domenica 24 luglio 2016

PAROLE COME VIT, VITESSE, BOUGE VOUS, SUTIEN, SUPER, si possono sentire di rado ma, grazie alla partecipazione allo Stage du Plasir du Mouvement per i ragazzi delle Province dell’Ovest non è così. Anche quest’anno tredici ragazzi e tre tecnici delle Province dell’Ovest, hanno partecipato allo stage di LUBERSAC inseriti in una realtà sportiva, metodologica e relazionale diversa da quella che vivono durante le loro stagioni agonistiche. 
(nella foto Pierre Villepreux in azione al Campus)

L’esperienza è senza dubbio di elevato spessore sia per i ragazzi sia per i tecnici e il fatto di essere a 850 Km di distanza in “terra straniera” fa si che i partecipanti si debbano adattare alla proposta e questo, mette in evidenza quali possano essere le nostre problematiche e quali siano le possibili soluzioni avendo un confronto nell’immediato. Tutto questo, va sottolineato, è soprattutto valido anche se per noi delle Province dell’Ovest che grazie all’impegno di Paolo Ricchebono adottiamo questa filosofia di gioco come riferimento durante tutto l’anno; come sottolineato da Pierre Villepreux durante la consegna di un riconoscimento per i vent’anni di LPM, Paolo è a tutti gli effetti un membro per raggiungere gli obiettivi richiesti durante la settimana. 


Personalmente, come tecnico, per la terza volta ho vissuto l’ennesima esperienza formativa fantastica avendo la possibilità di valutare molti aspetti nei dettagli potendomi confrontare con gli altri allenatori sia a parole sia sul campo interagendo nei singoli esercizi. La rappresentanza italiana si è completata con la partecipazione di cinque ragazzi dell’Acqui Terme guidati da Enrico Pizzorni che ha reso ancora piu’ piacevole la nostra settimana; è stato molto piacevole vedere come i ragazzi delle due società si siano subito integrati tra loro e poi integrati con il resto dei ragazzi.

(Tommaso Comotto uno dei tanti "alunni" del Campus)



 La nostra settimana ovviamente ha avuto anche alcuni eventi ludico-mangerecci di contorno dove la nostra città, grazie alle trofie con pesto, è salita sugli scudi tenendo alto il nostro onore.









(con la collaborazione di Fabio Temporini)

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