venerdì 2 febbraio 2018


Martinelli e non solo… è una Pesaro Rugby rinforzata da tanti “rientri alla base”

Se l’autunno aveva portato a Pesaro il talento in regia del sudafricano Lyle Joubert, l’inverno ha ulteriormente irrobustito la Paspa. E l’ha fatto con il ritorno all’ovile del concentrato di esperienza e attaccamento alla maglia di quei pesaresi che, per una ragione o per l’altra, avevano momentaneamente accantonato la casacca della Pesaro Rugby. Hanno cominciato Tommaso Scavone e Jarno Biagetti reintegrati dopo un lungo calvario di problemi fisici, hanno proseguito Rodolfo Gai e Andrea Benelli che furono pedine centrali dell’ultima annata di serie A, ha chiuso il cerchio Marco Martinelli. Che domenica a Parma ha debuttato restituendo alla Pesaro Rugby uno dei protagonisti della vittoria del campionato di serie B di due stagioni fa.

(nella foto Marco Martinelli)

Un ritorno a lungo caldeggiato dalla società giallorossa dopo che lo stesso Martinelli si era preso una pausa di riflessione dal suo feeling con la palla ovale: «A volte il rapporto con lo sport fa strani scherzi – ammette – e nel mio caso è come se quella conquista della serie A di due anni fa mi avesse inconsciamente appagato. Qualche problema nel conciliare il lavoro non mi ha aiutato, ma soprattutto quello che mi ha detto che dovevo fermarmi è che, dopo pochi mesi di serie A, andavo al campo ma non mi divertivo più nel farlo».
Pausa di riflessione e poi, in estate, un altro tentativo ripartendo da Fano in C1: «Dovevo capire se c’era ancora voglia di rugby e, nel caso, sarei tornato a Pesaro a gennaio. Per fortuna ho ritrovato gli stimoli che speravo». Domenica il ritorno in campo: «Ancora non ho il livello di allenamenti che vorrei, ma intanto ha accelerato il debutto la moria di giocatori in organico che avevamo in questo periodo. È stato emozionante e strano: perché mi sono trovato a giocare a fianco di Biagio Belfiore che era anche lui al debutto e soprattutto perché, giocando a Fano, la prima partita che ho visto della Pesaro Rugby è stata anche la prima che ho giocato. Nel primo tempo mi sono stupito dalla forza di questa squadra; il secondo ci ha visto calare e mi ha ricordato invece l’estrema difficoltà di questo campionato». Martinelli si accoda a tanti altri rientri: «Sono contentissimo per Scavone con cui ho giocato le battaglie più accese e sono stupito di Benelli perché non me l’aspettavo. Dopo un anno di schiaffoni in serie A è bello per tutti ritrovarsi con la motivazione a rivivere brividi che già conosciamo: quelli di lottare per la serie A».


Martinelli è rimbalzato direttamente dalla lunga era di Ernesto Ballarini a quella di coach Nicola Mazzucato senza passare per l’intermezzo con Alan Edmond: «E queste poche settimane in squadra mi sono già bastate per capire che la conoscenza di rugby che ha Mazzucato è il principale motivo per cui abbiamo vinto 12 partite su 12». Prima di sognare la 13esima, c’è ora una domenica di riposo, un’altra di amichevole con Jesi (l’11 febbraio) e poi il big-match con Livorno seconda in classifica del 18 febbraio.

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