Punteggio finale, per una volta, in secondo piano: le condizioni
del “Vestuti” hanno nuovamente compromesso l’immagine dello sport cittadino.
Il verdetto del “Vestuti” è amaro, a dir poco. E no, non per il
risultato, pur negativo, della sfida con la storica compagine del Frascati Rugby Club, società fondata nel
1949. Il finale di gara (22-43 per il Frascati, un punto in classifica guadagnato dall’Arechi grazie
al bonus offensivo, avendo segnato quattro mete) rappresenta solo parzialmente, per non dire in modo
assolutamente marginale, la fotografia della giornata di sport realizzatasi nello storico
impianto sportivo cittadino, che compromette l’immagine dell’intera città di Salerno e non solo del
“Vestuti” o del rugby.
Il risultato sportivo non è mai stato messo in secondo piano, in nessuno sport agonistico e a maggior ragione nel rugby, dove il campo è l’unico a determinare la vera forza delle squadre che disputano l’incontro. Questa volta tocca farlo, nostro malgrado, perché la situazione è diventata davvero insostenibile. Abbiamo ospitato una compagine storica come il Frascati e siamo stati costretti a riciclare, per l’ennesima volta, le panchine che il maltempo aveva fatto volare via e che il Comune di Salerno non ci ha nemmeno usato la cortesia di rimontare. Abbiamo dovuto chiedere la cortesia ai nostri ragazzi di portare gli ombrelli per consentire agli ospiti, in panchina, di stare un po’ più coperti durante l’incontro, a causa del maltempo.
Abbiamo acquistato venti k-way per gli ospiti, giocatori e accompagnatori, e li abbiamo messi a disposizione per provare a limitare i danni di una figuraccia che non dipende dal nostro volere ma dall’inadempienza del Comune. Da tantissimo tempo abbiamo denunciato la questione, che andava risolta anche per tutelare dal punto di vista regolamentare le società che fruiscono dell’unica struttura polivalente della città di Salerno, poiché le panchine vanno montate a una certa distanza dal campo e dalla pista di atletica che ospita regolarmente attività agonistiche. Mai nessuna soluzione. Abbiamo anche denunciato il problema delle docce, da due anni ormai malfunzionanti e quasi sempre fredde. Anche qui nessuna soluzione.
Eppure, i pagamenti per la fruizione del campo arrivano regolarmente
da noi e da tutte le società sportive costrette a utilizzare questa struttura o, in
alternativa, a scomparire. Quindi ci viene da chiedere: cosa stiamo pagando, a questo punto? Quali sono i
servizi a nostra tutela? È questo il modo di tutelare lo sport cittadino? Possibile che sia stata
approvata, con determina di giunta comunale, l’apertura straordinaria del campo per permetterci di
giocare il campionato nazionale di serie B nella data definita dalla Federazione Italiana Rugby, e
nessuno si è curato o si cura di capire le condizioni della struttura che ospita, per il rugby, lo stesso
livello sportivo della Salernitana?
Attendiamo risposta, e soprattutto soluzioni. Intanto chiediamo
scusa al Frascati, anche a mezzo stampa, per l’accoglienza a dir poco approssimativa che abbiamo
dovuto riservargli e li ringraziamo per la grande professionalità dimostrata in un momento così
difficile non da noi determinato.
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