lunedì 16 maggio 2022

RUGBY SERIE B/GIRONE 1 - Amatori Capoterra cade nella "fornace" dell'Amatori Union di Milano.

 


L’Amatori Capoterra si arrende all’Union Rugby Milano

Capoterra. Il caldo, il gran caldo che trasforma il sintetico del “Crespi” campo dell’Union Ruby Milano, in una fornace, condanna Capoterra all’ennesima sconfitta stagionale: 61-5. Un verdetto senza appello, causato dal sedicesimo uomo in campo: le condizioni meteo. E dire che la formazione isolana aveva preparato la trasferta lombarda (era il recupero della decima giornata) con la solita, pignola attenzione. Curando i particolari, provando nuovi schemi e studiando a fondo un avversario, già di per sé difficile considerato lo spessore tecnico e fisico. Insomma, come anticipato Gabriele Ambus nel presentare la sfida: il gruppo era carico e, soprattutto pronto a dare battaglia. Tutto previsto tranne il gran caldo. Sole a picco (si giocava alle 14) che ha scaldato in maniera, a di poco esagerata il terreno sintetico, mettendo a dura prova per tutti gli 80’ un gruppo di ragazzi, quelli del Capoterra, che pur abituati a giocare con la calura isolana, oggi non hanno retto. La Union Rugby Milano doveva a tutti i costi vincere per consolidare il secondo posto e rimanere nelle zone alte della graduatoria mentre, l’obbiettivo del XV isolano era quello di fare bene e divertirsi.

E Milano parte subito a testa bassa e dopo soli 5’ di gioco, il XV di casa trova la prima di tante mete che caratterizzeranno il pomeriggio. Non arriva la trasformazione. Dall’altra parte Capoterra, pur dovendo sempre ricorrere ai soliti cambi tattici per via delle assenze, prova a tenere testa. Le idee ci sono. L’Amatori, come suo solito costruisce tanto, ma non riesce a chiudere le azioni. Dall’altra parte, la compagine lombarda, non si fa pregare e, sfrutta al meglio il gioco veloce e la determinazione di un gruppo che non vuole rischiare distrazioni. E arrivano le mete che consentono a Milano di allungare il passo e andare al riposo sul 40-0. Al rientro in campo anche la Union comincia a soffrire e rallenta il ritmo. Capoterra, invece corre ai ripari effettuando una girandola di cambi. Escono: Uccheddu, Zucca Greco, Brui e Stara e entrano: Loddo, Dessì, Murgia, Sulis, Ambus, Carboni, in pratica quasi tutta la panchina.  Le cose sembrano andare leggermente meglio, anche se sono sempre i padroni di casa a dettare legge e incrementare fino al 54-0. Già perché subito dopo Celembrini, prima di essere sostituito da Mascia, trova un pertugio nella difesa di casa e si ci infila depositando l’ovale in meta. Non arriva purtroppo la trasformazione (arriva invece il giallo a Echazu). Nel finale Milano non appagata, piazza ancora una nuova meta quella che, dopo la trasformazione, determina il finale: 61-5.

Amatori Union Rugby Milano: Morosi, Sabatiello, Caldara, Sirtori, Demolli, Marroccoli, Grossi, Mastromauro, Ascantini, Riva, Morelli, Maresca, Signorelli, Bienati, Bandera. Allenatore: Marco Pietro Pisati. A disposizione: Guidetti, Vitrani, Piciaccia, Pirotta, Mussi, Crepaldi, Zanotti.

Amatori Capoterra: Echazu, Ganga, Vecchia, Greco, Uccheddu, Smeraldo, Gardonio, Garau, Brui, Moncada, Stara, Hagelin, Zucca, Celembrini, Aru. Allenatore: M. Garau. A disposizione: Carboni, Sulis, Dessì, Loddo, Ambus, Mascia, Murgia. 

Arbitro: Signor Stefano Zaami di Genova

 

Marcello Garau – Amatori Rugby Capoterra. 

“Un caldo torrido a Milano, inaspettato, su un campo sintetico che somigliava più ad un braciere che a un terreno per giocare a Rugby. Noi abbiamo avuto tanta difficoltà. Partita durissima, ancora prima di iniziare. Loro molto più fisici e soprattutto più organizzati rispetto al Capoterra che, ancora una volta ha dovuto fare i conti con le assenze e si è presentata al “Crespi” con una formazione rimaneggiata. Purtroppo loro hanno “messo” ritmo e noi, nonostante avessimo preparato la gara nel migliore dei modi, non siamo riusciti a contenerli. Nel secondo tempo, grazie anche ai cambi e alle forze fresche, abbiamo espresso un buon gioco, li abbiamo messi, grazie alla pressione, anche in difficoltà, riuscendo a trovare una bella meta con Celembrini. Ma la loro superiorità era evidente. Quindi onore a loro, davvero bravi”.

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