mercoledì 18 maggio 2022

RUGBY GIOVANILE/MEMORIAL DADATI-ROSSI/A Piacenza in campo anche gli Under 16 del Piemonte, con TFA Marco Rossini.

 

XII MEMORIAL DADATI-ROSSI/QUATTRO

 La ripresa, la tanto attesa ripresa post Covid c’è stata eccome e, nonostante la pandemia non sia stata ancora debellata del tutto, i Campionati sono stati portati a termine.  Non sono mancati i problemi ovviamente, ma la volontà e la caparbietà dei club compensata dall’organizzazione della federugby e soprattutto dai Comitati Regionali stanno avendo la meglio. Anche a livello giovanile, un settore molto delicato per il rugby, si è potuto riprendere con un certo vigore, ed a Piacenza, in pratica a fine stagione agonistica, si è potuto programmare nuovamente il classico torneo dedicato agli Under 16.

Merito dei Lyons Piacenza, sempre in prima fila in quanto ad organizzazione, merito delle rappresentative regionali che si sono presentate al Walter Beltrametti con formazioni all’altezza della situazione. Veneto, Lombardìa, Emilia Romagna e Toscana con due squadre, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Piemonte con un XV si sono confrontati domenica scorsa senza obiettivi di classifica, per il puro spirito del rugby, del gioco, del divertimento.

Anche il Piemonte ha concepito questa trasferta con questo proponimento:

“ Purtroppo il Covid ha decimato i club – ammette amaramente MARCO ROSSINI, TFA U/16 Piemonte (FOTO SOTTO) – il lavoro per i club non è stato così semplice, il nostro impegno per radunare questa formazione è risultata molto complicata. In ogni caso si è riusciti a mettere insieme questo gruppo, e onestamente debbo affermare che in questa occasione l’impegno non è certo mancato, e questi ragazzi potrebbero daresprimersi anche meglio in futuro, e lo si è potuto notare durante tutto il torneo. Quello che è mancato in questa occasione sostanzialmente è l’amalgama. Noi in precedenza abbiamo lavorato con i 2006 e non sapevamo nemmeno se partecipare al Dadati.”

Formare una squadra competitiva in simili situazioni è senza dubbio difficile!

“ Il 2006 è annata difficile per noi – replica ROSSINI – fanno parte di un gruppo fra i 2004 che è annata strepitosa e i 2005 che ancora avevano discrete basi tecniche e i 2007 ben preparati. Insomma con questa classe si era lavorato solo in vista della  formazione, mai fatto per esempio tipo reparti, lanci del gioco, etc. etc., si era puntati unicamente di agevolare i club creando dei collettivi. Qui a Piacenza ci siamo ritrovati di fronte le formazioni maggiormente di livello come il Veneto e la Lombardìa, pertanto in questa occasione è cambiata la nostra riflessione interna. Non abbiamo seguito un criterio di ruoli, abbiamo strappato dei numeri inserendo dei centri in mischia,  dei mischiaioli fuori in quanto quest’anno abbiamo operato sempre in questa maniera, almeno con questa classe. Abbiamo ritrovato il nostro lavoro che rispetta i princìpi ed i parametri dell’avanzamento  ed in effetti si sono potuti riscontrare buoni esiti tecnici.”

Piemonte in crisi per la pandemia come tutti del resto, ma a livello seniores sembra che invece i principali club abbiano trovato l’annata buona, tanto che CUS Torino e Biella, per esempio, hanno predominato in Serie A, ed il team universitario è in ballottaggio nei play off per accedere alla Top 10.


   (Una immagine da un test fra Veneto e Lombardìa)

“ Le prime in graduatoria nel girone 1 della serie A sono due Società che per un verso o per l’altro hanno puntato al loro interno – precisa il tecnico torinese – il CUS possiede un allenatore consolidato da anni che filosoficamente è votato all’attacco, ed ha costruito una squadra incentrata sui suoi giovani, e quindi è diventata nel tempo sempre piu’ squadra, ed il Biella invece paradossalmente ha cambiato l’approccio alle stagioni inserendo un allenatore proprio con tanti giovani e autotctoni in squadra, e si è visto  il risultato. Dall’altra parte invece abbiamo altri club composti da atleti provenienti da altre Società  che hanno ottenuto risultati non del tutto positivi, mi auguro che questa riflessione sia fatta serenamente ma con ampio respiro tanto da puntare definitivamente sia sulla formazione interna sia sui tecnici interni.” (rr)









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