venerdì 22 luglio 2016

ROBERTO LIBE’, quindi, è il nuovo Presidente della Pro Recco Rugby di Serie A. Libè fa sicuramente parte dello “zoccolo duro” del club rivierasco, quel gruppo di atleti che nel lontano 1968 si prese il compito, o la “BREGA” come si dice in Liguria per arrivare all’argomento in modo piu’ diretto, di sistemare alla meglio il sassoso, quanto impraticabile terreno di gioco di via Fieschi. Lo stesso impianto sportivo è stato poi intitolato allo sfortunato Carlo Androne, e da allora si è aperta una incredibile parentesi la quale ha concesso grandi soddisfazioni alla città di Recco; già ben abituata agli allori grazie ad una squadra di pallanuoto che in Italia non ha avuto pari! ROBERTO LIBE’ rileva il dimissionario Stefano Di Liberto, che per cinque anni ha portato la formazione biancoceleste a ben tre finali scudetto, e almeno due perse per una inezia prima con l’Unione Capitolina poi con i Lyons Piacenza.
(Foto storica della Pro Recco Rugby anno 1970)


“Mi auguro proprio di non deludere – afferma candidamente ROBERTO LIBE’ – personalmente daro’ il massimo, e preciso subito che squadra che vince non si cambia. Agli inizi di agosto saro’ a Recco e stabiliremo, distribuendo i compiti ai rispettivi dirigenti che seguiranno direttamente il lavoro dei tecnici, il nuovo staff societario. In seno al club c’è grande passione da parte di tutti, giocatori, dirigenti e tecnici, e personalmente mi compete un ruolo, in piccolo, quasi come una Regina d’Inghilterra: garantire l’unità, fare tutto il possibile che non manchi nulla al club, e che non si presentino defaillance. Noi puntiamo molto sulla crescita delle selezioni giovanili, e lo abbiamo anche espresso a Giovanelli, senza consistenti agevolazioni le categorie giovanili sono in sofferenza!”
Martedi 16 agosto la Pro Recco Rugby dovrebbe inaugurare la stagione agonistica 2016/17 con il raduno ufficiale al campo Carlo Androne. Sarà ancora Serie A, ottimo risultato, ma l’Eccellenza ancora una volta è sfuggita!
(Tossini Recco alla finale scudetto di Viadana persa con il CONAD Reggio Emilia)

“Al terzo tentativo in finale, quinto nei play off – dice LIBE’ – il Recco si è ritrovato un avversario molto piu’ preparato, superiore sette spanne a noi. Certo nelle precedenti finali sfiorammo la promozione, ma con il Reggio non potevamo proprio fare di piu’ con un avversario già da serie superiore. Questa sconfitta mi ha fatto rinverdire i vecchi tempi, quando nel 1984 ci ritrovammo ad affrontare per la promozione in serie superiore il Sondrio, in quel periodo formazione insuperabile.“
ROBERTO LIBE’ rientra in Società come Presidente, ma i ricordi dei tempi storici del Recco prima maniera rimangono eccome!

(Una immagine da un Trofeo Androne giovanile, in azione Stefano Esposito)


“E come potrei dimenticare tutti i miei compagni di squadra – conferma il neo Presidente – certo allora era tutta un’altra situazione. Noi eravamo una squadra di dilettanti, e a volte dovevamo metterci anche del nostro, ma per carità erano momenti troppo diversi da quelli attuali, non possiamo fare questi confronti, del resto i nostri atleti hanno tutti i diritti che ben conosciamo. Io personalmente mi ricordo che oltre ai consueti allenamenti a Recco mi ritrovavo con Marco Bollesan e Loris Salsi, magari allo Champagnat, per correre o frequentare qualche palestra per tonificarci, preparandoci in ogni modo in maniera ottimale per i confronti programmati.”

(Una immagine dalla finale di Viadana tra Recco e Reggio Emilia)


Tempi diversi per LIBE’ & Co., ecco una formazione tipo che affronto’ il CUS Genova nel 1984: Marchisio, Androne, Pastorino, Di Liberto, Negro, Bigi, Siri, Palazzetti, Zucchi, Bertamino, Riccio, Ravera, Libè, Moltedo, Barisone.
“Normalmente giocavo secondalinea o terza/ala – ammette LIBE’ – ma in una particolare occasione mi ritrovai ad occupare per esigenze di squadre il ruolo di pilone destro. Quel giorno in quella partita con il Varese mi ritrovai di fronte un gigantesco pilone sudafricano, ben diverso dalla mia stazza, che lavorava ai mercati generali, e che normalmente si divorava in breve tempo una cassetta di arance, una classica prima linea fornito con due orecchie a cavolfiore. Non mi tirai comunque indietro, ed anche questo aneddoto rimane in memoria.”

ROBERTO LIBE’ gioco’ sino al 1987 poi, per impegni di lavoro, dovette lasciare la Liguria e il club biancoceleste. Dieci anni dopo, lavorando ad Imola, prese in mano il club romagnolo ricoprendo la carica di Direttore Generale, e per ben dodici anni fu anche il Presidente della Società romagnola. Ebbe nella sua squadra il grande allenatore sudafricano Pieter Pelser, e i due atleti Robert Du Prez e Johan Steyger che in seguito vestirono la divisa dei mitici Springbocks.

“Fu un periodo splendido ovviamente – conferma ROBERTO LIBE’ – tra gli altri avvenimenti proprio in quel periodo riuscimmo ad inaugurare il centro sportivo, una bellissima Cittadella del Rugby, che fu utilizzata dalla nazionale azzurra per alcuni allenamenti, ed in quel periodo gli azzurri erano allenati dal C.T. francese Georges Coste.”

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