giovedì 27 gennaio 2022

RUGBY GIOVANILE/Raffaele Brandi, un giovane pilone, racconta la sua storia|

 

Ci piace pubblicare racconti freschi, sinceri e puliti di nostri ragazzi cresciuti nel progetto giovanile Partenope Rugby Junior, che in questo periodo difficile di rugby sospeso speriamo diano coraggio e speranza.

“Era una mattina di metà settembre del 2015 all’epoca ero in prima media frequentavo la scuola Antonio Sogliano,quando la prof di Francese ci comunica che non avremmo fatto lezione poiché avremmo svolto la prova di Rugby. Io un po’ stizzito da questo evento perché mi piaceva Francese nonostante il fatto che io sappia dire solo “je m’appelle” e contare fino a 4 in quel momento parlando con un mio amico gli dico: “ma che palle questo Rugby io voglio fare francese ma chi giocherà mai a Rugby”. Da quel giorno passarono 2 settimane e ci toccava di nuovo la prova di Rugby sta volta nell’ora di inglese, l’esercizio era molto semplice con il pallone dovevamo raggiungere la linea in fondo al campo per poi tornare indietro e passare la palla al nostro compagno e così via, quando arrivo in fondo alla linea preso dalla foga ed essendo molto goffo cado su me stesso facendomi anche molto male alla gamba destra.

 Però in quel momento mi alzo subito e riporto il pallone, e una volta finito l’esercizio il coach Antonio Foglia fa notare il gesto davanti alla mia classe facendomi dedicare un applauso ed io con fare un po’ imbarazzato ringrazio. Passarono sempre due settimane e svolgemmo l’ultima lezione, Antonio voleva sapere chi di noi sarebbe stato disposto a provare e oltre a me viene il mio compagno di classe Francesco Fusco (n.8 attuale U19). Al primo allenamento ricordo che fu terribile perché ero un incapace in tutto, non capivo cosa dovevo fare e cadevo di continuo; passavano gli allenamenti ed io imparavo man mano a capire le regole e certe dinamiche del gioco per la determinazione in cui impugnavo il pallone e le cariche: Antonio mi diede il soprannome di “Bulldozer” in onore del celebre film di Bud Spencer. Poco dopo sarebbe arrivata una data che ricordo con molto affetto e a cui sono molto legato ovvero il 29 Novembre 2015, ero a Torre Annunziata nella mia prima vera partita di Rugby contro altre squadre, ricordo che stavamo giocando contro L’Amatori Napoli ed ero in campo molto confuso perché non sapevo dove guardarmi.

C’era davanti a me una Maul quando all’improvviso uscì rotolando il pallone, io in quegli istanti non ci ho visto più mi sono fiondato sul pallone e ho iniziato a correre come un forsennato. Mi trovo davanti un avversario, riesco a tombarlo poi ce n’è un altro che mi ferma ma io riesco a sgattaiolare via a quel punto mi ritovo davanti alla linea di meta e mi tuffo come se fossi al mare, dopo appena aver fatto questa meta che ricorda quella celebre di Jonah Lomu che da poco era scomparso, vedo per la prima volta Marcos Reyna (foto sopra) che mi fa i complimenti per la meta appena segnata. Ovviamente ero felicessimo segno la mia prima meta nella mia prima partita e inizio col botto.

Come al solito, alla fine di un allenamento, Antonio ci fa riunire in cerchio parlandoci di una cosa importante infatti l’8 dicembre 2015 ci sarebbe stato il torneo di Colleferro ed indovinate chi era stato scelto nel gruppo dei nuovi arrivati? ovviamente io. Antonio decise di portarmi con se per via della mia prestazione la domenica prima dicendo davanti a tutti che ero stato il migliore ; ovviamente la mia autstima cresceva ogni giorno, da quel giorno in poi ogni partita che affrontavo la ricordo ancora con molto affetto. Quella fu un’annata molto lunga e piena di soddisfazioni che mi hanno portato a girare l’italia e conoscere persone che del Rugby ne hanno fatto diventare un lavoro come Mauro Bergamasco e Angelo Esposito. L’anno dopo sarei passato in U14 assieme a Niko Giacco, ricordo ancora che la prima partita contro il 4°Circolo il primo Marcatore dell’anno fui proprio io e l’unico marcatore di quella partita l’under 14 e la U16 ho vissuto tantissime belle esperienze viaggiare anche fuori dall’italia. Infatti grazie al Rugby sono stato in Francia e Olanda, purtroppo devo omettere tantissimi bei ricordi per motivi logistici ma quelli sono stati i tempi migliori della mia vita, poi è arrivato il covid che ha distrutto totalmente la mia voglia di giocare, a Settembre 2021 decido ufficialmente di smettere di giocare poiché sia per il covid sia mancanza di voglia che di stimoli una scelta molto sofferta per me ma giusta, non dimenticherò mai e non smetterò mai di ringraziare qualsiasi cosa esista in questo mondo per avermi fatto conoscere il Rugby concludo con un banalissimo Grazie a Tutti.

Raffaele Brandi da Napoli.


L'altro giorno Raffaele Brandi entra nel mondo dei grandi compiendo 18 anni.

In questa foto nel 2015 Raffaele segnava una splendida meta, la prima di tante, suggellando il suo amore per la maglia Partenope.

Pilone bello, tanti auguri!

 

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