Martinelli e non solo… è una Pesaro Rugby rinforzata da tanti
“rientri alla base”
Se l’autunno aveva
portato a Pesaro il talento in regia del sudafricano Lyle Joubert, l’inverno ha
ulteriormente irrobustito la Paspa. E l’ha fatto con il ritorno all’ovile del
concentrato di esperienza e attaccamento alla maglia di quei pesaresi che, per
una ragione o per l’altra, avevano momentaneamente accantonato la casacca della
Pesaro Rugby. Hanno cominciato Tommaso Scavone e Jarno Biagetti reintegrati
dopo un lungo calvario di problemi fisici, hanno proseguito Rodolfo Gai e
Andrea Benelli che furono pedine centrali dell’ultima annata di serie A, ha
chiuso il cerchio Marco Martinelli. Che domenica a Parma ha debuttato
restituendo alla Pesaro Rugby uno dei protagonisti della vittoria del
campionato di serie B di due stagioni fa.
(nella foto Marco Martinelli)
Un ritorno a lungo
caldeggiato dalla società giallorossa dopo che lo stesso Martinelli si era
preso una pausa di riflessione dal suo feeling con la palla ovale: «A volte il
rapporto con lo sport fa strani scherzi – ammette – e nel mio caso è come se
quella conquista della serie A di due anni fa mi avesse inconsciamente
appagato. Qualche problema nel conciliare il lavoro non mi ha aiutato, ma
soprattutto quello che mi ha detto che dovevo fermarmi è che, dopo pochi mesi
di serie A, andavo al campo ma non mi divertivo più nel farlo».
Pausa di riflessione e
poi, in estate, un altro tentativo ripartendo da Fano in C1: «Dovevo capire se
c’era ancora voglia di rugby e, nel caso, sarei tornato a Pesaro a gennaio. Per
fortuna ho ritrovato gli stimoli che speravo». Domenica il ritorno in campo:
«Ancora non ho il livello di allenamenti che vorrei, ma intanto ha accelerato
il debutto la moria di giocatori in organico che avevamo in questo periodo. È
stato emozionante e strano: perché mi sono trovato a giocare a fianco di Biagio
Belfiore che era anche lui al debutto e soprattutto perché, giocando a Fano, la
prima partita che ho visto della Pesaro Rugby è stata anche la prima che ho
giocato. Nel primo tempo mi sono stupito dalla forza di questa squadra; il
secondo ci ha visto calare e mi ha ricordato invece l’estrema difficoltà di
questo campionato». Martinelli si accoda a tanti altri rientri: «Sono
contentissimo per Scavone con cui ho giocato le battaglie più accese e sono
stupito di Benelli perché non me l’aspettavo. Dopo un anno di schiaffoni in
serie A è bello per tutti ritrovarsi con la motivazione a rivivere brividi che
già conosciamo: quelli di lottare per la serie A».
Martinelli è rimbalzato
direttamente dalla lunga era di Ernesto Ballarini a quella di coach Nicola
Mazzucato senza passare per l’intermezzo con Alan Edmond: «E queste poche
settimane in squadra mi sono già bastate per capire che la conoscenza di rugby
che ha Mazzucato è il principale motivo per cui abbiamo vinto 12 partite su
12». Prima di sognare la 13esima, c’è ora una domenica di riposo, un’altra di
amichevole con Jesi (l’11 febbraio) e poi il big-match con Livorno seconda in
classifica del 18 febbraio.
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