Per l’Amatori Rugby Capoterra quella di domenica sarà l’ultima gara
stagionale interna. Al comunale di via Trento (14,30) si rivede la Union Rugby
Milano, vice-capolista del girone 1, che 15 giorni fa, complice anche il gran
caldo che rese incandescente il sintetico del “Crespi”, sconfisse pesantemente
(61-5) la formazione isolana. Un passo falso che ancora il XV allenato da Carlo
Atzori non ha digerito ed ecco perché, in settimana il gruppo si è allenato con
maggior vigore proprio per cercare di rendere la vita difficile alla compagine
lombarda e, chissà, magari confezionarle un piccolo scherzo di fine stagione.
Degli avversari ormai si sa tutto. E’ una squadra completa in ogni reparto,
fisica e tecnica. Sicuramente una brutta gatta da pelare per Marcello Garau e
compagni che comunque vogliono chiudere la stagione in bellezza davanti al
proprio pubblico. L’entusiasmo non manca nei ragazzi ancora carichi dopo
l’ultima vittoria esterna di sette giorni fa in casa di Varese.
“Stiamo lavorando sulla gara contro Milano, già da diverse settimane
-ammette il tecnico dell’Amatori Carlo Atzori-. Del resto la sconfitta subita
15 giorni fa in casa loro brucia tantissimo. Sicuramente non ripeteremo gli
errori fatti in quell’occasione. Li abbiamo analizzati a video e abbiamo capito
quali sono state le nostre pecche e abbiamo lavorato proprio per annullarle e
nel contempo mettere in difficoltà Milano”.
Ci sarà da lottare?
“Noi come sempre con grande orgoglio e forza di volontà ce la metteremo
tutta. E’ l’ultima in casa davanti al nostro pubblico. Tifosi che, specie nella
seconda parte della stagione ci ha dato una spinta in più”.
Che squadra è Milano?
“Una squadra ostica, ben preparata e ben disposta in campo, in tutti i
settori. Anche loro comunque nella seconda parte della stagione con qualche
innesto sono cresciuti tantissimo, soprattutto sotto l’aspetto fisico tanto da
diventare una tra le squadre più in forma del campionato, riuscendo a
recuperare tanti punti e arrivare al secondo posto della graduatoria”.
Che valore ha la partita di domenica?
“Dal punto di vista del risultato e della classifica nessun valore, ma per
noi conta tantissimo. Perché giochiamo in casa, davanti al nostro pubblico e
giocare bene e, magari vincere, significherebbe chiudere in bellezza una
stagione difficile”.
Quindi gruppo concentrato al massimo e in campo con il coltello fra i
denti?
“Ripeto, abbiamo lavorato tantissimo in settimana per preparare al meglio
questa sfida. Del resto il “ci rivedremo a Capoterra” detto dal nostro gruppo,
al termine della gara d’andata, ha un valore di sfida. C’è sicuramente un senso
di rivalsa e di rivincita nei loro confronti. Domenica, chi avrà più
testa, più concentrazione e più cattiveria agonistica, riuscirà a portare a
casa la partita. Dipende dallo spirito con cui si affronterà questo match. Di
questi tempi molti hanno già la testa alle vacanze, mi auguro che loro arrivino
a Capoterra con uno spirito vacanziero piuttosto che battagliero”.
Gruppo al completo per l’ultima in casa?
“Non proprio. Come spesso accade ne recuperiamo qualcuno, ma nel contempo
ne lasciamo altri in infermeria o per questioni di lavoro, impossibilitati a
presenziare al match. Ovviamente solo all’ultimo decideremo la squadra migliore
da schierare in campo”.
Speriamo di festeggiare quindi?
“Beh sarebbe bello che i ragazzi mi facessero un bel regalo di compleanno
(27 maggio n.d.r), non solo per me ovviamente, ma per tutta la Capoterra che
ama il rugby e ci sostiene”.
Arbitrerà il signor Cesare Onori di Roma.
Premio Dave Smith
Come da tradizione, l’ultima casalinga, coincide con l’assegnazione del
“Premio Dave Smith” al giocatore, dell’Amatori che si è distinto
maggiormente durante la stagione sportiva, sia dal punto di vista tecnico che
dal suo impegno quotidiano nello studio (per i giovani talenti), nel lavoro,
nell’attaccamento alla maglia e in favore della società. Un premio che
quest’anno spegne le sue prime 13 candeline, essendo nato nelle stagione
sportiva 2009/2010.
Ricordiamo che il premio in questione si rifà al movimento rugbistico
anglosassone, dove nei club, soprattutto quelli, di grande tradizione, la
storia delle squadre, dei giocatori, delle società sono tramandate alle future
generazioni per ricordare, conoscere e servire da insegnamento e da stimolo ai
più giovani, proprio attraverso dei riconoscimenti. Un modo per unire sempre
più la famiglia della palla ovale che anche in Sardegna, e in particolare a
Capoterra è diventato oramai una consuetudine.
Ma perché rifarsi all’antica tradizione anglossassone? E perché proprio a
Capoterra? Semplice, perché Dave Smith, la persona a cui è intitolato il
riconoscimento, proveniva proprio dalla nebbiosa Inghilterra e che trovò in
Capoterra un luogo che, in qualche modo si avvicinava alla sua terra natale.
Non certo le spiagge, non certo le montagne, ma sicuramente una società di
rugby. Dave era sempre presente alle gare interne e agli allenamenti tanto da
diventare, negli anni non solo un grande tifoso (caratteristico il suo urlo di
incitamento: “Come on Capoterra!”), anche socio e, infine dirigente.
La sua era una presenza fissa sul prato e nella club house di via Trento.
Da lui arrivavano soprattutto parole di incoraggiamento, in caso di sconfitta,
a giocatori e dirigenti e con loro trovava il tempo per bere una birra (anzi
qualche birra), da solo o, magari in compagni di Anna sua moglie.
Passione per il rugby fino in fondo, tanto che quanto morì, per sua
volontà, la commemorazione venne fatta proprio alla club house nel campo di via
Trento, alla presenza della moglie, dei figli, dei tanti, tantissimi amici,
soprattutto quelli della colonia inglese a Cagliari, dirigenti, tecnici e
giocatori di tutte le età della società e tifosi che, nel corso degli anni
avevano saputo apprezzare la simpatia, la semplicità e l’amicizia di
quest’uomo.
Ma questo non bastava. La società, in accordo con la famiglia, proprio in
segno di stima verso questo personaggio, pensò di istituire a suo nome un
riconoscimento da assegnare annualmente “al giocatore che si era distinto
maggiormente durante la stagione sportiva, sia dal punto di vista tecnico che
dal suo impegno quotidiano nello studio, nel lavoro, nell’attaccamento alla
maglia e in favore della società”.
Sono passati ben 13 anni dalla scomparsa di Dave e, proprio domenica al
comunale, in occasione dell’ultima gara interna della stagione verrà assegnato
il premio.
E poi tutti al “terzo tempo” nella Club House all’interno dell’impianto di
via Trento: vincitori e vinti, tifosi e società a bere un bicchiere di birra e
ascoltare la buona musica della Out Band per onorare il vincitore e ricordare
Mr. Dave Smith.
Albo d’oro Premio Dave Smith
Premio Dave Smith 2009/2010 Garau Marcello
Premio Dave Smith 2010/2011 Pinna Claudio
Premio Dave Smith 2011/2012 Baire Gianmarco
Premio Dave Smith 2012/2013 Bousmina Mariano
Premio Dave Smith 2013/2014 Busser Lucas
Premio Dave Smith 2014/2015 Garau Marcello
Premio Dave Smith 2015/2016 Aru Mattia
Premio Dave Smith 2016/2017 Ambus Gabriele
Premio Dave Smith 2017-2018 Marcello Garau
Premio Dave Smith 2018-2019 Lorenzo Celembrini
Premio Dave Smith 2019-2020 non assegnato
Premio Dave Smith 2020 – 2021 non assegnato
Festa del rugby con le scuole!
Questa mattina (l'altro giorno per chi legge n.d.r.) al comunale di via Trento
abbiamo ospitato circa 400 alunni del primo circolo didattico di Capoterra. Una
bella gionata all'insegna dello sport, del divertimento e della
socializzazione. Dopo più di due anni di stop siamo strafelici di aver potuto
nuovamente organizzare un evento di questa portata.. Grazie a tutti i
partecipanti e..... AL PROSSIMO ANNO!
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