Domenica sera,
l’euforia regnava sovrana in via Cascina Nuova. Stavolta non c’entra la fresca
promozione in serie A dei gialloblù ma, di fronte ai numeri e al successo della
10° edizione del Torneo della Torre-Trofeo BEFeD, i dirigenti settimesi si sono
concessi il lusso di un secondo fine settimana all’insegna dei sorrisi. I dati
(ufficiosi ma nemmeno tanto) parlano di oltre 130 gare in due giorni e un
movimento che ha coinvolto – solo riferito a tecnici e giocatori – oltre 1.100
persone. Se consideriamo il supporto di addetti ai lavori, genitori o semplici
curiosi, il quadro finale è quello di una specie di “woodstock” della palla
ovale. Alla “Torre” 2017, molta Italia ma non solo: Roma, Piombino, Jesi,
Lombardia, Emilia, Veneto, Toscana e poi la Francia, con St. Priest e Antibes.
Dalla Propaganda (Under 8, 10, 12) all’Under 14 (categoria regina del torneo)
il denominatore comune è stato quello del confronto leale – talvolta anche
acceso, come si conviene in uno sport di contatto come il rugby – unito a una
dose importante di divertimento, che non guasta mai. Dal punto di vista
tecnico, i lombardi del Velate hanno fatto la parte del leone aggiudicandosi il
trofeo nelle categorie Under 10 e Under 12; Roma ha prevalso negli Under 8.
Soddisfazione anche per il Settimo Rugby Junior, terzo classificato nelle
categorie Under 10 e Under 12. Interessanti indicazioni tecniche sono arrivate
dalla categoria Under 14, dove i due giorni di gare ha riservato incontri di
buon livello.
Nella fase eliminatoria si sono distinti i francesi dell’Antibes
(calati vistosamente nelle gare decisive), insieme a Forli (terza classificata)
e al Lecco. Fin dai primi turni tuttavia, la squadra che più ha impressionato
per gioco e prestanza fisica è stato il Rovigo (presente con due formazioni). I
rodigini infatti, oltre a proporre giocatori in prospettiva interessanti
(Edoardo Massarenti premiato alla fine come miglior giocatore del torneo) hanno
disposto con autorità degli avversari incontrati sulla loro strada. Compreso un
VII° Rugby Torino (anch’esso iscritto con due formazioni) che ha rappresentato
la sorpresa del torneo. I ragazzi di Adriano Moro sono cresciuti di rendimento
gara dopo gara fino al capolavoro della semifinale, vinta con grande autorità
sul temibile Antibes. I gialloblù tuttavia hanno dovuto inchinarsi nella
finalissima alla maggior forza del Rovigo, conquistando comunque una
prestigiosissima piazza d’onore.
Alla fine, festa per tutti arricchita dalla
presenza di quattro “big” del rugby italiano: Peter Pavanello, Matteo Ferro,
Edoardo Lubian, del Rovigo e Nicola Quaglio della Benetton Rugby.
Le foto sono di
Francesco Bergamo nel piccolo riquadro. Altre news sulla rivista on line
pubblicata dalla Società.
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