caratteriale, affrontando le partite come un gruppo coeso.
Anche perchè l'Under 16 di quest'anno era, in un certo senso, al debutto essendo passata dall'Under 14, ovvero un rugby ludico, ad una categoria che è la prima porta per il rugby degli adulti.
Abbiamo sofferto, ovviamente, la differenza fisica con le altre squadre siciliane, molto ben preparate fisicamente, tatticamente e tecnicamente. La prima parte della stagione, quindi, è stato un adattamento in vista della prossima stagione, dove saremmo stati i più grandi.
L'obiettivo di questi mesi di inattività, è stato quindi, attraverso un programma di allenamento mirato, di farci trovare pronti, fisicamente, per riprendere il più velocemente possibile mantenendo una certa tonicità muscolare.
Con la Fase Due, ora, possiamo iniziare un allenamento all'aperto, ovviamente a livello individuale, che può farci progredire ulteriormente.
L'auspicio è che, quando arriveremo alla prossima fase, auspico nel più breve tempo possibile, i ragazzi siano in una condizione quantomeno presentabile, per vivere, al meglio, l'avvio della prossima stagione".

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