Questo Coronavirus ha
colpito duro, in parte ha cambiato la
vita ed in certe occasioni anche il modo di approcciarsi alle altrui persone.
Ormai sono piu’ di due mesi che le news del giorno parlano ahinoi di decessi,
di ospedalizzati, di crisi economica.
Una primavera così non la si era mai
trascorsa! RUGBYTOTALE ha cercato di occuparsi dei vari problemi che anche
attualmente attanagliano il movimento della palla ovale e, nelle nostre
attenzioni ricade anche il Rugby Noceto, società storica fondata nel 1971 e che
da sempre ha preso parte a campionati nazionali di alto livello.
In questo caso
abbiamo interpellato LORENZO NEGRI (foto), ora D.S., ma con un interessante passato da
atleta con il club gialloblu’ dei “Don Chisciotte”.
A) COVID 19 e il Noceto quali sono i principali problemi che inevitabilmente
sono sorti dall’insorgenza di questa tremenda pandemia?
- Sono due le grosse problematiche che questa grave emergenza
sanitaria ha portato alla nostra realtà. La prima è ovviamente quella
economica. La Rugby Noceto è una realtà piccola, seppur con grandi ambizioni,
che si è da sempre appoggiata sulla magnanimità delle aziende del territorio e
sui suoi due tornei domestici, il Sau ed il Colla De Sensi.
(in foto una meta di Lorenzo Negri, sino all'anno scorso atleta del Noceto)
Con il venire meno
dei nostri due tornei e con la situazione economica disastrosa che questa crisi
sanitaria ha creato mettendo in ginocchio moltissime aziende la situazione non
è affatto delle più rosee. Da qui arriviamo poi alla seconda problematica,
forse potenzialmente molto più nociva della prima. Il Rugby non sopravvive senza
il minirugby, senza un ricircolo continuo di nuove leve. Ad oggi tantissimi
bambini sono lontano dai campi da rugby da mesi, senza nemmeno la certezza di
poterci tornare in serenità a Settembre.
Questa è potenzialmente una bomba ad
orologeria per il nostro sport. Uno sport così delicato in quanto minore, con
caratteristiche fisiche e logistiche particolari e sempre in lotta con gli
sport maggiori per trovare degli spazi. La grossa paura sarà quindi quella,
qualora non si ritrovasse la normalità a Settembre, di vedere svuotato il
nostro rugby di base. Mi sento di dire che queste nostre problematiche siano
comuni a forse il 95% di tutti gli altri club italiani, la Federazione dovrebbe
fare una seria riflessione su questo potenziale rischio. Tuttavia si può
comprendere che per ora non sia ancora momento debito per questa riflessione,
in quanto ad oggi mancano ancora certezze ed informazioni utili a prendere
qualsivoglia decisione per il futuro.
B) Il futuro del club di Noceto e
del rugby di serie A, una categoria di livello tecnico ancora interessante,
come potrà uscire da questa crisi? Andiamo incontro a tornei di stampo
dilettantistico ? Chiediamo al Digital Blockchain Specialist.
- A livello Seniores le realtà più colpite saranno senza dubbio quei club in
quella fascia tra la bassa Top 12 e l'alta Serie A. Ovvero quelle realtà che
cominciano a sapere di semi-professionistico, ma che al tempo stesso non sono
strutturate a sufficienza per poter uscire da una crisi simile sulle proprie
gambe. La voce che gira è quella che per la prossima stagione la FIR applicherà
nuovamente il processo di "nessuna promozione nè retrocessione"
a tutti i campionati, al fine di sollevare tutti i club feriti da questa crisi.
E' sicuramente un inizio, e qualora fosse davvero così ne condividerei la
scelta. Rimane il fatto che queste realtà "di mezzo" dovranno
comunque -chi più chi meno- risolvere problemi "di rosa" e "di
trasferte", e ciò implica dei costi. Sinceramente non ho idea di cosa
succederà, ad oggi ci sono ancora troppe poche informazioni per poter prevedere
uno scenario. Difficile che dopo questa crisi si possa pensare ad un livello in
serie A cresciuto rispetto allo scorso anno, molti club probabilmente si
riallineeranno verso il basso e quindi sì, un generale ritorno al dilettantismo
in tutti i club di serie A.
Il che però, occhio, non vuole dire che sia un
male. Potrebbe essere una buona occasione per ripartire senza pressioni e con
delle rose ancora più giovani da far crescere.
C) Gli atleti del Noceto
attualmente sono liberi da impegni ?
- Assolutamente sì. Abbiamo liberato tutti i giocatori non appena la FIR ha
annunciato la fine della stagione. Diamo loro un supporto atletico a distanza,
come programmi ed indicazioni, per una cura atletica personale. C'è da dire che
abbiamo la fortuna di avere un gruppo molto attaccato alla forma fisica, quasi
tutti si allenano singolarmente a prescindere dalle nostre indicazioni, ci
tengono tanto. La cosa che spiace è non potergli dare ad oggi certezze per la
prossima stagione, in quanto è tutto ancora troppo incerto per prevedere
qualsiasi tipo di scenario. Speriamo davvero si possa arrivare a breve a capire
cosa si potrà fare, questi ragazzi hanno dato il meglio di loro in questa
stagione passata, sfiorando il paradiso. Si meritano le migliori cose.
D) Noceto ha gareggiato in un torneo
competitivo, dispendioso come trasferte, ma comunque interessante sotto il
profilo tecnico. I risultati erano promettenti, e la promozione era a portata
di mano?
-La promozione era
assolutamente a portata di mano. Vincere a Roma l'ultima partita è stato un
risultato quasi storico per una realtà come Noceto, da sempre purtroppo
storicamente predisposta a mancare risultati importanti in trasferta. Ci voleva
però una pandemia mondiale per farci tornare con i piedi per terra. Per lo
meno, nella sfortuna di quanto successo, abbiamo la fortuna di poter avere come
ultimo ricordo negli occhi quella splendida partita di Roma. Che dire.. di
fronte alla salute tutto il resto viene giustamente meno e, come tutto il pianeta,
accettiamo quanto successo. Speriamo solo che la situazione non precipiti a tal
punto da buttare via tutti gli sforzi di questi anni. Abbiamo creato un gruppo
stupendo, umanamente e tecnicamente parlando. Faremo il possibile per cercare
di trattenere tutti e poter ripartire il più possibile sulle linee della
passata stagione.
(rr)
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