il 21 maggio 2022, ad
ore 16.00, sole, 24°
si è svolto
L’INCONTRO
di RUGBY OLD
tra
I
Cavalieri di San Giorgio R.F.C. – Les Escargot’s di Farnham
*
In un clima
che date le premesse dei giorni scorsi poteva essere molto peggio, sotto un
sole per lunghi tratti coperto da estese velature, si è svolto il tanto atteso
return match tra gli inglesi di Farnham (Surrey) e la formazione messa su dal
fantasioso Guardiano del Melo ad hoc perché gli ospiti non
corressero il rischio di annoiarsi.
Hanno onorato
la giornata: Gropplero I – capitàno, Avigliano, Capalbo, Casanova, Cavalleri,
Corinni, De Pieri, Elies, Felici, Fusco, Galiberti, Galliano, Gropplero II,
Imperiale I, Maggiolo, Mangiapanello, Marchi, Micco, Morasso, Nostro, Odone,
Olivieri, Pendola, Provvedi, Rocca, Sandri, Saturnino, Solazzo, Tommasi, Van
Vuren.
A bordo campo
il Decano Pizzagalli, Arnulfo II, Peter Van Zaam, la Signifer Rocio, i facenti
funzione di fotografi Andrea Farina e Paolo Pendola, il facente funzione di
Giudice di Linea Acropt, il portentoso duo Cianni & Nicoletta, Barry in una
fugace apparizione, AleNoto, Momy.
Caduto sul
campo dell’onore il neo Cavaliere Matteo Tommasi che ha riportato qualche danno
ad alcune dita della mano sinistra. A lui i migliori di una pronta guarigione.
La partita è
finita 6 a 5 per i Cavalieri con mete di: Galliano, Maggiolo, Morasso, Sandri,
Van Vuren (2).
Tutti bravi,
anzi bravissimi, ma si sceglie di spendere poche parole solo su tre Cavalieri
che hanno impreziosito e reso possibile la vincente azione corale della
squadra.
Imperiale I,
Francesco, che per l’occasione ha dismesso i galloni di capitàno della prima squadra
continuando con efficacia a fare quello che sa fare meglio: placcare tutto
quello che è più alto dell’erba e ripartire dritto per dritto ogni volta che la
situazione lo abbia richiesto; in assoluto silenzio e con devota umiltà.
Andy May Day
che ha preso parte ad una serie impressionante di azioni buscandone più
dell’orso senza mai fiatare o fare polemica con alcuno; per una volta, per
davvero, ha dato prova di essere il Sempre Sobrio e Composto Malgioglio.
Hurricane Jem
ha fatto vedere anche agli orbi la differenza che intercorre tra l’Uomo e la
scimmia (ex multis: kick off con palla attesa 25 metri più in là da un inglese
che la riceve contestualmente ad un devastante placcaggio).
Non è
necessario stendere alcun velo sul terzo tempo giacchè vi ha già provveduto il
denso e maleodorante risultato della fiamma viva a diretto contatto col grasso
della carne che, comunque, non è stata della qualità migliore, forse si è
rivelata poca nella quantità e sicuramente cruda nel risultato finale delle
salamelle.
Si poteva
fare molto di più con molti meno soldi. Gutta cavat lapidem (a buon
intenditore…).
Spiace per
gli ospiti che per correre dietro a discutibili riti matricolari (che dire
della gara a chi vomita più lontano?) sono rimasti senza posto a sedere nel
ristretto spazio all’aperto della club house. Della (pochissima) pasta al pesto
diremo la prossima volta che per qualsiasi ragione si avrà “il mondo in gran
dispetto”.
Da un angolo
riparato dello spazio antistante la CH, accanto ad un ombrellone chiuso ma che
riesce a rompere i coglioni lo stesso, dirimpetto al Cavaliere che direttamente
dalla bottiglia ha attinto per pasteggiare ad amaro Camatti, per C.N.N. Er
Coguaro da Jamaica ovvero Rimmo e Rubby ovunque voi siete.
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