XII MEMORIAL
DADATI-ROSSI/QUATTRO
La ripresa, la tanto attesa ripresa post Covid c’è stata eccome e, nonostante la pandemia non sia stata ancora debellata del tutto, i Campionati sono stati portati a termine. Non sono mancati i problemi ovviamente, ma la volontà e la caparbietà dei club compensata dall’organizzazione della federugby e soprattutto dai Comitati Regionali stanno avendo la meglio. Anche a livello giovanile, un settore molto delicato per il rugby, si è potuto riprendere con un certo vigore, ed a Piacenza, in pratica a fine stagione agonistica, si è potuto programmare nuovamente il classico torneo dedicato agli Under 16.
Merito dei Lyons Piacenza, sempre in prima fila in quanto ad organizzazione, merito delle rappresentative regionali che si sono presentate al Walter Beltrametti con formazioni all’altezza della situazione. Veneto, Lombardìa, Emilia Romagna e Toscana con due squadre, Liguria, Friuli Venezia Giulia e Piemonte con un XV si sono confrontati domenica scorsa senza obiettivi di classifica, per il puro spirito del rugby, del gioco, del divertimento.
Anche il Piemonte ha
concepito questa trasferta con questo proponimento:
“ Purtroppo il Covid ha
decimato i club – ammette amaramente MARCO ROSSINI, TFA U/16 Piemonte (FOTO SOTTO) – il
lavoro per i club non è stato così semplice, il nostro impegno per radunare
questa formazione è risultata molto complicata. In ogni caso si è riusciti a
mettere insieme questo gruppo, e onestamente debbo affermare che in questa
occasione l’impegno non è certo mancato, e questi ragazzi potrebbero daresprimersi
anche meglio in futuro, e lo si è potuto notare durante tutto il torneo. Quello
che è mancato in questa occasione sostanzialmente è l’amalgama. Noi in
precedenza abbiamo lavorato con i 2006 e non sapevamo nemmeno se partecipare al
Dadati.”
Formare una squadra competitiva in simili situazioni è senza dubbio difficile!
“ Il 2006 è annata
difficile per noi – replica ROSSINI – fanno parte di un gruppo fra i 2004 che è
annata strepitosa e i 2005 che ancora avevano discrete basi tecniche e i 2007
ben preparati. Insomma con questa classe si era lavorato solo in vista della formazione, mai fatto per esempio tipo
reparti, lanci del gioco, etc. etc., si era puntati unicamente di agevolare i
club creando dei collettivi. Qui a Piacenza ci siamo ritrovati di fronte le
formazioni maggiormente di livello come il Veneto e la Lombardìa, pertanto in
questa occasione è cambiata la nostra riflessione interna. Non abbiamo seguito
un criterio di ruoli, abbiamo strappato dei numeri inserendo dei centri in
mischia, dei mischiaioli fuori in quanto
quest’anno abbiamo operato sempre in questa maniera, almeno con questa classe. Abbiamo
ritrovato il nostro lavoro che rispetta i princìpi ed i parametri
dell’avanzamento ed in effetti si sono
potuti riscontrare buoni esiti tecnici.”
Piemonte in crisi per
la pandemia come tutti del resto, ma a livello seniores sembra che invece i
principali club abbiano trovato l’annata buona, tanto che CUS Torino e Biella,
per esempio, hanno predominato in Serie A, ed il team universitario è in
ballottaggio nei play off per accedere alla Top 10.
(Una immagine da un test fra Veneto e Lombardìa)
“ Le prime in
graduatoria nel girone 1 della serie A sono due Società che per un verso o per
l’altro hanno puntato al loro interno – precisa il tecnico torinese – il CUS
possiede un allenatore consolidato da anni che filosoficamente è votato
all’attacco, ed ha costruito una squadra incentrata sui suoi giovani, e quindi
è diventata nel tempo sempre piu’ squadra, ed il Biella invece paradossalmente
ha cambiato l’approccio alle stagioni inserendo un allenatore proprio con tanti
giovani e autotctoni in squadra, e si è visto
il risultato. Dall’altra parte invece abbiamo altri club composti da
atleti provenienti da altre Società che
hanno ottenuto risultati non del tutto positivi, mi auguro che questa
riflessione sia fatta serenamente ma con ampio respiro tanto da puntare
definitivamente sia sulla formazione interna sia sui tecnici interni.” (rr)
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